Home Notizie del Giorno Consiglio Grande e Generale, giovedì 23 giugno pomeriggio (report SMNA)

Consiglio Grande e Generale, giovedì 23 giugno pomeriggio (report SMNA)

da Redazione

Si conclude nel pomeriggio l’esame degli emendamenti presentati dal governo dell’Assestamento di Bilancio di Previsione dello Stato e degli Enti pubblici per l’esercizio finanziario 2022: il provvedimento viene infine approvato con 25 voti a favore, 5 contrari e 2 astenuti.

Si riparte dall’ emendamento articolo 4 ter-decies “Tassa per avvio negozio a tempo”. Si apre il dibattito sull’emendamento articolo 4-sedecies “Compenso membri consiglio giudiziario” che viene riconosciuto in 200 euro a seduta.  Alessandro Bevitori, Libera, ritiene il gettone per i magistrati dignitoso, ma sposta il focus su quello percepito dai consiglieri. “Devo sottolineare un pizzico di imbarazzo rispetto al gettone percepito all’interno di quest’Aula- manda a dire- ritengo sia svilente e poco dignitoso, possiamo chiamarlo un rimborso di spese sostenute”. Le osservazioni di Bevitori sono condivise dai consiglieri che prendono poi la parola: Andrea Zafferani, Rf, sottolinea come il Consiglio grande e generale sia l’organismo istituzionale massimo del Paese, e “i gettoni degli altri organismi istituzionali andrebbero parametrati ai nostri, nel senso che i nostri dovrebbero essere il ‘massimo’”. Denise Bronzetti, Gruppo misto-Mis, ricorda come le sedute del Consiglio giudiziario plenario, prima della riforma, non fossero retribuite. “Non mi pare- evidenzia- che anche con la nuova composizione e con nuove funzioni il carico possa dirsi estremamente aumentato tale per cui si giustificherebbe una simile remunerazione”. Propone quindi una “valutazione generale sulla remunerazione dei componenti dei consigli di amministrazione e delle commissioni, così come di tutte le nomine che il Consiglio fa”.  Il Segretario di Stato per la Giustizia Ugolini spiega che la remunerazione del nuovo organismo sia stata pensata valutando la ricerca di professori universitari e avvocati con certe esperienze e caratteristiche specifiche, considerando poi che “il Consiglio giudiziario si riunisce ogni tre mesi”. Per Michela Pelliccioni, Dml, un gettone di 200 euro per le competenze e professionalità richieste non è assolutamente scandaloso. Mentre sul gettone dei consiglieri rileva la differenza di trattamento riservata tra dipendenti pubblici e privati, “argomento da affrontare prima possibile”. Iro Belluzzi, Indipendente di Libera, replica a stretto giro sul tema: “Come dipendente pubblico questa mattina ho lavorato e percepisco oggi 16 euro come tutti i dipendenti pubblici qui dentro”. Non solo: “Consapevoli del momento difficile che stiamo vivendo ormai da anni, dal 2010 i gettoni sono stati ridotti del 10% e nessuno di chi fa politica da più tempo ha sollevato questo problema”.

Mirco Dolcini, Dml, torna a evidenziare che la cifra di 200 euro è stridente con i rimborsi dei consiglieri sammarinesi che sono “in media molto inferiori rispetto a quelli di tutti gli altri parlamentari del mondo”. Controcorrente l’intervento di Gian Matteo Zeppa di Rete che richiama a restare in tema: “Vorrei capire la contorsione mentale di chi su un argomento che riguarda il compenso del Consiglio giudiziario, riesce poi a paragonarlo alla dignità di quello dei consiglieri”.  Per Manuel Ciavatta, Pdcs, infine la questione della dignità dei consiglieri “non è economica, ma di ruolo e rappresentanza delle istituzioni del nostro Stato in riferimento agli altri Stati”. 

Un emendamento del governo che raccoglie consenso bipartisan è l’“Art. 4-vicies-Servizio di centralizzazione delle informazioni sui rischi creditizi”, che attua il codice di condotta dei membri del Consiglio grande e generale, definendo le modalità di accesso alle informazioni sui rischi creditizi dei consiglieri in carica.  Il Segretario di Stato per le Finanze, Marco Gatti, propone di aggiungere un comma per estendere tali disposizioni ai membri del Congresso di Stato, di cui è in approvazione il relativo Codice di condotta.  Per Libera, Luca Boschi esprime soddisfazione per l’inserimento dell’emendamento richiesto da tempo dal suo gruppo. Andrea Zafferani, Rf, e Alessandro Bevitori, Libera, chiedono di aggiungere un termine. Per Emanuele Santi, Rete, l’emendamento rappresenta un ulteriore passo in avanti per le raccomandazioni del Greco, mentre per il codice di condotta c’è tempo, assicura, fino luglio per attuarlo. Matteo Ciacci di Libera esorta a farlo nel più breve tempo possibile quale “atto di trasparenza doveroso”.  Infine, il Segretario di Stato per gli Affari interni, Elena Tonnini, chiarisce che “non viene introdotto un sistema di tipo sanzionatorio”, ma “emergerà la differenza tra coloro che hanno acconsentito, e chi no, a rendere trasparente questi dati”. 

SMNA

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