“E fu per la bianca corsia / un verde apparir di vigneti / pampinei, nell’oro / del sole d’ottobre: un cadere / di grappoli d’uve ben gonfi, / ben densi di vivido succo, / dolce sangue, dolce miele…”. L’essenza della vendemmia, in questo “frammento lirico” di Ada Negri, si rivela in tutta la sua forza, nei suoi colori, nei suoi profumi, nell’attesa della trasformazione in vino.
Il sole d’ottobre rievocato dalla poetessa risplende anche a “San Marino bassa”, come si dice in gergo: lungo Strada Lamaticcie, zona Centro Commerciale Azzurro ci accoglie un giovane studente universitario, un “vino novello” per età ma non per passione e per tradizione di famiglia.
Il suo nome è Nicola Veronesi, 23 anni, laurea triennale in “Tecnologie Alimentari” a Cesena (distaccamento dell’Alma Mater Studiorum di Bologna) conseguita in primavera e attualmente iscritto alla Magistrale in “Scienze e tecnologie alimentari”.
“La vigna è una passione di famiglia – esordisce Nicola Veronesi – iniziata dal mio bisnonno paterno Domenico detto ‘Pion’ nella prima metà del Novecento e poi portata avanti da mio nonno Luciano, da mio babbo Leo e dalle mie zie Simonetta e Anna”.
Luciano ha ‘campato’ di campagna ed è stato il primo agricoltore della Repubblica di San Marino che ha dedicato il suo impegno e i suoi sforzi solamente alla vigna, quindi all’uva e al vino”. Una passione e una competenza “nata” sul campo e che lo ha portato a essere eletto primo Presidente della cantina del Monte Titano.
“Fin da piccolo ho sempre vissuto la terra e sono sempre stato a contatto con la vigna” prosegue Nicola che già guarda al futuro. “Mi piacerebbe, assieme al Consorzio Terra di San Marino, al Consorzio Vini San Marino e all’aiuto tecnico-agronomico dell’UGRAA, riuscire a potenziare un percorso che vada dal campo alla tavola. Credo sia importante, viste le forti criticità di cui il mondo dell’agricoltura sta soffrendo negli ultimi anni, differenziare le produzioni: uva, olio, cereali, ecc. in modo tale da poter comunque creare del reddito”.
Il presente intanto ha numeri precisi. “Abbiamo tre ettari di vigna, un ettaro di ulivi e qualche terreno dedicato a coltivazioni estensive. Quest’anno abbiamo messo a dimora un uliveto super intensivo sperimentale che prevede anche la raccolta ‘a macchina’. I primi risultati li vedremo tra due anni”.
Nicola si ferma nella vigna. “Il nostro obiettivo è quello di produrre qualità, anche per questo è importante una potatura adeguata e una costante manutenzione. Attualmente nei nostri vitigni coltiviamo varietà come Cabernet Franc, Merlot, Petit Verdot, Biancale, Sangiovese, Ribolla e Chardonnay”. Impossibile non parlare della siccità dell’estate 2022. “La mancanza d’acqua porta ad una sofferenza della pianta ma alle volte è possibile comunque ottenere uve di qualità. Sia quest’estate che in quella dell’anno prima c’è stata poca acqua e quindi un importante calo della produzione ma non ci lamentiamo, siamo riusciti a ottenere comunque uve interessanti”.
I tre ettari della famiglia Veronesi guardano a sud, l’ideale per una buona maturazione. “La terra richiede tanti sacrifici e tanto impegno ricompensandoti però con tante soddisfazioni. I nostri vigneti li teniamo come un giardino, sempre in ordine e sempre puliti”.