Nella mattina di lunedì 20 giugno per i 109 maturandi della Scuola Superiore si è aperto l’Esame di Stato con lo svolgimento della prima prova, il tema.
Ai candidati sono state proposte 8 tracce, rientranti in 3 tipologie: analisi di un testo letterario, testo argomentativo e riflessione critica su tematiche di attualità.
L’attualità, invero, è stata il filo conduttore di tutte le tracce.
In ambito letterario si è preso spunto dal romanzo La lunga vita di Marianna Ucria, della scrittrice Dacia Maraini, per invitare le ragazze e i ragazzi a riflettere sull’importanza dell’istruzione per le donne; un diritto fondamentale, tuttavia non del pienamente acquisito in diverse parti del mondo, come dimostra il recente rovescio di regime in Afghanistan.
Sempre una scrittrice, Alda Merini, è l’autrice della poesia O giovani, proposto come testo letterario alternativo assieme a un brano tratto da Il sabato del villaggio, di Giacomo Leopardi.
Nella tipologia del testo argomentativo, che tocca gli ambiti letterario, scientifico, storico e sociale, rientrano rispettivamente le tracce “Che cosa vediamo quando guardiamo il cielo?”, “Come possiamo definire l’intelligenza?”, “Conflitto ideologico o antagonismo di potenza?” e “Saranno i giovani a salvare il mondo?”.
Numerosi ed eclettici gli estratti di autori a partire dal cui pensiero ai candidati è richiesto di elaborare un’analisi di concetti profondi e universali: il fascino e il potere evocativo del cielo, che ha ispirato artisti, filosofi, scrittori ma anche scienziati di ogni epoca; la definizione di intelligenza e la sua eventuale misurabilità; la doppia natura della guerra fredda, conflitto ideologico e scontro militare; infine, la capacità delle nuove generazioni di utilizzare le nuove tecnologie, ma anche l’impegno civile in prima persona, per riaffermare il diritto del mondo stesso di sopravvivere al consumismo che lo sta logorando.
Nella terza tipologia, infine, si parla di “Arte dell’attesa” e della “condanna dell’uomo a essere libero”. L’attesa vista nelle sue molteplici sfumature è al centro della riflessione del brano tratto dal saggio di A. Köhler, L’arte dell’attesa. Il paradosso della “condanna” dell’uomo alla libertà, intesa come responsabilità di fronte a sé stessi e al mondo, in assenza di un determinismo teologico, rappresenta il nucleo del pensiero esistenzialista esposto da Jean-Paul Sartre in L’esistenzialismo è un umanesimo.
Alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi l’augurio di affrontare questa e tutte le prove che il futuro ha in serbo per loro con quella determinazione e quella capacità di credere in sé stessi che rappresentano lo strumento migliore per la propria realizzazione.
Giacomo Esposito – Dirigente Scuola Secondaria Superiore