Home Dal giornale Editoriale: ora il PRG darà quelle risposte?

Editoriale: ora il PRG darà quelle risposte?

da Daniele Bartolucci

La mancata firma di Stefano Boeri era nell’aria da mesi: del resto sarebbe suonata abbastanza strana la sua “abiura” ai principi ispiratori del suo progetto, nonostante l’insistenza con cui il Governo gli abbia chiesto di aggiornarlo, anche con un nuovo incarico. Perderà un po’ di quel valore che la sua firma avrebbe dato al nuovo Piano Regolatore Generale, compensata in parte dalla “Dichiarazione di San Marino” per una architettura sostenibile sottoscritta nelle stesse ore da Norman Foster e dallo stesso Boeri e a cui il Segretario Canti ha detto che si ispirerà il nuovo strumento urbanistico. Perché alla fine il PRG è uno strumento, peraltro atteso da tempo visto che quello vecchio – ma ancora in vigore – è dei primi anni ’90. In trent’anni le cose sono cambiate parecchio e le necessità sono mutate di pari passo, per cui anche le domande a cui il PRG dovrà dare soddisfazione sono molteplici. Il rischio che le risposte siano in contraddizione tra loro, però, esiste sempre: se c’è il “consumo zero” come si può pensare a nuovi comparti residenziali moderni per manager e pensionati benestanti verso i quali, con tanto sforzo, si è rivolta l’attenzione legislativa negli ultimi anni? Se si estende il concetto di verde a ogni livello della società, quanto spazio resta per quella green economy che tanto farebbe bene al sistema sammarinese, a iniziare dagli impianti di produzione di energia elettrica e per lo smaltimento dei rifiuti (e magari anche farli assieme?). Un Paese più bello e pulito non esclude che un Paese più moderno e attrattivo anche per le imprese: è lo sviluppo sostenibile.

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