Home Notizie del Giorno Visto per voi: “Ringrazia che sono una signora” al Petrella di Longiano

Visto per voi: “Ringrazia che sono una signora” al Petrella di Longiano

da Alessandro Carli

L’unica “stecca” – visto che si parla di musica – è nel titolo del concerto a più voci ospitato al “Petrella” di Longiano (FC) l’11 novembre: “Ringrazia che sono una signora” (questo il nome scelto per l’evento) dovrebbe essere messo al plurale visto che plurali sono state le artiste che si sono esibite sul palco della “bomboniera” (nell’ordine Milena Mingotti, Paola Sabbatani, Elisa Ridolfi e Stefania Paterniani, Chiara Raggi). Battute a parte (parola così preziosa per chi fa musica), quello che arriva in platea e nei palchetti, a fine concerto, è una “pluralità” poetica, timbrica e sonora che, partendo da storie di vita differenti, si incontra e trova il suo punto di equilibrio. Percorsi diversi che sfociano nello stesso mare, quello della sensibilità delle donne, dal loro modo di vivere e vedere il mondo, l’amore, le delusioni.

L’impatto per lo spettatore è magnifico, quasi naif (nell’accezione più nobile e positiva), d’antan con il “Petrella” (foto: San Marino Fixing) che è stato trasformato in un club con tavoli e sedie che riempiono la platea. E quello che accade dopo l’ingresso è altrettanto magnifico: cinque donne, cinque signore che ricamano racconti attraverso la voce e gli strumenti, cinque artiste che hanno deciso di condividere con il pubblico quello che sentono dentro. Universi colorati (anche di nero e di blu malinconia) come l’arcobaleno. Universi originali come originali sono le loro voci, distinte e vere, vive, “musicali”. Universi di quotidiane battaglie (ma senza armi, solo con strumenti che si accordano) dove si alternano forza e debolezze, fragilità, grandi speranze.
Milena e il suo pianoforte si accordano per iniziare con “Prima degli altri”, intima e raffinata ballata contro il bullismo (“Ci sono bambini costretti a crescere prima degli altri / e ci sono bambini che provano empatia. / (…) Io urlavo e nessuno mi sentiva / in quella scuola, quella mattina / ci ho provato ad urlare più forte ma poi ho capito sono tutte chiuse queste porte…”) per poi passare alla jazzante e un po’ bollaniana “Leggimi la schiena”, alla potente “La gente sente ma non ascolta niente” che anticipa la chiusura, quella “Per l’amore che ho dentro” con cui ha vinto il premio d’autore Bruno Lauzi.

Paola Sabbatani e la sua musica popolare ha donato al pubblico qualche assaggio del suo nuovo album, “Libertà e malinconia”: “La seconda possibilità”, “Annamaria”, “Vulnerabile”, pezzo molto gaberiano.

Il duo Elisa Ridolfi (voce) e Stefania Paterniani (voce e pianoforte) ha proposto, tra gli altri, “Vapore acqueo” e “Curami l’anima”. In chiusura Chiara Raggi e la sua chitarra: apertura con “Navigo a vista”, poi “Naturale”, “Lacrimometro” e “Molo 22”.

Percorsi diversi che sfociano nello stesso mare, quello della sensibilità delle donne, dal loro modo di vivere e vedere il mondo, l’amore, le delusioni. La musica d’autrice.

Milena Mingotti
Paola Sabbatani
Stefania Paterniani ed Elisa Ridolfi
Chiara Raggi

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