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Editoriale: Accordo UE, condivisione sul serio

da Daniele Bartolucci

La notizia era nell’aria ed ora è ufficiale: il 4 maggio è stata convocata la “Commissione mista per la valorizzazione del processo di integrazione con l’Unione Europea”, alla quale parteciperanno “un rappresentante per ciascuna Associazione di Categoria economica e sociale e ciascun partito o movimento politico candidati alle ultime elezioni generali”, oltre ai membri della Commissione Esteri, e sarà presieduta dal Segretario di Stato per gli Affari Esteri. Si tratta di un passo ulteriore e fondamentale nella direzione della condivisione più ampia possibile di tutto ciò che si sta portando avanti nel negoziato con i competenti servizi dell’Unione Europea al fine di addivenire alla prossima firma di un Accordo di Associazione. Una condivisione che, anche tramite gli incontri pubblici, il Governo sta ricercando anche con la cittadinanza e non solo con le parti sociali. Ma che, prima di tutto, deve assicurare al suo interno: e questo è il nuovo – per certi versi – dato politico, come emerso anche nelle dichiarazioni di alcuni Segretari di Stato in questi giorni. L’Accordo di Associazione è troppo importante per mollare adesso, questo sembra essere il monito. Anche perché, aggiungiamo noi, comunque sia la trattativa si concluderà entro l’anno (e su questo la Commissione europea è stata abbastanza netta), quindi o si fa o non si fa. Tanto vale farla bene, questa trattativa, portando a casa più benefici possibili e soprattutto il necessario tempo per allinearsi agli standard che verranno richiesti. L’Europa è già la “casa” in cui San Marino abita, del resto, e il mercato unico è il suo riferimento principale. Ora, insomma, si fa sul serio.

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