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BCSM, giù gli impieghi verso la clientela

da Alessandro Carli

Concludiamo l’analisi del sistema bancario del primo trimestre 2022 (la fonte è BCSM) con i dati sul patrimonio e con gli impieghi verso la clientela.

DATI SUL PATRIMONIO

Al 31 marzo 2022 il patrimonio netto del sistema bancario si attestava a 279 milioni, in aumento di 3 milioni rispetto al trimestre precedente. Sulla variazione hanno inciso: le valutazioni e contabilizzazioni eseguite dalle banche in sede di redazione dei bilanci d’esercizio 2021, i risultati di periodo registrati dal sistema bancario nel corso del primo trimestre 2022 nonché il versamento in conto futuro aumento di capitale da parte del socio di maggioranza di una banca.

IMPIEGHI VERSO LA CLIENTELA

Nel primo trimestre 2022 gli impieghi lordi verso la clientela sono diminuiti di 29 milioni di euro, attestandosi a 2.146 milioni. I crediti dubbi lordi, pari a 1.265 milioni, sono risultati in calo di 55 milioni; tra questi si rilevano sofferenze per 523 milioni (-12 milioni rispetto al trimestre precedente). Gli impieghi netti verso la clientela, pari a 1.289 milioni, hanno evidenziato una contrazione di 21 milioni (-1,6%). Le citate variazioni sono riconducibili, tra l’altro, a un’operazione di cartolarizzazione di crediti dubbi effettuata da una banca, ai rimborsi sui finanziamenti, allo stralcio di crediti ritenuti non più esigibili, parzialmente compensati da nuove erogazioni.

I crediti in bonis netti sono aumentati di 25 milioni, attestandosi a 873 milioni, mentre i crediti dubbi netti (NPLs), in diminuzione rispetto al trimestre precedente (-46 milioni), si ragguagliano a 415 milioni. Tra i crediti dubbi netti si rilevano sofferenze per 170 milioni (-6 milioni rispetto al trimestre precedente), crediti ristrutturati per 140 milioni (-40 milioni), incagli per 103 milioni (-1 milione) e crediti scaduti/sconfinanti per 2 milioni (+1 milione). Il coverage ratio sui crediti dubbi è pari al 67,2% (67,5% sulle sofferenze). I crediti dubbi lordi rappresentano il 59% degli impieghi lordi (NPLs Ratio a valori lordi), mentre i crediti dubbi netti costituiscono il 32,2% degli impieghi netti (NPLs Ratio a valori netti).

LE SOCIETÀ DI GESTIONE

A fine marzo 2022 i fondi comuni di diritto sammarinese gestiti dalle tre SG erano pari a n. 13, di cui n. 4 istituiti ai sensi di specifici decreti legge e decreti delegati nell’ambito di operazioni di ristrutturazione bancarie, alternativi, chiusi e riservati alle banche sammarinesi, con attivi in parte riconducibili a crediti dubbi (cd. fondi di crediti), e n. 1 fondo in liquidazione di tipo chiuso alternativo e riservato a clientela professionale. Il patrimonio netto dei fondi comuni risultava pari a 208 milioni, di cui 1,7 milioni (dato al 31/12/2021) relativo al citato fondo chiuso in liquidazione, in diminuzione di 12 milioni rispetto a fine dicembre 2021. Sulla variazione delle masse gestite hanno inciso la liquidazione di un fondo di tipo aperto nonché l’andamento negativo dei mercati finanziari. Del citato importo di 208 milioni, la parte riferita ai menzionati n. 4 fondi di crediti era pari, al 31 marzo 2022, a 76 milioni.

ANDAMENTO DEI MERCATI

Nel primo trimestre del 2022 si è assistito ad un fortissimo movimento al rialzo dei tassi di interesse; in realtà il movimento ascendente dei tassi era iniziato nell’ultima fase del 2021, ma nel nuovo anno ha accelerato il ritmo di crescita a causa principalmente delle spinte inflazionistiche, che si sono riaffacciate prepotentemente a livello planetario e per lo scoppio della guerra in Ucraina a fine febbraio che ha esacerbato la tendenza inflattiva. Questa prima fase dell’anno è stata, per il comparto del reddito fisso, la peggiore da almeno trent’anni, perché non solo vi è stato un repentino incremento dei tassi di interesse che hanno pesato sui prezzi dei titoli a tasso fisso, ma anche una fase di forte allargamento degli spread di credito, che hanno subito un notevole peggioramento segnalando timori di stagflazione. L’indicatore Bloomberg Global Aggregate Index, un’importante misura dei rendimenti totali di un paniere di titoli governativi e corporate, è caduto dell’11% rispetto ai massimi realizzati nel 2021, superando anche la perdita che era stata registrata nel 2008, con la crisi di Lehman Brothers, quando tale indice registrò un calo del 10,8%. Esaminando la dinamica dei tassi di interesse di riferimento all’interno dell’Euro area, si rileva che il rendimento del titolo governativo tedesco a 10 anni a fine 2021 si attestava a -0,177%.

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