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Fazzolari a Radio 24: “Su flat tax al 15% bisogna capire cosa intendiamo”

da Redazione

“Non è in questa fase che delineiamo qual è il modello a regime della riforma fiscale nella sua complessità”. Lo precisa Giovanbattista Fazzolari (foto: Radio 24 Il Sole 24 Ore) responsabile del programma di Fratelli d’Italia, a 24 Mattino Estate di Irene Zerbini e Nicola Filippone su Radio 24. Quanto alla proposta della Lega di estensione della flat tax al 15%, Fazzolari spiega a Radio 24: “Bisogna capire che cosa intendiamo, attualmente c’è una flat tax al 15% per autonomi con reddito fino a 65mila euro: più volte FdI ha presentato emendamenti alla legge di bilancio per alzare questa soglia da 65mila a 100mila euro.  E’ una proposta che non è passata perché le maggioranze di governo non lo consentivano ma è pienamente condivisa, sarà tra i punti programmatici” precisa a Radio 24. – “Inoltre, c’è una nostra storica proposta di flat tax sui redditi incrementali rispetto alle annualità precedenti, per premiare l’incremento di reddito degli imprenditori e dei lavoratori dipendenti: anche questo è un meccanismo condiviso che non ha particolari impatti sulle tasse pubbliche ma è premiale, per far emergere il sommerso e incentivare al lavoro”.

“PROPOSTA LEGA DI ANDARE IN PENSIONE CON QUOTA 41?”

“Focalizzare lo sforzo economico e di attenzione su una categoria, quasi dimenticando che ce ne sono molte altre forse in maggiore difficoltà” è una scelta che “va un po’ presa con attenzione. Siamo tutti d’accordo sulla flessibilità in uscita, poi conti alla mano sui singoli provvedimenti ne parleremo”. Così Giovanbattista Fazzolari, senatore e responsabile del programma di Fratelli d’Italia, a 24 Mattino Estate di Irene Zerbini e Nicola Filippone su Radio 24 a proposito della proposta della Lega di quota 41 per andare in pensione. “I punti condivisi nel centrodestra – spiega Fazzolari – sono la flessibilità in uscita, un meccanismo che consenta con maggiore facilità di andare in pensione a chi vuole. Come realizzarla è argomento di dibattito. A nostro avviso, il limite di quota 41, di cui possiamo parlare, è che va a intervenire su una fascia di persone, quelle che hanno almeno 41 anni di contributi, appunto, che non sono le categorie problematiche e di sofferenza che abbiamo nel Paese. Abbiamo sempre più persone con una vita lavorativa discontinua, che non hanno sempre avuto regolari contributi” conclude a Radio 24.

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