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Consiglio Grande e Generale, mercoledì 22 febbraio (report SMNA)

da Redazione

I lavori del Consiglio Grande e Generale riprendono in seduta segreta per proseguire il dibattito sulla comunicazione da parte della commissione consiliare per il Fenomeno delle infiltrazioni della criminalità organizzata. E tornano in seduta pubblica dopo le 17 con la discussione del Progetto di legge in seconda lettura “Riforma della Legge 29 gennaio 2010 n. 34 – Istituzione del Comitato sammarinese di Bioetica”, presentato dalla segreteria di Stato per la Sanità. Come da relazione unica illustrata in Aula dalla consigliera Francesca Civerchia del Partito democratico cristiano sammarinese, il Progetto di legge “ha lo scopo di introdurre alcune modifiche alla legge istitutiva del Comitato, le cui attività hanno collocato la Repubblica nel panorama internazionale in maniera progressiva e costante. L’apporto di San Marino in alcuni documenti del Consiglio d’Europa è stata fondamentale e la presidenza del Comitato è stata invitata a partecipare al gruppo di lavoro dell’Oms a Lisbona sulla base dell’attività svolta durante la pandemia. In ambito nazionale il Comitato ha lavorato in sinergia con gli altri organismi per aggiornare gli ambiti regolatori della sperimentazione clinica e favorire l’inserimento della Repubblica nel circuito internazionale. Il Progetto di legge non va a intaccare le peculiarità di azione dell’organismo, ma definisce in 11 articoli alcuni passaggi amministrativo-gestionali per supportare l’attività del Comitato anche attraverso una Segreteria tecnico-scientifica”.
Dopo un breve dibattito si passa all’esame dell’articolato: al termine il Progetto di legge viene approvato all’unanimità con 29 voti favorevoli.
Si prosegue con un altro Progetto di legge in seconda lettura “Diritto dell’Informazione e dei Media”, presentato dalla segreteria di Stato con delega all’Informazione, con relatore di maggioranza Lorenzo Bugli del Partito democratico cristiano sammarinese e relatore di minoranza Giuseppe Maria Morganti di Libera.
Bugli rimarca che il Progetto di legge “costituisce uno strumento indispensabile per regolamentare la materia. L’informazione è una risorsa vitale, sinonimo di libertà, da qui la necessità di garantire uno sviluppo armonioso e regolamentato. La volontà è assicurare a cittadini, professionisti e istituzioni uno strumento unico, aggiornato e completo. Il Progetto di legge norma la pluralità dei media e prevede due parti: Diritti di informazione e comunicazione; Media. In particolare l’articolo 4 introduce il diritto all’oblio; l’articolo 5 tutela le attività di intercettazione sotto stretta sorveglianza dell’Autorità giudiziaria; l’articolo 8 riguarda la Consulta per l’informazione e l’Autorità garante per l’informazione; l’articolo 11, assoluta novità, prevede la possibilità per l’Autorità di funzioni di controllo e vigilanza su siti web e blog e fa seguito a un odg presentato dal consigliere di maggioranza Oscar Mina. Il Progetto di legge prevede misure di sostegno a imprese editoriali e testate e trasparenza nei finanziamenti; viene anche istituito un registro speciale per i corrispondenti esteri. Infine per il servizio pubblico dà mandato al Congresso di Stato per migliorare il rapporto Rai-Rtv. Il consigliere Morganti sottolinea invece che “non si tratta né di un testo unico, né di un codice organico dell’informazione, ma si risolve in una semplice legge ordinaria che non ha rango costituzionale. L’articolo 3 fissa i campi per la restrizione alla libertà di pensiero e di difficile interpretazione. Non è facile capire cosa del vecchio impianto è stato conservato e cosa riformato. Senza dimenticare i 70 emendamenti presentati dal governo in commissione. Si segnala il declassamento di norme che dovrebbero essere costituzionali, 0incertezza dei testi normativi e l’articolazione complessa di alcune norme. Comunque il Progetto di legge è stato migliorato in commissione e fa significativi passi in avanti rispetto alle norme in vigore”.
Scatta così il dibattito con 56 consiglieri iscritti a intervenire. Sono in otto, oltre al segretario di Stato Teodoro Lonfernini a prendere parola prima dell’interruzione delle 19.30. Si tratta di “una ristrutturazione complessiva” della materia “con aspetti di innovazione” spiega quest’ultimo, mentre tanto gli esponenti della maggioranza quanto quelli dell’opposizione rimarcano il clima costruttivo, di collaborazione, che ha caratterizzato la commissione. In particolare, a più voci la maggioranza sottolinea che “non si mette il bavaglio a nessuno”, mentre le critiche della minoranza, di Libera e Repubblica Futura, si concentrano sulla nomina da parte del governo del presidente dell’Autorità garante e sulla possibilità di limitare la libertà di espressione in funzione dell’interesse pubblico. Troppo corposo, inoltre, il capitolo dedicato a San Marino Rtv.

SMNA

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