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Marta Fabbri riceve il premio Premio Mede@ per il settore imprese e industria

da Redazione

Martedì 22 novembre, nella splendida cornice di Villa Laetitia a Roma, si è tenuta la cerimonia per la terza edizione del “Premio Mede@” contro la violenza di genere, alla presenza della sua madrina Anna Fendi.

Con grande emozione, Marta Fabbri, direttrice marketing e cofondatrice, con le sorelle Morena e Monica, di Marlù Spa, ha ricevuto dalla presentatrice Simona Gobbi e l’attore Edoardo Sylos Labini il Premio Mede@ per il settore Imprese e industria. 

Un riconoscimento molto importante, che premia l’impegno etico con cui da anni la comunicazione di Marlù affronta temi e problemi sociali. Nel suo intervento, Marta Fabbri ha sottolineato la responsabilità che lei e le sorelle ogni giorno sentono molto forte, sia nel fare comunicazione – sui media, online, negli store, nell’organizzazione di eventi – sia nel disegnare e distribuire gioielli che esprimono messaggi, significati, valori, emozioni. “Una responsabilità che tutte le aziende dovrebbero sentire” – dice Marta Fabbri – “perché chi fa impresa ha il privilegio di rivolgersi ogni giorno a migliaia di persone”.

Per questo, nei confronti del pubblico più giovane, Marlù assume da anni addirittura un ruolo educativo, che l’ha portata a siglare alcune partnership con l’Università di Bologna, l’Università di San Marino e numerosi altri enti e associazioni no profit, con i quali affronta temi sociali delicati come il bullismo, la violenza fra pari e quella di genere.

Sempre per lo stesso motivo, in 20 anni di storia aziendale, Marlù non ha mai affidato la comunicazione alle celebrità, ma ha sempre pensato che i suoi migliori testimonial fossero le persone che indossano i suoi gioielli, giovani e meno giovani, perché Marlù si rivolge a un pubblico vasto e trasversale.

Marta Fabbri ha concluso il suo intervento con uno sguardo al futuro e la promessa che Marlù continuerà a impegnarsi, in missioni sociali che mettano al centro il valore della solidarietà verso chi è più debole per ragioni economiche, sociali, culturali, e verso chi subisce discriminazioni di genere, etnia, età, condizioni psicofisiche. Anche i più giovani, ad esempio, possono subire discriminazioni e le ultime parole di Marta Fabbri sono rivolte proprio a loro: “Dopo gli anni della pandemia, in cui i ragazzi sono stati costretti a casa e hanno sofferto l’isolamento, le prossime iniziative di Marlù  torneranno a favorire la creazione di incontri dal vivo, per permettere ai più giovani di trovare momenti di aggregazione”.

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