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A Villa BAC fotografati gli scenari finanziari

da Redazione

Il contributo di BAC per la conoscenza in ambito finanziario. Grande partecipazione al workshop dedicato alla condivisione di conoscenze degli scenari finanziari internazionali in un frangente dominato dall’incertezza e dalle conseguenti domande. A Villa BAC, un panel di esperti internazionali ha fotografato l’attualità e immaginato le evoluzioni del mercato.

Ad accogliere gli ospiti internazionali, i vertici di BAC, che hanno introdotto i lavori. “Gli scenari – ha detto il Presidente di BAC, Biagio Bossone – sono il riferimento dell’attività di una banca in una economia aperta com’è quella di San Marino. Nella Repubblica la decisione di emettere debito pubblico sui mercati internazionali apre a possibilità, ma si è sotto osservazione per il rischio di merito e l’economia è assoggettata a fatti e scelte esogene da osservare. In mare aperto le scelte vanno onorate, altrimenti se ne patiscono le condizioni. La politica di bilancio della Repubblica deve essere condotta con accortezza. La sorveglianza è attenta, il focus sul fisco del Fondo Monetario Internazionale è un esempio concreto. Nella nostra attività di relazioni internazionali vediamo lo scemare di scetticismi e pregiudizi. Ciò è figlio del percorso di riforme avviato da San Marino, che oggi è un Paese molto più rigoroso di altri. La raccolta è tornata a crescere e non è fatto episodico, fuori da modelli passati. Si è conclusa la fase 1: ora dobbiamo rendere attrattivo il Paese, non sedersi sui primi risultati positivi. Dobbiamo rendere il territorio ospitale per chi vuol operare sui mercati internazionali. La precondizione essenziale è una attenzione massima al debito e alla politica di bilancio. Serve un salto culturale, ancora oggi ci sono aspettative da parte della cittadinanza nei confronti del settore pubblico che non potranno più essere soddisfatte, così come la quantità dei servizi gratuiti. Anche la mole della PA è sovradimensionata e va portata a livelli in linea con altri Paesi per concentrarsi su transizione ecologica e digitalizzazione. È un dialogo in corso, bisogna trovare una dimensione in linea con altri paesi perché serve concentrarsi sulla transizione ecologica, sulla digitalizzazione. Il Governo sta facendo passi importanti in termini di sovranità energetica, ma serve altro. Immagino la rivisitazione del ruolo della Banca Centrale: concorrenza, vigilanza sui pagamenti, comunicazione su strategie e obiettivi. Anche quando sono contenuti scomodi”.

Dott.ssa Micaela Licia Menicucci – Direttore Generale Bac Spa: “Banca Agricola Commerciale è nata a San Marino oltre 100 anni fa, sempre a stretto contatto col territorio, accompagnando imprese e privati nei percorsi di sviluppo e tutela del patrimonio. Abbiamo una realtà assicurativa da 15 anni, alla quale si affianca un’altra attività, vita e danni. Poi società per il risparmio gestito e una specializzazione nel settore trust. Questi appuntamenti sono occasione di conoscenza. Il sapere condiviso arricchisce. Villa BAC è un’azione di recupero di un luogo reduce da evento negativo, portato a valore”.

Fabrizio Pagani, Global Head of Economics Muzinich & Co: “Tre tendenze in atto. A breve termine la forte pressione inflazionistica con rialzo dei tassi dalle banche centrali; a medio termine il quadro composito della crescita, con gli analisti che immaginano un periodo di recessione; a lungo periodo il trend riguarda forze potenti che trasformano l’economia mondiale con il fenomeno del decoupling. Ci si chiede quanto ancora si alzeranno i tassi in vista di stabilità, prevediamo un rallentamento dei rialzi e un assestamento fra 5,5% e 6%. L’economia nel 2022 è cresciuta e confido in un +4% a fine anno, sarebbe un bel successo. Sul 2023 in Italia il MEF parla di +0,6, più alta delle istituzioni internazionali. I prezzi dell’energia condizioneranno: se si mantenessero i prezzi attuali io confido in una sorpresa positiva. Con il deficit al 4,5% previsto, un risparmio consentirebbe di investire a sostegno di famiglie e imprese. Resta il tema di comprimere la domanda di energia con azioni anche virtuose che sono già in campo. A lungo termine ci sarà il tema della separazione progressiva fra economia americana e cinese. Quest’ultima è entrata sul mercato globale da una decina di anni provocando una spinta deflazionistica. L’impatto è stato in gran parte assorbito, anche per un rallentamento globale della Cina. Il decoupling, ossia gli investimenti internazionali fatti in Cina, vanno verso la riduzione, in alcuni casi verso il blocco. Ciò riorganizza le economie, in particolare le produzioni, che interessano altre aree e anche l’Italia. Si apre un vantaggio anche competitivo, italiano e sammarinese”.

Domenico Del Borrello, Country Manager Italy Muzinich & Co: “Sui mercati finanziari nell’ultimo anno sono accadute cose inedite, dopo dieci anni di sostanziale stabilità. Il conflitto e la sottovalutata inflazione, dalle banche centrali, hanno sconvolto con valori rivoluzionati. Sul portafoglio globale, il -20/25%. L’obbligazionario è il 70% dei risparmi, c’è stato un crollo. Anche un fondo bilanciato perde il 25-30%. Sul corporate, dalla tripla B in su, si è passati dall’essere vicini ai rendimenti dei titoli di Stato. In dieci mesi passiamo a 6% negli Usa, +4,2% in Europa dei rendimenti a scadenza. Sui titoli ad alto rendimento, +10% in Usa, +8% in Europa, raddoppiando i risultati a fronte di un alto rischio. Ciò rende possibile fare una selezione, fare il mestiere che ricerca soluzioni. Il mercato non è più drogato dalle banche centrali, con rischi chiari e prospettive di guadagno concrete. Siamo tornati ad un rischio corretto per un giusto rendimento. Prima eravamo al rischio senza rendimento. Il mercato si sta normalizzando, il gestore torna al suo lavoro, selezionando fra tanti titoli. Cosa fare? Le scelte sbagliate e irrazionali vanno corrette; chi ha fatto scelte razionali deve solo aspettare un po’ di tempo perché i rendimenti a scadenza torneranno in un breve-medio periodo torneranno a performance positive. Anche i mercati obbligazionari torneranno ad essere interlocutori dell’investitore moderato”.

Giovanni Bonaccorso – Chief Executive Officer 1OAK Capital LTD: “Un anno complicato e difficile ha chiesto interventi da ‘manuale di sopravvivenza’, svincolandosi al massimo dal mercato, con strategie appropriate. Abbiamo lanciato nel 2022 un prodotto con Deutsche Bank per ampliare l’offerta in opportunità performanti e diversificanti. Nel 2023 saranno disponibili nuovi prodotti BAC. In particolare, una soluzione ‘recupero a doppia velocità’ per chi, cliente multibanca con perdite, vuole attivare una strategia di rientro. Si tratta di uno strumento di investimento legato al mercato americano: un certificato legato all’S&P500 e al Nasdaq100, i principali indici azionari USA che hanno sofferto fortemente nel 2022. La soluzione ‘Double-Speed Recovery’ ha un orizzonte temporale di 3 anni senza alcun rischio cambio EUR/USD. L’investimento permette di recuperare a una velocità doppia (200% esposizione) rispetto ad un eventuale rialzo degli Indici di riferimento rimborsando un massimo di 140% del capitale investito. Il certificato offre una protezione per un ulteriore -25% dai livelli attuali di mercato, osservato a scadenza; al di sotto della barriera, l’investitore sarà semplicemente lungo il peggiore dei due indici di riferimento”.

Alberto Bianchi – Wealth Management Anthilia Capital Partners SGR: “In America l’inflazione sta piegando la testa, dopo il picco di giugno. La componente dei servizi è divenuta preponderate e turba i sogni della FED, i beni cominciano a rientrare e i titoli energetici cominciano a scendere. Sale il valore del mercato immobiliare. Nel secondo semestre dell’anno la FED ha innalzato i tassi rapidamente, ad influenzarli non solo i FED Found. La situazione è complessa. L’ultima volta di tassi così impennati fu negli anni ’80. I costi degli alloggi in USA stanno salendo: un alloggio da 500mila dollari nel 2021 è salito a 575mila, la rata mensile del finanziamento passa da 1.730 a 3.091 dollari. Immaginabile una forte contrazione della domanda, e rappresenta il 20% dell’economia americana, si capisce la portata. La fiducia degli operatori scende. L’immobiliare americano passa da ‘boom’ a ‘sboom’. Diversa è la situazione europea, nella quale la BCE ha meno potere di controllo perché ‘energia’ e ‘cibo’ sfuggono dal suo controllo. La sensazione è che ci sono aumenti di prezzo alla produzione che devono ancora arrivare al consumo. Immaginiamo una inflazione a due cifre per almeno un paio di semestri. Ci aspettiamo un rialzo dei tassi di interesse. In linea generale sugli investimenti restiamo un po’ negativi sul fronte azionario, più positivi sull’obbligazionario”.

Irene Bellomo (Investment Solutions, Head of Italy & Ticino – Kepler Cheuvreux), Philippe Ferreira (Economy & Strategy Deputy Head), Jean Pierre Ané (Head of Financial Engineering – Deputy Head of Kepler Cheuvreux Solutions): “Qual è lo scenario economico del 2022? Pressioni inflazionistiche senza precedenti da decenni hanno portato al ciclo di inasprimento monetario più aggressivo degli ultimi decenni. L’inflazione in Europa ha toccato il 10%. Abbiamo una limitata visibilità sul termine della guerra in Ucraina, con importanti conseguenze a livello mondiale sull’approvvigionamento di generi alimentari ed energia. Questo si sta traducendo, con un ritardo, in un rallentamento della crescita. L’inflazione sta erodendo la fiducia dei consumatori, ma possiamo essere relativamente ottimisti. Specialmente con riferimento alle risorse energetiche, le istituzioni europee hanno fatto un gran lavoro, cercando di trovare nuove fonti per l’approvvigionamento di gas naturale. L’inflazione porta il costo dell’energia ad essere più alto di quanto sia mai stato sperimentato, ma ci sono i primi segnali di una stabilizzazione dell’inflazione. Lo stock europeo di riserva di gas naturale è full al 94%, che fa supporre che non ci saranno razionamenti energetici durante questo inverno. La crisi energetica in Europa sembra gestibile a breve termine, anche la pandemia Covid sembra gestibile diversamente rispetto a prima senza nuovi lockdown generali all’orizzonte. Ci sono molte opportunità nel mercato finanziario. Le aziende hanno avuto difficoltà a rifinanziarsi, ma nonostante le sfide le aziende sono riuscite a proteggere i loro margini di profitto, raggiungendo risultati da record. In Europa c’è pessimismo, gli investitori sono riluttanti a investire in Europa, ma in realtà ci sono opportunità”.

ESG: “Abbiamo vissuto il Covid, la guerra in Ucraina, l’allarme sul cambiamento climatico. Questi accadimenti hanno reso chiaro a tutti come sia diventato necessario avere un approccio ESG, in 5-7 anni sarà naturale e automatico rispettare in modo stringente le procedure ESG se vogliamo realizzare un vero cambiamento nel nostro mondo. Investire in ESG significa avere l’opportunità di investire in aziende innovative, che stanno reinventando il modo in cui ci muoveremo, stanno sperimentando materiali alternativi alla plastica e nuove modalità per riciclare. Ad oggi il 50% del GDP (Prodotto Interno Lordo) è legato alla natura, questo significa che dobbiamo avere cura dell’ambiente se vogliamo mantenere una qualità di vita accettabile. ESG è il futuro e si possono avere performance positive con un approccio ESG, non sono in conflitto. Le istituzioni non sono perfette ma stanno agendo nella giusta direzione per spingere le aziende a innovare. ESG ora è molto diversificata, è una tipologia matura di investimenti che ad oggi può garantire performance positive”.

Paolo Mellè, Structured Products Sales Century City Securities SA: “Gli Investment Certificates nascono a fine anni’ 90. Sono derivati cartolarizzati, ovvero una combinazione di contratti finanziari (opzioni) incorporati in un titolo, negoziabile come un titolo azionario. Questi prodotti sono emessi da istituzioni finanziarie (prevalentemente banche) che si assumono l’obbligo dei pagamenti dei flussi dovuti, coerentemente con quanto contenuto nell’apposito prospetto informativo. Sono strumenti che ‘derivano’ dal valore di un asset finanziario sottostante. Le caratteristiche contrattuali sono incorporate all’interno di un titolo negoziabile e a quantità predefinita, emesso e garantito da un’istituzione finanziaria, solitamente una banca. Rischio del mercato: essendo composti da strumenti derivati, il prezzo dei Certificates è legato alle variazioni che intervengono al valore di mercato delle attività sottostanti. Rischio di liquidità: eventuali difficoltà che possono insorgere all’atto dello smobilizzo prima della scadenza naturale. Rischio Emittente: eventualità che Emittente non sia in grado di adempiere agli obblighi contrattuali: in casi estremi (senza garanzie collaterali) il valore rimborso può essere collegato al merito di credito dell’emittente. È un mercato primario da oltre 12 miliardi nel 2020 e 830 prodotti emessi in collocamento. Partito nel 2004, il SeDeX è oggi il terzo mercato in Europa per volume scambiato (solo nel 2020: oltre 19mila miliardi di Euro). Il flusso dei Dividendi costituisce una fonte di reddito da sempre importante per gli investitori. L‘esposizione alle Azioni in modo indiretto, cioè attraverso i Derivati, priva l’investitore di questi flussi che, inoltre, provocano una riduzione del prezzo del sottostante nel momento in cui viene staccato il Dividendo. Nella strutturazione dei Certificates, la rinuncia ai Dividendi costituisce il finanziamento necessario per implementare le strategie sottostanti questi strumenti finanziari. La volatilità è un indicatore statistico che misura la variabilità dei rendimenti del sottostante rispetto al valore medio. Questa variabile costituisce uno degli indicatori utilizzati per misurare la rischiosità di un investimento. La volatilità può essere misurata Ex-Post, calcolando la deviazione standard dei rendimenti giornalieri rilevati nel passato; oppure attraverso la rilevazione di quella attesa dal mercato in un determinato orizzonte temporale, attraverso quella incorporata nel prezzo delle opzioni quotate nei mercati ufficiali”.

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