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Alluminio Sammarinese “Esplora” il sociale

da Alessandro Carli

Una necessità che si trasforma, attraverso il coinvolgimento di altre realtà, in un’opportunità. L’antefatto lo spiega direttamente Stefano Ceccato, Amministratore Delegato di Alluminio Sammarinese: “In occasione di uno spostamento di un magazzino abbiamo deciso di ‘eliminare’ una grande quantità di raccoglitori d’ufficio, quindi le ‘cartelle’ in cui vengono ‘archiviati’ tutti i documenti necessari all’attività aziendale. Si trattava di documenti che erano già stato digitalizzati e che in versione ‘materica’ non eravamo più obbligati a tenere. Abbiamo pensato di rivolgerci a qualche cooperativa sociale della Repubblica di San Marino che si occupasse di queste operazioni, ma questa ricerca non ha portato a nulla di concreto. La stessa richiesta è quindi stata fatta a Igiene Ambientale Management S.r.l., che già lavora con noi per la gestione dei rifiuti, attraverso la quale abbiamo individuato ‘Esplora’, una cooperativa della Provincia di Rimini. L’idea ci è piaciuta per via della caratteristica etico e sociale dell’attività, oltre all’aspetto di sostenibilità, ambientale ed economica, legato al recupero di un grande numero di raccoglitori”.

A fare da anello di unione, come detto dall’AD di Alluminio Sammarinese, è stata IAM. “Abbiamo conosciuto ‘Esplora’ al ‘Green Festival’ di un paio di anni fa a Borgo Maggiore, avevano uno stand con alcuni giochi fatti con materiale riciclato”, racconta Mirkare Manzi di IAM. Le ragazze e i ragazzi di Esplora hanno già iniziato un percorso di inserimento sociale. “Siamo alla ‘puntata zero’, come si dice – prosegue Mirkare Manzi prima di entrare nelle pieghe ‘pratiche’ del progetto -. Lo smaltimento dei raccoglitori ha un costo in quanto sono composti da materiali diversi, ferro, plastica, carta, eccetera che vanno separati. Le ragazze e i ragazzi si occupano di questa ‘divisione’ quindi lo aprono, tolgono le singole parti, le mettono negli appositi contenitori e alla fine i raccoglitori ‘puliti’ tornano all’azienda”. I costi di smaltimento sono gli stessi: la differenza “economica” è che i “cartoni” ad anelli vengono riutilizzati e quindi non devono essere riacquistati. “Ricordo che per smaltire questa tipologia di rifiuto un’azienda paga 100 euro a tonnellata: riavere indietro i raccoglitori ‘riutilizzabili’ significa risparmiare sull’acquisto dei nuovi” conclude Manzi non prima di aver sottolineato l’aspetto ambientale del progetto (“Meno rifiuti significa meno impatto”) e quello sociale. “Promuove il diritto al lavoro delle persone con disabilità è fondamentale per garantire la piena inclusione di tutti i cittadini”.  

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