Home Dal giornale Editoriale: energetici, a che punto siamo?

Editoriale: energetici, a che punto siamo?

da Daniele Bartolucci

Mentre i cittadini attendono le bollette riemesse sperando non si rivelino eccessivamente salate, sta passando altro tempo senza che ci sia un raggio di sole – per restare in tema e allineati anche al clima di questi giorni – sul piano di autonomia energetica di cui si parla da mesi. In verità da anni, visto che questo piano non è mai stato nemmeno pensato in passato… L’urgenza di controbattere alle fluttuazioni impazzite dei mercati tra il 2021 e il 2022 ha palesato infatti la miopia con cui si è sempre affrontato il problema dell’approvvigionamento energetico a San Marino, e questo al di là del monopolio nell’ambito della distribuzione/erogazione successiva. Il problema è infatti a monte: l’energia, sia che sia elettricità o gas, ma anche acqua, si compra da fuori e non viene prodotta in territorio. E questo nonostante tutti i Paesi occidentali facciano a gara a produrla. A San Marino no, se non per l’eccezione, virtuosissima vista la proporzione tra produzione e numero di cittadini, del fotovoltaico. Che sta aumentando, ma che non sposterà di troppo il volume di fabbisogno di imprese (anche statali) e utenze domestiche. Il piano strategico, di questo stiamo parlando, è ancora negli annunci o si iniziano a scrivere idee e progetti concreti? Perché poi dovranno essere approvati, finanziati e realizzati. Quindi non si può parlare di effetti subitanei, almeno non per le grandi infrastrutture (San Marino non ha nemmeno un depuratore pubblico, per non parlare di un termovalorizzatore o altri impianti). Mentre per la cogenerazione industriale, installabile in decine di aziende manifatturiere, basterebbe un decretino. E intanto il tempo passa.

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