Home Dal giornale “Accordo UE, il nostro obiettivo è ottenere più benefici”

“Accordo UE, il nostro obiettivo è ottenere più benefici”

da Daniele Bartolucci

Il negoziato tra la Repubblica di San Marino e l’Unione europea per addivenire a un Accordo di Associazione prosegue e, ci tiene a sottolinearlo il Segretario di Stato agli Affari Esteri, Luca Beccari, “di trattativa si tratta nel vero senso della parola. Nessuno, voglio chiarirlo, ha firmato né firmerà assegni in bianco. Non lo vogliamo noi e non c’è questa volontà nemmeno da parte dell’Unione Europea. Ci sono ovviamente dei temi prioritari su cui ci stiamo confrontando approfonditamente, ma il ragionamento da cui partiamo è molto chiaro: il nostro obiettivo è raggiungere un accordo che porti benefici per il nostro Paese, per i cittadini e e per le imprese. Questo non significa che forse ci saranno dei costi, dei sacrifici, ma la bilancia deve pendere dalla parte dei benefici e dei vantaggi, che possono sopperire le eventuali perdite”.

A questo proposito, Beccari si dice molto soddisfatto del “cambio di metodo” impostato a Bruxelles, soprattutto con la nomina del Vice Presidente della Commissione Europea Maros Sefcovic quale titolare del dossier relativo al negoziato: “Questo ha determinato un’accelerazione nella trattativa, confermata dai tre round negoziali che avremo da qui alla fine dell’anno più altri incontri tecnici specifici, con l’obiettivo – anch’esso confermato in questi giorni – di giungere alla fine della trattativa entro il 2023”. Una deadline che anche gli altri due Paesi (Monaco e Andorra) hanno condiviso e su cui ci saranno incontri formali tra i tre Paesi nei prossimi giorni e settimane. Ma è sulla condivisione che Beccari lancia un altro messaggio importante, e riguarda quella più interna: “Grazie a questa nuova impostazione siamo in grado di gestire al meglio certe tematiche, in particolare quelle più delicate dell’aquis, su cui abbiamo chiesto approfondimenti e la possibilità di avanzare proposte. Nei prossimi incontri negoziali dovremmo quindi avere tutti gli elementi necessari ad avviare un confronto interno anche con il Paese, oltre al passaggio istituzionale in Commissioni Esteri. Credo che dopo l’estate si possa quindi aprire una discussione su questi elementi con le parti economiche e sociali, le più interessate immagino dalle questioni riguardanti la libertà di circolazione, di insediamento e finanziarie”. Nel mentre, c’è stato anche il passaggio parlamentare della nuova regolamentazione sul corpo diplomatico, che “necessita di un aggiornamento normativo visto che quando fu formulata la prima volta San Marino non aveva questi rapporti diplomatici con l’esterno, né aveva l’urgenza di incrementare questa attività come invece ha oggi. Si tratta di un passaggio fondamentale per aumentare il livello dei rapporti con altri Paesi e soprattutto con gli organismi internazionali di cui oggi facciamo parte o con cui ci interfacciamo ormai quotidianamente”.

Sempre in Consiglio Grande e Generale è passato anche il provvedimento proposto dalla Segreteria all’Industria sulle società, che ha fatto parecchio discutere per alcuni elementi su cui erano stati avanzati dubbi e critiche. Ci pensa però lo stesso Segretario Fabio Righi a spazzarli via, spiegando che “non c’è alcuna volontà di tornare all’opacità dell’anonimato societario, ma di dare strumenti competitivi alle imprese e agli investitori, che in certi ambiti possono richiedere un certo grado di riservatezza. Non è mia intenzione aizzare polemiche, per cui prendo atto dell’aspetto positivo: c’è una nuova legge e c’è un accordo sui singoli aspetti critici, che penso verranno corretti e completati entro i 90 giorni dall’entrata in vigore. C’è tempo e c’è la volontà di farlo”. Nel frattempo è passata anche la legge sui temporary store, ma Righi prende spunto anche dalle parole del collega Beccari per allargare lo sguardo al campo di tutti gli interventi che si stanno attuando, dai più piccoli ai più grandi, per spiegare che “in verità, al di là dell’Accordo di associazione, siamo già all’interno dell’Europa e del mercato unico europeo, per ragioni geografiche se non altro. Le nostre imprese e i nostri cittadini vivono già certe dinamiche e, purtroppo, per certi versi già oggi devono rispettare e subire certi standard che gli vengono chiesti dal mercato unico. Per questo è importante raggiungere un’integrazione maggiore, ma nel frattempo tutti gli interventi e riforme sono già calibrati su quegli standard, proprio per allinearci e non creare problematiche ulteriori. Questo vale per la nuova legge sulle società che si ispira ai dettami europei, ma anche per altri interventi, penso al testo unico sulla proprietà intellettuale a cui stiamo lavorando da tempo e dovrebbe ormai essere pronto, ma anche, connesso a questo, all’attività del nostro Ufficio Brevetti e Marchi che è riuscito, grazie ad alcune modifiche in corso d’opera durante la pandemia, a raggiungere risultati importantissimi in termini di depositi, richieste e anche quindi di incassi.

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