Home Notizie del Giorno Letto per voi: “L’assassino che è in noi” di Rigel Bellombra (ed. IlViandante)

Letto per voi: “L’assassino che è in noi” di Rigel Bellombra (ed. IlViandante)

da Alessandro Carli

Sullo sfondo di un paese yankee, Trueville, si muove Christopher Cross, ordinario di filosofia in una delle più prestigiose Università d’America. Sessant’anni, sposato con una vedova più anziana di lui che non perde giorno a ricordargli quanto era bravo e buono e generoso l’ex marito e che ha una passione, un’ossessione per la nouvelle cuisine che ovviamente non sa preparare (straordinario lo scambio di battute tra Adele, la moglie, e Chris sulla differenza tra un cornetto e un croissant). È questo l’humus, la palude in cui l’ottimo Rigel Bellombra ha ambientato la sua seconda “lunga fatica letteraria” (in sostanza, la struttura del romanzo), “L’assassino che è in noi”, uscito fresco fresco di stampa a maggio per le Edizioni IlViandante.

Il protagonista, sessant’anni portati senza troppi scostamenti rispetto alla carta di identità, ama il pensiero, la ricerca della verità e il film d’antan, le pellicole. Il volume di Bellombra, da leggere anche sotto l’ombrellone (richiede intensità e attenzione), ha l’odore dell’acido che si utilizzava per sviluppare le fotografie in bianco e nero (ma anche a colori): denso, distinguibile, importante.

“Importante” perché svela l’insvelabile, quell’alternanza tra la facciata “sociale” del protagonista – docente universitario, marito, fondatore del Club degli Smarriti, appassionato di cinema – e il dark side of the moon, un assassino involontario che si è preso una scuffia per una giovane studentessa 27enne che alterna i libri al lavoro di attrice.

“Denso” perché ogni capitolo richiama il successivo, come in uno stato di apnea volontaria e meravigliosa nel quale trovare un respiro.

“Distinguibile” per vivacità di parole scritte, riflessioni profonde che si stagliano “dietro e dentro” ogni battuta, anche quella apparentemente più lieve e leggera.
A scandire i capitoli, gustosi ovviamente, diverse specialità culinarie d’Oltralpe: la Bouillabaisse, la Vichyssoise, il patè en croute, l’escargot à la bourguignonne ma anche i più italiani nero di seppia e calamari, pane imburrato e marmellata. Ogni “proposta” sottende un’attesa, un incontro, una riflessione sulla vita (di Chris, ma anche su quella di chi legge) che spalanca poderosi abissi, quelli dell’anima, la parte meno visibile di un individuo.

Perché, come scrive l’autore, “o scappiamo per rifugiarci in una realtà inventata, o guardiamo negli occhi il mostro che ci abita dentro e scaviamo nella nostra menzogna”.
Il mostro che vive dentro il professor Cross è esattamente questo: “Dr. Jekyll e Mr. Hyde” (per citare un film), per forza o per casualità. Due parti della stessa persona che risiedono sì nel protagonista, ma, forse, non solo in lui…

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