Giovedì 23 novembre alle ore 21 presso il Cinema Concordia – ad ingresso gratuito – si terrà la proiezione del terzo film della rassegna Lo sguardo in movimento. Fotografe e fotografi dietro la macchina da presa: “Life is but a dream” film vincitore dell’Audience Award al Festival dei Popoli e il premio come Miglior Documentario a Visioni Italiane.
L’iniziativa è organizzata e curata dal progetto Spazio d’Azione Visuale, grazie al contributo della Giunta di Castello della Città di San Marino e dello SMIAF Festival e con la collaborazione degli Istituti Culturali della Repubblica di San Marino – San Marino Cinema.
Life is but a dream racconta la colonizzazione israeliana della Cisgiordania attraverso la storia di una famiglia. Il protagonista di questo film, con tutte le sue contraddizioni, incarna un paradosso: se, da una parte, le sue scelte di vita sono la manifestazione di una libertà il cui senso è possibile condividere, calata nella realtà la sua esistenza lo rende complice di un meccanismo sociale oppressivo.
Per scappare dai dettami della società capitalistica contemporanea un ebreo americano ultraortodosso si trasferisce con la famiglia in un piccolo avamposto illegale israeliano nei Territori Occupati Palestinesi, unendosi, per convenienza e comodità, a una “avanguardia umana” che è strumento imprescindibile per il funzionamento del meccanismo coloniale. È in questo contesto di espropriazione che Gedalia si sente libero di costruire la sua casa e cercare di realizzare il suo sogno: una vita semplice, in armonia con Dio, al di fuori delle leggi e dei doveri della società. è il racconto della vita quotidiana di una famiglia di coloni, tra contraddizioni, scelte radicali, difficoltà, bisogni e possibili paure.
“Ho cercato di raccontare il contesto politico della colonizzazione attraverso un dispositivo intimista – dichiara la regista- perché alla radice dei sistemi sociali ci sono gli esseri umani. Volevo raccontare la colonizzazione raccontando il nemico, ma questo mi ha posto davanti a sentimenti contrastanti. Trovare la giusta distanza nel raccontare questa storia è stato molto difficile per me, perché, mentre cercavo di filmare il nemico, continuavo a trovare l’uomo. Life is but a dream è la storia di una colonizzazione, ma anche dell’impossibilità di rispondere in modo univoco alla domanda: chi sei tu nemico?”.
