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La manifattura dà lavoro a oltre 7 mila persone

da Alessandro Carli

Letto in percentuale (+1,5%) o a livello numerico (+75), il dato che conta è che il tessuto economico della Repubblica, quello cioè delle imprese, è in costante crescita. A testimoniarlo è l’UPECEDS che nei giorni scorsi ha pubblicato i dati del terzo trimestre 2022, a partire, come detto, dalle aziende operanti in territorio che al 30 settembre 2022 sono risultate 5.111. Analizzando la variazione per settore, si rilevano saldi positivi per: “Attività Professionali, Scientifiche e Tecniche” (+40, pari al +4,1%), “Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese” (+13, pari al +7,2%), “Attività immobiliari” (+12, pari al +4,2%) e “Istruzione” (+11, pari al +22,9%). I settori in cui si registra un saldo negativo sono le “Attività Manifatturiere” (-10, pari al -2%), “Costruzioni” (-9, pari al -2,3%) e “Altre attività di servizi” (-9, pari al -1,7%). Anche a settembre 2022 la forma giuridica più diffusa è quella societaria con 2.933 unità, pari al 57,4%, con un aumento di 118 unità rispetto a settembre 2021. Le attività libero professionali con 732 e rappresentano il 14,3% del totale. Le imprese individuali artigianali sono 364, 18 in meno. La maggior parte delle imprese ha piccole dimensioni: il 93,5% del totale ha meno di 10 addetti.

OCCUPAZIONE PUBBLICA E PRIVATA

All’ultimo rilevamento le forze di lavoro complessive sono state pari a 23.643 unità con un incremento, rispetto al 30 settembre 2021, di 528 unità (+2,3%). I lavoratori dipendenti del settore privato sono 17.544 (+4,1%) e, insieme a quelli del settore pubblico, rappresentano l’88,3% della forza lavoro.

I lavoratori dipendenti del settore privato, nell’ultimo anno sono aumentati di 690 unità. Le variazioni positive più significative sono state rilevate nelle “Attività Manifatturiere” (+288 lavoratori pari al +4,3%), nel “Commercio” (+157 lavoratori pari al +5,4%) ma anche nelle “Attività Professionali, Scientifiche e Tecniche” (+73 lavoratori pari al +7,8%) e nei “Servizi di Informazione e Comunicazione” (+73 lavoratori pari al +8,3%). Di contro invece i settori nei quali il numero di dipendenti è diminuito sono le “Attività dei Servizi di Alloggio e di Ristorazione” (-16 lavoratori pari al -1,5%) e “Noleggio, Agenzie di Viaggio, Servizi di Supporto alle Imprese” (-16 lavoratori pari al -2,2%).

Nel Settore Pubblico Allargato per Ente di appartenenza i lavoratori sono aumentati di 98 unità nell’ultimo anno, assestandosi a 3.664 (2,2% rispetto al 30 settembre 2021). Lieve crescita per la Pubblica Amministrazione (da 1.987 di settembre 2021 a 1.997 di settembre 2022), così come per l’ISS  che è passato da una “forza lavoro” di 1.100 unità (settembre 2021) a 1.165 di settembre 2022. Il numero medio di dipendenti pubblici dei primi nove mesi del 2022 è pari a 3.657, valore inferiore di 20 unità alla media dello stesso periodo del 2021.

FRONTALIERI SOPRA QUOTA 7 MILA

Negli ultimi dodici mesi il numero di frontalieri è aumentato del 9%, raggiungendo la cifra di 7.076 lavoratori (+582), pari al 33,4% del totale dei lavoratori dipendenti. Nella ripartizione per qualifica, i frontalieri sono principalmente “Operai” (57%) e “Impiegati” (41%).

LA DISOCCUPAZIONE CALA ANCORA

I disoccupati totali ammontano a 847 unità (-217 unità rispetto al 30 settembre 2021). Di questi, 515 sono disoccupati in senso stretto (-173 rispetto al 30 settembre 2021), ovvero coloro che si rendono immediatamente disponibili ad entrare nel mondo del lavoro. Tra i disoccupati in senso stretto, il titolo di studio prevalente è il diploma di maturità (31,6% del totale), mentre la percentuale di disoccupati laureati è pari al 12,8% con 66 unità, lo scorso anno erano 122. Il tasso di disoccupazione totale è sceso dal 6,4% di settembre 2021 al 5,11 di settembre 2022, quello in senso stretto invece scende a 3,11% (2,16% per i maschi e 4,04% per le femmine), un anno fa era pari a 4,14% (2,51% per i maschi e 5,74% per le femmine).

CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI IN CALO

La CIG liquidata nel periodo gennaio – giugno 2022 ammonta a 1.024.953 euro ed è stata richiesta da 297 aziende. Nello stesso periodo del 2021 l’importo ammontava a 2.800.860 euro con 755 aziende coinvolte. La causa principale per cui è stata richiesta è “Situazioni temporanee di mercato” ed ha riguardato 136 aziende, per un importo totale di 516.989 euro, circa il 50% del totale. La liquidazione per causa “Riduzione di attività per COVID-19” è stata richiesta solamente da 65 aziende per un importo pari a 179.404 euro.

L’Indennità Economica Speciale erogata nei primi nove mesi del 2022 ammonta a 1.256.732 euro.

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