Siglato il nuovo Testo Unico del Contratto Collettivo del Settore Servizi da parte di ANIS e OSLA come parti datoriale e da CDLS, CSDL e USL in rappresentanza dei lavoratori.
Il nuovo accordo, che tiene conto del precedente contratto scaduto nel 2017, prevede aumenti retributivi complessivi del 6% così distribuiti nel triennio: 0,5% nel 2022, 2,5% nel 2023, 1,5% da gennaio del 2024 e un ulteriore 1,5% da luglio del 2024.
Attualmente il settore, composto in prevalenza da piccole imprese che operano in diversi ambiti, occupa circa 3.000 persone e – come per i contratti dei settori Industria, Edilizia e Assicurazioni che hanno già ottenuto l’efficacia erga omnes in base alla nuova normativa – l’iter si completerà solamente con i referendum confermativi che, in questo caso, dovranno essere svolti sia da parte dei lavoratori sia da parte dei datori di lavoro.
Ora, l’auspicio dei firmatari, che si sono ritrovati nella sede ANIS per la firma martedì pomeriggio, è che si possa trovare un’intesa anche sugli altri contratti scaduti, così come è stato fatto negli ultimi mesi per quelli citati e anche altri del settore privato.