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Durigon a Radio 24: “Sul cuneo fiscale difficile fare di più”

da Redazione

“Con un caro bollette così prepotente era difficile fare di più. Credo che abbiamo fatto qualcosa già in più rispetto anche al Governo precedente, anche questo è il nostro indirizzo da interpretare come obiettivo nel famoso quinquennio. Abbiamo iniziato di nuovo bene, e anzi lo abbiamo trasportato anche sulle fasce più deboli con una forza maggiore. Pensate se in questo momento non avevamo a che fare con la tempistica, essendo appena arrivati, ma soprattutto con il caro bollette che era quello che poteva essere di più”. Lo ha detto Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro e politiche sociali, a 24 Mattino su Radio 24 (foto: Radio 24 Il Sole 24 Ore).  

“PERCETTORI REDDITO SI RIMETTANO IN GIOCO”

“L’obiettivo è mandare a lavorare queste persone, mandandoli anche in formazione, perché credo che è quello è il giusto obiettivo che si deve dare un Governo. Come tutte le politiche passive che già esistono in Europa e anche in Italia, tutto ha un termine perché poi si possono rimettere in gioco. Questa è la mentalità e la nostra cultura che non c’è invece nel reddito di cittadinanza per come era impostato. Sono convinto che tantissime persone possono trovare lavoro di nuovo”. Lo ha detto Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro e politiche sociali, a 24 Mattino su Radio 24.  

“REDDITO RIMANE E SI PUÒ RINFORZARE PER CHI NON È OCCUPABILE”

“L’abolizione del reddito di cittadinanza avviene soltanto e esclusivamente per la parte di quelle persone che possono andare a lavorare. Per tutta l’altra parte rimarrà il reddito di cittadinanza, ma è sempre esistita una politica assistenziale in Italia, prima c’era il REI, che era più legato agli enti locali, oggi abbiamo un allargamento del REI con il reddito di cittadinanza, ma soprattutto questo reddito andrà a queste persone, rimarrà e cercheremo di poterlo potenziare”.  Lo ha detto Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro e politiche sociali, a 24 Mattino su Radio 24.  

“OBIETTIVO QUOTA 41 PREVALENTE. QUEST’ANNO PER 48MILA, COSTA 800 MILIONI”

“Io non la chiamo Quota 103, la chiamo Quota 41, perché noi abbiamo cominciato a inserire nel contesto di questa riforma il famoso numero 41 che sono gli anni di contribuzione. Questo secondo me è il punto di partenza che ci lega molto con le parti sociali. Da qui cercheremo di adeguarci con una riforma complessiva pensionistica durante l’anno per far sì che questo quota 41 rimanga prevalente sulla possibilità di fuoriuscita dal mercato del lavoro. Per fare un esempio, la Quota 102 di Draghi prevedeva 16000 persone che potevano andare in pensione. Invece con la quota 41 che mettiamo in campo, con 62 anni di contributi, prevede a 48000 persone di andare in pensione l’anno prossimo, il triplo, per un costo all’anno di circa 800 milioni. Quello che ci aspettiamo è di mettere a sistema insieme alle parti sociali, con un dialogo costante, una riforma pensionistica che possa essere più strutturale possibile”. Lo ha detto Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro e politiche sociali, a 24 Mattino su Radio 24.  

“RIDUZIONE DEL TAGLIO DELLE ACCISE, SPERIAMO CHE MERCATO CI AIUTI”

“Sicuramente quello delle accise è un taglio, la speranza è che cambi il mercato economico e la benzina possa avere un abbattimento del costo originario”. Lo ha detto Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro e politiche sociali, a 24 Mattino su Radio 24.

“ROBERTO MARONI: PERSONA PREPARATA, SONO TRISTE”

“Roberto era una persona preparata, molto brava, ha ricoperto ruoli importanti, notizia che mi rattrista molto. Noi abbiamo messo in manovra una norma che abbiamo chiamato ‘norma Maroni’, quella per cui si può continuare a lavorare con uno sgravio del 10%, norma nata da una sua azione quando fece il ministro. Mi dispiace molto”. Lo ha detto Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro e politiche sociali, a 24 Mattino su Radio 24.  

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