Una necessità che si trasforma, attraverso il coinvolgimento di altre realtà, in un’opportunità. L’antefatto lo spiega direttamente Stefano Ceccato, Amministratore Delegato di Alluminio Sammarinese: “In occasione di uno spostamento di un magazzino abbiamo deciso di ‘eliminare’ una grande quantità di raccoglitori d’ufficio, quindi le ‘cartelle’ in cui vengono ‘archiviati’ tutti i documenti necessari all’attività aziendale. Si trattava di documenti che erano già stato digitalizzati e che in versione ‘materica’ non eravamo più obbligati a tenere. Abbiamo pensato di rivolgerci a qualche cooperativa sociale della Repubblica di San Marino che si occupasse di queste operazioni, ma questa ricerca non ha portato a nulla di concreto. La stessa richiesta è quindi stata fatta a Igiene Ambientale Management S.r.l., che già lavora con noi per la gestione dei rifiuti, attraverso la quale abbiamo individuato ‘Esplora’, una cooperativa della Provincia di Rimini. L’idea ci è piaciuta per via della caratteristica etico e sociale dell’attività, oltre all’aspetto di sostenibilità, ambientale ed economica, legato al recupero di un grande numero di raccoglitori”.
A fare da anello di unione, come detto dall’AD di Alluminio Sammarinese, è stata IAM. “Abbiamo conosciuto ‘Esplora’ al ‘Green Festival’ di un paio di anni fa a Borgo Maggiore, avevano uno stand con alcuni giochi fatti con materiale riciclato”, racconta Mirkare Manzi di IAM. Le ragazze e i ragazzi di Esplora hanno già iniziato un percorso di inserimento sociale. “Siamo alla ‘puntata zero’, come si dice – prosegue Mirkare Manzi prima di entrare nelle pieghe ‘pratiche’ del progetto -. Lo smaltimento dei raccoglitori ha un costo in quanto sono composti da materiali diversi, ferro, plastica, carta, eccetera che vanno separati. Le ragazze e i ragazzi si occupano di questa ‘divisione’ quindi lo aprono, tolgono le singole parti, le mettono negli appositi contenitori e alla fine i raccoglitori ‘puliti’ tornano all’azienda”. I costi di smaltimento sono gli stessi: la differenza “economica” è che i “cartoni” ad anelli vengono riutilizzati e quindi non devono essere riacquistati. “Ricordo che per smaltire questa tipologia di rifiuto un’azienda paga 100 euro a tonnellata: riavere indietro i raccoglitori ‘riutilizzabili’ significa risparmiare sull’acquisto dei nuovi” conclude Manzi non prima di aver sottolineato l’aspetto ambientale del progetto (“Meno rifiuti significa meno impatto”) e quello sociale. “Promuove il diritto al lavoro delle persone con disabilità è fondamentale per garantire la piena inclusione di tutti i cittadini”.