Home Dal giornale “PulsAzioni” cala il poker tra teatro, cinema e rock

“PulsAzioni” cala il poker tra teatro, cinema e rock

da Alessandro Carli

Una piccola ma significativa “selezione” dell’Italia che pensa, che fa e che produce emozioni è pronta a far riflettere il Monte Titano: come “battiti del cuore”, la rassegna “pulsAzioni”, organizzata dalla Segreteria di Stato Istruzione e Cultura e dagli Istituti Culturali, anche quest’anno punta dritta al “motore” dei sentimenti. E lo fa – tra graditissimi ritorni e “prime” assolute – con un poker di nomi di altissimo valore: Lella Costa (già passata nei teatri della Repubblica di San Marino più volte), il regista Giovanni Veronesi & Musica da Ripostiglio, Michele Serra (invitato dall’Università di San Marino nel 2006 per una preziosa lectio magistralis sulla scrittura) e Melancholia, gruppo rock “uscito” dal talent “X Factor”. 

Un poker di nomi per un poker di giorni: senza sosta e senza pause, “pulsAzioni” – on stage al Campo Bruno Reffi di San Marino Città con biglietto d’ingresso di 8 euro – aprirà gli occhi il 1° agosto quando Lella Costa spiegherà perché è “Stanca di guerra”. Il monologo, scritto insieme a Alessandro Baricco, Sergio Ferrentino, Massimo Cirri, Piergiorgio Paterlini e Bruno Agostani e che vede la regia di Gabriele Vacis, torna in scena, più attuale e drammatico che mai, a distanza di oltre un quarto di secolo dal debutto (1996) con gli abiti del “reading”, della lettura scenica. “Gli orrori della guerra diventavano sempre più orrori, non se ne veniva a capo e bisognava smettere – scrive la stessa artista meneghina -. E allora è cominciata la denuncia contro la guerra fatta più che altro di dati, di cifre, di elenchi: gli elenchi delle vittime, dei deportati, degli internati, dei torturati, delle nefandezze della guerra, elenchi che andavano continuamente aggiornati con notizie di prima mano. Interviste sui campi di battaglia, diari dei soldati in trincea, fotografie della guerra, telecamere sulla guerra, cineprese sulla guerra, la fiction sulla guerra…”.

Il 2 agosto Giovanni Veronesi & Musica da Ripostiglio riempiranno il palco con un invito, “Liberi tutti!”, in cui il celebre regista toscano, che oltre ad aver firmato film che hanno lasciato il segno (“Il Barbiere di Rio”, “Viola bacia tutti”, “Manuale d’amore” ma soprattutto “Il mio West, con David Bowie e Harvey Keitel) e ad aver ha lavorato anche come sceneggiatore in pellicole indimenticabili (da “Tutta colpa del paradiso” diretto da Francesco Nuti a “Il ciclone” di Leonardo Pieraccioni), farà “entrare” il pubblico nelle “stanze dei bottoni”. Tra racconti inediti sul mondo del cinema e dello spettacolo, digressioni musicali e momenti di ironia, Giovanni Veronesi scardina la quarta parete entrando in confidenza totale con chi è seduto in platea, dando sfoggio di abili doti improvvisative e mettendo in difficoltà il gruppo musicale con richieste assurde e improbabili. Ciò che ne deriva è uno spettacolo sempre diverso, cangiante, mutevole, dove musica, teatro e cinema convivono sotto lo stesso tetto e dove la goliardia e l’ironia sono ospiti fisse.

Nemmeno Michele Serra – in programma il 3 agosto – sarà solo in scena: ad accompagnarlo ne “L’amaca di domani” difatti sarà una mucca “finta”, ma forse non troppo.

Il nucleo dell’assolo è tratto dal libro “La sinistra e altre parole strane”, nel quale il giornalista, umorista, romanziere e autore teatrale apre idealmente la sua bottega di scrittura. Strada facendo, il testo si è arricchito di considerazioni su un mestiere faticoso e fragile: scrivere. La politica, la società, le star vere e quelle fasulle, la gente comune, il costume, la cultura riemergono dal grande sacco delle parole scritte con intatta vitalità e qualche sorpresa. L’analisi del testo incombe: aiuta Serra a dipanare la matassa della propria scrittura, ma gli fornisce anche traccia delle proprie debolezze e delle proprie manie. Il vero bandolo, come per ogni cosa, forse è nell’infanzia. Il finale, per fortuna, è ancora da scrivere.

“La tecnologia ha cambiato enormemente lo scenario, ma la materia prima della scrittura rimane la stessa: le parole. Dunque usarle male o bene è nostra responsabilità individuale. Dare la colpa alla tecnologia, ai social, all’epoca, eccetera, è il classico alibi” ha raccontato lo stesso Serra ad Andrea Simone di teatro.online.

I Melancholia, che hanno partecipato nel 2020 a “X-Factor” sotto la guida di Manuel Agnelli distinguendosi di puntata in puntata per la loro poliedricità (per il fondatore degli Afterhours “sono fortissimi” e riconosce in loro “un piglio internazionale”) sono invece l’appuntamento che farà da “cerniera” tra “pulsAzioni” e lo SMIAF: il 4 agosto porteranno sotto le Tre Torri una tappa del loro “Sleepmode Summer Tour”. La loro è una musica che riassume il suono elettronico misto a rap, indie e pop. “Cerchiamo di spiegare – ha raccontato qualche tempo fa la band di Foligno attraverso la pagina ufficiale di Emergenza Festival -, con le nostre canzoni, i sentimenti che non possiamo affrontare nella vita reale. La nostra musica è una sorta di liberazione dalla cattiveria nascosta nei nostri corpi”.

Per ulteriori informazioni si può scrivere a: info.istituticulturali@pa.sm

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