Home Dal giornale Editoriale: “Riforme e consenso, il dilemma”

Editoriale: “Riforme e consenso, il dilemma”

da Daniele Bartolucci

Le riforme sono impopolari per definizione? Spesso, ma non sempre. Dipende sempre da cosa viene riformato e quali interessi vengono colpiti e quali tutelati. Il problema, però, è che la politica difficilmente riesce a ragionare liberamente in una prospettiva che superi la scadenza elettorale e anzi, più la scadenza si avvicina, più ci si interroga se le riforme programmate cinque anni prima e ritenute urgenti fino a qualche mese fa, siano ancora così fondamentali o si possa rallentarne la realizzazione. Oppure come farle “digerire” al meglio all’elettorato, perché poi dovrebbe essere quello l’obiettivo: farsi votare per quello che si è fatto. E non per quello che si farà. A chiederselo sono in tanti, prova ne sono i movimenti nello scacchiere politico di questi giorni, ma pochi lo esplicitano. Tra questi c’è il PDCS, che non ne fa segreto e anzi, lo mette nero su bianco nella propria agenda politica: “Negli oltre 15 interventi che hanno animato la serata (il Consiglio Centrale, ndr) l’esperienza di questa difficoltà di partecipazione è stata messa a confronto con l’impegno profuso dalla delegazione di Governo e con i risultati raggiunti in questa legislatura, facendo emergere una contraddizione presente che dovrà essere affrontata e, possibilmente, superata per portare a compimento il percorso riformatore intrapreso: la contraddizione cioè fra i provvedimenti importanti portati avanti e valorizzati anche da organismi internazionali, quali il GRECO e il FMI, e la percezione invece di una certa insoddisfazione e sfiducia che emerge spesso dalla popolazione. Sul superamento di questa contraddizione si dovrà dunque lavorare”.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento