Home Dal giornale Accordo di Associazione con l’UE, il dibattito si scalda

Accordo di Associazione con l’UE, il dibattito si scalda

da Daniele Bartolucci

L’avvio della Commissione mista a cui parteciperanno come detto anche le parti economiche e sociali del Paese, gli incontri pubblici e i report sempre più fitti e puntuali sui round negoziali stanno di fatto avvicinando San Marino alla conclusione della trattativa per giungere all’Accordo di Associazione con l’Unione Europea. Ma probabilmente non basta per coinvolgere appieno tutta la società (lamentano dalle opposizioni e non solo), così come non basterà forse il pieno sostegno dei rappresentanti coinvolti a tutti i livelli per poter dire che “tutto il Paese lo vuole”: di fatto un referendum confermativo dell’Accordo raggiunto non è un’opzione da poco, anche perché l’anno prossimo ci sono pure le elezioni politiche per il nuovo Governo. Di questo si è discusso in Consiglio Grande e Generale, dove il Segretario di Stato agli Affari Esteri, Luca Beccari ha esplicitato diverse risposte ai temi menzionati e in particolare alle critiche mossegli dai banchi dell’opposizione. “Prima di tutto sgombriamo il campo dagli equivoci: non firmeremo niente finché non siamo pronti a farlo. L’obiettivo di concludere il negoziato entro l’anno ce lo siamo dati con la Commissione per non portare i risultati ulteriormente avanti, considerando che il prossimo anno sarà anno di elezioni sia per il Parlamento europeo, sia a San Marino, per scadenza elettorale, e questo rischia di allungare i tempi di un negoziato che dura ormai da 7 anni, con i rischi che ne derivano di cambiamenti di volontà.  Quando ho iniziato il mio mandato”, ricorda Beccari, “uno dei temi ‘rossi’ era quello del lavoro, perché portava tutta una serie di criticità. Oggi le criticità sul negoziato legate al lavoro sono diminuite perché è cambiata l’impostazione di San Marino rispetto ai frontalieri, che di fatto ci ha avvicinato molto all’aquis comunitario. Rispetto all’Odg (di Libera, ndr), io non mi sottraggo al confronto, ma non facciamo passare il messaggio che ci sono segreti inconfessabili, legati al negoziato, e non calchiamo la mano sulla disinformazione, quando sapete benissimo- questo è il quarto governo che si occupa di questo dossier- che c’è un equilibrio tra quello che si può discutere pubblicamente e quello che è in corso di discussione e si porta all’attenzione al momento giusto. Le iniziative si stanno mettendo in campo, nessun problema ad affrontare la discussione in Consiglio, faremo una ulteriore commissione Esteri sul tema, faremo un primo incontro con la commissione mista, abbiamo serate pubbliche: quello che umanamente è possibile fare, lo stiamo mettendo in campo. Su ‘referendum sì o no’: nessuna preclusione per un referendum confermativo dell’accordo. Spero solo che il referendum non diventi il pretesto, proprio perché siamo incastrati in anno e mezzo di Commissione, che ci possa far perdere questo treno, al di là del risultato. Sono convinto che non sarà difficile far capire alla cittadinanza, che da un lato ci fa presente i limiti dell’essere Stato terzo, i vantaggi dell’accordo”.

I DUE ODG SCALDANO IL DIBATTITO

Due gli Ordini del Giorno presentati sul tema UE in questo Consiglio Grande e Generale. Il primo da Giuseppe Maria Morganti (Libera): “L’accordo che non prevede la partecipazione politica della Repubblica di San Marino alle scelte che l’Europa adotterà e quindi la esclude dalla possibilità di esprimere un parere in merito, consentirà tuttavia l’inserimento del Paese a pieno titolo nel mercato unico europeo aprendo notevoli opportunità per le imprese, per i giovani e per le professioni, ma contemporaneamente, condurrà a una limitazione delle scelte strategiche che la Repubblica ha fino ad oggi adottato per tutelare la propria sovranità e per consolidare la propria economia. Delle opportunità e delle limitazioni ancora la cittadinanza non è stata adeguatamente informata, e non è possibile rifarsi al percorso di adesione che ha riguardato gli altri Paesi condotto su canoni comuni, si tratta invece di una specificità che prevede scelte che devono essere negoziate fra le parti. Lo stato della negoziazione non è noto, dei 25 dossier aperti poco si è sentito parlare non solo in pubblico, ma anche nell’aula consiliare, dove le decisioni dovranno essere adottate, ci auguriamo, consapevolmente. Le notizie che trapelano indicano però che la firma dell’accordo sia imminente dovendosi concretizzare entro l’anno in corso, mentre le problematiche aperte, almeno le più rilevanti, non paiono ancora definite e certamente non sono conosciute le soluzioni. Con il presente ordine del giorno”, si legge in conclusione nel testo presentato da Libera, “il Consiglio Grande e Generale chiede al Governo di relazionare al più presto e dettagliatamente in aula specificando quale sia lo stato dell’accordo di associazione con l’Unione Europea e quali i principali nodi ancora aperti su cui sarà chiamato ad adottare decisioni”.

“Noi seguiamo con attenzione i lavori della Commissione consiliare Esteri, in cui alcune questioni rilevanti dell’accordo sono discusse”, ha spiegato quindi Morganti, “ma ci rendiamo conto che notevoli sono ancora le decisioni che devono essere adottate e la totalità di queste decisioni influiscono molto sulla realtà economica e sociale della Repubblica di San Marino e i suoi abitanti. Abbiamo sentito l’Alto commissario dire che non sarà necessario che tutti i paesi Ue ratifichino l’accordo, ma i dettami e le norme che si prevedono, diventeranno operative nel momento della sottoscrizione stessa. Quindi questo grande cambiamento è dietro l’angolo, ma la Repubblica di San Marino ne è poco a conoscenza. Il  governo fa la sua parte con interventi pubblici programmati, ma ci rendiamo conto che non emerge con convinzione la specificità dell’accordo stesso”.

Dalle fila della maggioranza è arrivato invece quello proposto da Gerardo Giovagnoli (NPR), che ha ricordato come “con evidenza ci stiamo avvicinando a una fase cruciale del negoziato in cui è evidente ed importante per tutti avere piena cognizione di quanto si va a trattare, dell’assorbimento dell’acquis comunitario. Sappiamo che il mercato europeo non ci vede riconosciuta la posizione di Paese equivalente per cui scontiamo discriminazioni e sconvenienze che saranno superate dall’accordo che comporterà anche aggiustamenti al nostro modo di funzionare, anche sui punti delicati, come lo scambio della libertà di circolazione delle persone e di stabilimento. Dovrebbe essere chiaro come anche altri Paesi hanno concordato condizioni favorevoli, come il Liechtenstein, per avere posizioni di favore. Tra i fattori di svantaggio: non c’è partecipazione politica e presenterò un Odg a riguardo. Non si aderisce all’Ue con l’accordo di associazione, è un accordo di natura diversa che ha possibilità, ma anche svantaggi. Si entra nel mercato unico, ma non si ha rappresentanti istituzionali e il livello di interazione tra parlamenti e con i paesi rimane deficitario. All’uopo abbiamo predisposto – e tutti i gruppi di maggioranza hanno firmato – un Odg che chiede di inserire nel negoziato la possibilità di avere, insieme all’accordo di associazione, un ambito istituzionale tra parlamenti europei e parlamentari di San Marino di scambio di opinioni, per far valere anche le nostre proposte e per sapere anticipatamente questioni che possono riguardare anche San Marino”. In pratica, con l’OdG proposto si “invita il Congresso di Stato a proporre all’Unione Europea l’istituzione di un Comitato Parlamentare Unione Europea – San Marino nel quale permettere lo scambio di vedute ed esigenze, avanzare proposte da portare nel Parlamento Europeo e valutare in maniera anticipata le questioni che potrebbero incidere direttamente sulla Repubblica di San Marino o sul funzionamento dell’Accordo di associazione”.

L’INCONTRO A ROMA CON I DIPLOMATICI DEI PAESI UE

Il Segretario di Stato per gli Affari Esteri, Luca Beccari, ha incontrato presso l’Ambasciata di San Marino a Roma i Rappresentanti diplomatici dei Paesi Membri dell’Unione europea accreditati presso la Repubblica, per rappresentare lo stato d’avanzamento del negoziato in corso per il perfezionamento dell’Accordo di Associazione con l’Unione europea.

All’incontro erano presenti i Responsabili del Ministero degli Affari Esteri italiano incaricati di seguire il rapporto con San Marino, oltre ai Direttori del Dipartimento Affari Esteri, all’Ambasciatore accreditato presso l’UE, Antonella Benedettini, e al Consigliere d’Ambasciata, Marina Emiliani.  Introdotto dall’Ambasciatore di San Marino in Italia, Daniela Rotondaro, il Segretario di Stato Beccari ha rappresentato il tema quale obiettivo prioritario dell’attuale mandato governativo.

“E’ un’iniziativa”, ha commentato lo stesso Beccari intervenendo pochi giorni dopo in Consiglio Grande e Generale, “che facciamo circa una volta all’anno e con loro abbiamo modo di discutere del percorso di associazione con l’Ue, ed è un elemento per creare quell’amalgama politica fondamentale in questa fase che deve tenere legate tutte le parti al tavolo. Alla fine della fiera, l’accordo può essere il più vantaggioso possibile per San Marino, ma deve essere approvato dal Parlamento europeo, in cui sono presenti tutti i paesi. Ho ricevuto con molta soddisfazione due importanti sostegni per noi, con il presidente in corso, svedese, e con quello prossimo spagnolo. I rispettivi due ambasciatori hanno ribadito infatti l’impegno affinché la Commissione organizzi i lavori per rendere possibile questo risultato di concludere il negoziato entro l’anno”.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento