Home Dal giornale Editoriale: tra “conta” e “nomadi fiscali”

Editoriale: tra “conta” e “nomadi fiscali”

da Daniele Bartolucci

Se ci sono due costanti nell’ultimo periodo sono “la conta dei voti” e la normativa delle residenze fiscali non domiciliate. Ma, in attesa di capire gli effetti reali che la “costola del DES” avrà sull’economia – come ipotizza il Governo, non tanto sulle entrate ma sul rilancio del settore ricettivo di lusso e sulle attività che questi “nomadi fiscali” porteranno in territorio – o sulla reputazione del Paese – come invece sostengono i sindacati e l’opposizione – sono i numeri della maggioranza i protagonisti di oggi e soprattutto dei prossimi mesi. Il rinvio dell’assestamento alla prossima sessione del Consiglio Grande e Generale è un effetto abbastanza chiaro delle dinamiche interne ai vari partiti che, dopo l’uscita di RETE dalla maggioranza, da una parte hanno dichiarato in pompa magna di restare al governo del Paese per promuovere i necessari interventi di legge per lo sviluppo economico (che non si sono visti finora) e per arrivare all’atteso Accordo di Associazione con l’UE (che procede, ma sempre con quel velo di segretezza che non facilita certo la condivisione con la cittadinanza), mentre dall’altra si proiettano sempre più verso le prossime elezioni. Nel mezzo, però, oltre all’assestamento, c’è da approvare parecchia roba e non di poco conto: la finanziaria del 2024, in primis, dove non è pensabile presentarsi senza aver serrato i ranghi, ma anche il decreto che completa la riforma del mercato del lavoro non sarà da meno. Più facile pensare al “tutti uniti” nel rinnovo del contratto del settore pubblico, ma poi c’è lo scoglio dell’Accordo, dove le diversità di vedute ci sono eccome. Iniziamo a contare i voti, è meglio.

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