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Mercato del lavoro, pensioni, IGR e PRG entro l’anno

da Daniele Bartolucci

La ripresa economica concretizzatasi nel corso del 2021 e proseguita nel 2022 si riflette anche nel Bilancio dello Stato, dove si inizia a vedere quel pareggio di bilancio che era ed è un obiettivo prioritario, grazie alla copertura quasi totale delle spese correnti con le entrate ordinarie.

“Una situazione positiva”, ha avvertito il Segretario di Stato per le Finanze e il Bilancio Marco Gatti nel commentare in questi giorni la presentazione del Programma Economico per il 2023, “che impone comunque di andare avanti con le riforme previste, per ricreare le opportune riserve ed evitare, se ci fosse un rallentamento determinato dall’evoluzione del conflitto in Ucraina e dalle conseguenze che esso ha già generato, come i rincari energetici e l’inflazione, di trovarsi in difficoltà come avvenuto nelle precedenti crisi”.

ANIS: “LE RIFORME ORA VANNO COMPLETATE”

“Il piano delle riforme previsto dal Governo deve concretizzarsi negli interventi che il sistema attende da tempo”, ribadisce William Vagnini, Segretario Generale di ANIS. “Il Programma Economico conferma quel piano, in effetti, per cui ci attendiamo che prosegua in maniera sempre più convinta ed efficace il confronto apertosi su pensioni e mercato del lavoro, arrivando in tempi celeri all’avvio dell’iter legislativo, perché questo si concluda entro la fine dell’anno. Non basterà, infatti, depositare un testo di legge per vedere gli effetti delle riforme nel 2023, come invece serve. Allo stesso modo, sull’IGR ci aspettiamo che l’articolato di legge venga portato al tavolo del confronto con le parti economiche quanto prima, perché si raggiunga anche in questo ambito un’ampia condivisione e si possa completare l’iter anche in questo caso entro l’anno”.

“Le riforme”, spiega quindi Vagnini, “sono fondamentali perché dovranno garantire la sostenibilità del sistema, soprattutto a livello economico nel momento in cui il debito pubblico ha raggiunto volumi molto alti per un Paese così piccolo come il nostro. Ci aspettiamo che tale debito si tramuti in investimenti e in politiche economiche che agevolino e spingano lo sviluppo, in particolare le infrastrutture per diventare più moderni, efficienti e attrattivi. Solo la crescita, infatti”, ricorda il Segretario Generale di ANIS, Vagnini, “può sostenere quel peso, come hanno dimostrato le imprese manifatturiere che sono riuscite a intercettare la ripresa dopo il lockdown, facendo investimenti e aumentando i livelli occupazionali. Risultati positivi che si sono poi riflessi sul Bilancio dello Stato come gettito e contributi. Questa è la strada da seguire”.

LAVORO, IGR, PENSIONI E PRG: CONFRONTO APERTO

I dati economici (fatturati e occupazione) sono in effetti in miglioramento da diversi mesi, spinti – lo ricorda anche il Governo in varie parti del Programma Economico – dal settore manifatturiero, ma ora ci sono nuove incertezze, in particolare per quel che riguarda i rincari energetici e le materie prime, che poi si traducono in inflazione (e quindi sui consumi) e difficoltà nelle filiere produttive (e quindi sull’occupazione e gli investimenti). Per questo “è necessario ritrovare una forte identità e unità di intenti, sia politica sia sociale, per continuare con più determinazione quel percorso già intrapreso di messa in sicurezza del Paese, mantenendo da una parte adeguati livelli di liquidità di bilancio e dall’altra accelerando il percorso delle riforme per il rilancio del sistema e lo sviluppo economico. Riforme strutturali come quella dell’IGR, del mercato del lavoro, dell’attuale sistema pensionistico (a cui si aggiunge il nuovo PRG, che verrà presentato entro ottobre, ndr) sono da approntare entro la fine 2022, oltre ad altri interventi e misure atte a garantire la sostenibilità economico-sociale della Repubblica di San Marino”.

In questo senso, si legge nel Programma Economico, “il confronto con le parti economiche e quelle sociali sui temi elencati è in atto da diversi mesi, in differenti tavoli istituzionali, dove si sta con pazienza ricercando il punto di mediazione possibile, sapendo che i temi trattati sono rilevanti e di grande impatto sociale, indispensabili per garantire il futuro al nostro Paese”.

E se “la volontà del Governo, come richiesto anche dalla maggioranza che lo sostiene, è quella di favorire un ampio confronto con le parti sociali”, nello stesso tempo è quella “di rispettare le scadenze stabilite per tutte le riforme in campo. Questo perché gli impegni, seppur di forte impatto sociale, rientrano in un progetto più ampio di cambiamento, per migliorare la competitività, dare nuove prospettive e assicurare un futuro migliore alla Repubblica”.

Inoltre, in tal modo, “si conferma la volontà di proseguire il processo di ammodernamento generale necessario in vista della possibile sottoscrizione dell’Accordo di Associazione con l’Ue, che potrebbe avvenire proprio nel 2023”.

L’IVA E LA FATTURAZIONE ELETTRONICA INTERNA

“Nell’ambito delle riforme fiscali da realizzare nel breve e medio periodo”, riporta il Programma Economico, “l’Esecutivo conferma anche per l’anno 2023, la prosecuzione delle azioni programmate”.

Per quanto riguarda le imposte dirette, come noto, è in fase di completamento la “revisione della normativa vigente con previsione di entrata in vigore dal periodo d’imposta 2023” e “revisione degli incentivi fiscali attuata mediante la riforma IGR sopra menzionata”. Per quanto riguarda invece le imposte indirette, come annunciato anche negli incontri con ANIS (e riportato agli associati durante la recente Assemblea Generale) verrà avviata una “analisi e ricognizione dati per l’introduzione dell’IVA in luogo dell’attuale imposta sulle merci importate”.

“In considerazione del fatto che l’introduzione dell’IVA nel sistema sammarinese in luogo dell’attuale imposta sulle merci importate vada bilanciata con l’equilibrio finanziario, il Governo sottolinea la necessità di dare avvio all’elaborazione di un Progetto di Legge che venga confrontato con tutte le parti coinvolte interessate”.

In tal senso, “il progetto dovrà trarre spunto, al fine di ottimizzare il lavoro, i costi e benefici, dai progetti già elaborati dai precedenti esecutivi. L’intenzione di questa Segreteria di Stato è quella di prevedere, in linea di principio, al fine di salvaguardare il tessuto aziendale sammarinese, caratterizzato da tante aziende ed attività di piccole/medie dimensioni un sistema che possa prevedere un regime opzionale da parte dell’operatore, ossia un regime cosiddetto forfettario (o di Iva indetraibile)”.

L’altro “pezzo” della riforma è quello della fatturazione elettronica, che come noto, dal 1° luglio 2022 è diventato lo strumento obbligatorio per tutti gli operatori economici nell’interscambio di beni tra la Repubblica di San Marino e l’Italia. 

“Il 2023 rappresenta un anno in cui si permette all’Amministrazione Fiscale e agli Operatori economici sammarinesi di testare gli effetti della normativa che introduce la fatturazione elettronica nell’interscambio commerciale tra San Marino e la Repubblica italiana”.

La novità quindi non sarà questa, bensì la sua naturale evoluzione: “Una volta che le eventuali criticità operative della fatturazione elettronica sull’interscambio Italia – San Marino saranno tutte superate, è intenzione del Governo predisporre gli elementi normativi per applicarla anche negli scambi interni, in riferimento agli scambi B2B”.

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