Home Notizie del Giorno Commissione Sanità, martedì 26 luglio mattina (report SMNA)

Commissione Sanità, martedì 26 luglio mattina (report SMNA)

da Redazione

I lavori odierni della Commissione consiliare Sanità si svolgono all’insegna della collaborazione e in un clima più disteso rispetto ieri. In mattinata sono diverse le sospensioni per procedere a un confronto sui testi che portano a emendamenti condivisi e approvati all’unanimità. In particolare, all’articolo 4- relativo all’Ivg dopo la 12^ settimana- i gruppi giungono a un emendamento di sintesi che raccoglie tutte le proposte avanzate e trova quindi l’unanimità nel voto.

L’esame del Pdl “Regolamentazione dell’interruzione volontaria di gravidanza” riparte così in mattinata dall’articolo 4 “Interruzione volontaria di gravidanza dopo la dodicesima settimana”, a cui sono presentati una decina di emendamenti da parte dei gruppi. Tra questi, da parte di Libera viene proposto di estendere la casistica in cui è possibile interrompere la gravidanza dopo la 12^ settimana: oltre ai casi previsti nel testo in prima lettura- quelli di pericolo di vita per la donna e anomalie o malformazioni del feto- si aggiungono le gravidanze risultato di stupro o incesto, la cui violenza sia stata denunciata alle Autorità. Poi, Rf e Pdcs, in due emendamenti distinti, richiedono di specificare che l’interruzione volontaria di gravidanza dopo la 12^ settimana possa essere richiesta “fino a quando non sussista possibilità di vita autonoma del feto, alla luce della migliore scienza di rianimazione neonatale”.  Dopo oltre due ore di confronto e sospensione dei lavori, la Commissione arriva a un unico emendamento in accordo con tutti i gruppi che raccoglie e sintetizza le numerose proposte di integrazione e modifica del testo.

Nel dibattito sull’emendamento condiviso, il Segretario di Stato per la Giustizia, con delega alla Famiglia, Massimo Andrea Ugolini, manifesta comunque perplessità rispetto al comma 1 punto c), ovvero l’estensione della casistica a gravidanze derivate da stupri e incesti. “Le casistiche dopo la 12^ inserite nel testo in prima lettura rispettavano il quesito del referendum approvato, ed erano solo due, qui ne viene inserita un’altra- spiega- come governo noi ci siamo attenuti alle indicazioni del quesito, sapete bene poi che ci sono questioni di denuncia, tempi di indagine e che quando si va dopo la 12^ settimana ci possono essere complicazioni cliniche, mi sento di segnalarlo”. Replica Gloria Arcangeloni, Rete: “Il governo ha fatto bene a procedere con un dispositivo di legge che recepisse il quesito- concorda- ma l’Aula deve andare a prevedere tutte le casistiche e portare un testo il più completo possibile”. Da Libera, Guerrino Zanotti e Matteo Ciacci plaudono al “tempo non perso” nella mediazione di tutte le proposte di emendamento. Ciacci sottolinea il contributo del consigliere di Rf Miriam Farinelli.  Diversamente da quanto accaduto in altri emendamenti, “con Rf si è riusciti a trovare ottima sinergia”. Quindi “per noi è imprescindibile estendere la casistica- aggiunge- importante è stata la sintesi trovata sull’arco temporale entro cui l’Igv può essere effettuata, sentiti i pareri scientifici di Iss e Comitato di bioetica, e alla luce della migliore scienza di rianimazione neonatale”.

Viene quindi messo al voto e approvato all’unanimità (15 voti su 15 presenti) l’Emendamento condiviso all’articolo 4. In dettaglio, l’emendamento prevede che “L’interruzione volontaria di gravidanza dopo la dodicesima settimana può essere richiesta ed eseguita fino a quando non sussista possibilità di vita autonoma del feto, alla luce della migliore scienza di rianimazione neonatale. L’Iss definisce tale termine temporale, recependo le indicazioni fornite, periodicamente e secondo l’evoluzione del progresso scientifico, dal Comitato sammarinese di bioetica, predisponendo appositi protocolli sanitari ai sensi del disposto di cui all’articolo 8. L’interruzione volontaria di gravidanza può essere richiesta ed eseguita entro 7 giorni dalla formalizzazione della richiesta della donna nei seguenti casi:

a) vi sia pericolo di vita per la donna;

b) vi siano accertate anomalie e malformazioni del feto, diagnosticate da specialisti Iss o strutture convenzionate di terzo livello che comportino un grande rischio per la salute fisica o psicologica o psichica della donna. Il rischio per la salute fisica è accertato dal medico curante, il rischio per la salute psicologica o psichica è accertato da un medico psichiatra dell’Iss o convenzionato Iss.

c) la gravidanza sia il risultato di stupro o incesto e la violenza sia stata segnalata alle forze di polizia, ovvero dal momento in cui questi ultimi provvedono a seguito di denuncia a comunicare la notizia di reato all’autorità competente affinché venga iscritta nell’apposito registro. (…)

Si procede poi con l’esame degli articoli successivi: all’ Art. 5 “Interruzione di gravidanza in caso di imminente pericolo di vita per la donna”, il governo presenta un articolo emendato che recepisce le proposte analoghe di Rf e Pdcs e che, a loro volta, sono ritirate. L’articolo viene approvato all’unanimità. Il governo presenta poi l’articolo “5 bis “che disciplina l’interruzione volontaria di gravidanza nel caso di donna interdetta, aspetto non normato nel testo originario, e recepisce così gli emendamenti presentati singolarmente da più gruppi.
Rete e Rf presentano due emendamenti simili su “Astensione dal lavoro”. Rete lo ritira in favore di quello di Rf, ritenendolo più completo. L’emendamento che prevede, a seguito dell’IVG, l’astensione temporanea dall’attività lavorativa per la donna a seconda delle indicazioni del medico e una certificazione di astensione per “malattia comune” a tutela della sua privacy, viene accolto all’unanimità. Recependo il contenuto dell’emendamento di Rete “Articolo 5 quater- gestione del personale dedicato a IVG”, il governo presenta un emendamento che dà la possibilità all’Iss di garantire l’Igv con i propri professionisti, anche con contratti a convenzione, in caso di difficoltà causate dalla presenza di personale obiettore di coscienza. Rete ritira il suo testo e l’emendamento del governo è approvato all’unanimità.

I lavori della mattina si concludono con l’approvazione unanime di un emendamento aggiuntivo Art 5 quinquies,  sintesi di due emendamenti analoghi presentati da Rete e Libera, e sottoscritto da tutti i gruppi, sull’istituzione di un sistema di monitoraggio per rilevare i dati relativi all’accesso ai servizi del consultorio e a strutture private, tra l’altro, sulle caratteristiche socio-demografiche delle donne e sulle motivazioni che le spingono a ricorrere all’Ivg, dati raccolti in forma anonima.

SMNA

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