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Giochi del Titano: 14 mln distribuiti sul territorio

da Daniele Bartolucci

La Giochi del Titano Spa, grazie agli investimenti effettuati in questi due anni di pandemia, ha chiuso anche il 2021 con numeri estremamente positivi, garantendo allo Stato di San Marino oltre 10 milioni di euro tra tasse e utili. “E questo”, sottolinea il Direttore Generale, Salvatore Caronia, “nonostante i 120 giorni di chiusura dell’attività imposti dalle restrizioni sanitarie. L’attenzione che abbiamo posto, a tutti gli aspetti legati alla sicurezza dei dipendenti e collaboratori così come dei clienti, ci ha permesso non solo di riaprire in tempi rapidi, ma anche di aumentare la reputazione della società. E questo si può misurare nei risultati economici del 2021, ma anche di questi primi mesi del 2022 che sono altrettanto positivi”.

Siete dunque riusciti a trasformare i costi per la sicurezza sanitaria in un vero e proprio investimento?

“Il ragionamento parte da tutto ciò che rappresenta un rischio per l’azienda, per i dipendenti o per i clienti. In questo caso, anzi, nei due anni appena trascorsi, il rischio era non riaprire l’attività al pubblico oppure non riuscire a tenerla aperta. Lo stesso ragionamento che abbiamo fatto prima di annullare un importantissimo torneo di poker con un montepremi da 1 milione di euro, nonostante fosse già tutto organizzato e ci fossero ottime prospettive sul numero di partecipanti, in quanto avevamo già oltre 1.400 prenotazioni: era il periodo natalizio e i dati epidemiologici erano tornati a livelli di allarme. Il rischio era troppo alto. Del resto, è proprio sulla base di queste valutazioni che abbiamo impostato e aggiornato continuamente un preciso protocollo sanitario in collaborazione con l’ISS, che riducesse al minimo questi rischi”.

Ci siete riusciti?

“Non li abbiamo solo ridotti, li abbiamo azzerati. Lo confermano i dati, che sono stati certificati dal medico del lavoro, il quale nella sua ultima relazione ha specificato che nessun focolaio è ascrivibile alla nostra attività. E’ un risultato importante, anche a livello reputazionale, a cui hanno contribuito tutti i dipendenti e collaboratori della società, anche perché tutto è partito dal loro coinvolgimento, con un’attività di screening di un livello ben superiore agli obblighi normativi. Non ci siamo limitati a questo, ma abbiamo proseguito negli investimenti già avviati nel 2020 durante il primo lockdown, quando acquistammo i due termoscanner di ultimissima generazione e implementato il nostro sistema di aerazione, che era già all’avanguardia. Nel 2021 abbiamo poi messo in sicurezza tutte le postazioni di gioco con dei pannelli di vetro infrangibile, una soluzione più elegante del comune plexiglass. Oltre a questo e ai classici presidi sanitari come le mascherine e i gel per le mani, abbiamo disposto cicli continui della pulizia delle macchine da gioco, così come dell’igienizzazione delle mani di tutti gli ospiti. Un protocollo che, sempre in accordo con l’ISS, abbiamo modificato e mantenuto, seppure in presenza del Decreto di fine emergenza”.

Anche in questo caso, i dipendenti hanno giocato un ruolo determinante?

“L’accoglienza e i servizi alla clientela fanno parte da sempre del nostro modello di business, che ci distingue da altre sale da gioco. In questo senso, anche la capacità di relazionarsi con gli ospiti delle sale per informarli delle precauzioni che adottiamo e per invitarli a rispettarle, è un valore aggiunto del nostro personale, perché fa la differenza”.

Personale che, però, con le sale chiuse ha vissuto anche nel 2021 un lungo periodo di cassaintegrazione.

“Proprio per ridurre il ricorso a questi ammortizzatori abbiamo investito sul protocollo sanitario e penso che tutti i dipendenti e collaboratori della società ne abbiano compreso lo scopo. Senza tale condivisione e fiducia nel progetto, sarebbe stato difficile ipotizzare una campagna di screening così forte come quella che abbiamo poi realizzato”.

E i risultati si sono visti?

“Il valore della produzione è cresciuto del 21,38% rispetto ai valori del 2020, quando a causa delle stesse restrizioni i giorni di chiusura erano stati 107, quindi meno dei 120 del 2021. A questo dato generale segue quello degli utili, che sono invece aumentati del 134,53%: il valore degli stessi, pre imposte, è stato infatti di 4,2 milioni di euro contro 1,7 dell’anno precedente. Un risultato determinato sia dall’efficientamento dei costi, sia dagli investimenti effettuati a livello di sicurezza e comfort. Oltre che dalla risposta che ha saputo dare anche il personale, verso il quale, come l’anno precedente, non è mancato un gesto di attenzione, con una ulteriore gratifica nel periodo natalizio, disposta per tutti i dipendenti e tutti i collaboratori”.

Entrando nel merito del vostro core business, ci sono altri elementi positivi?

“I ricavi da gioco, quindi escludendo tutti gli altri servizi, si sono attestati a 15,232 milioni. Un dato che, a prima vista, potrebbe essere visto come un calo rispetto al periodo pre-pandemia, ma che invece si rivela molto positivo nel momento in cui analizziamo l’andamento mensile, paragonando quindi i periodi di effettiva apertura e non i complessivi 12 mesi. In questo caso la differenza è sostanziosa, visto che nel 2021 abbiamo rilevato un aumento del 29%. Un dato che, se verrà consolidato così come si sta rivelando nei primi mesi del 2022, ci aprirà nuove prospettive”.

Nuove prospettive, ma sempre con la stessa mission aziendale.

“Siamo una società privata, ma la proprietà è pubblica. Esiste quindi anche un bilancio sociale, a cui dobbiamo guardare sempre con attenzione. Nel 2021 sono stati trasferiti allo Stato, tra imposte e utili, oltre 10 milioni di euro, a cui si aggiungono gli stipendi dei dipendenti residenti a San Marino e gli acquisti di beni e servizi all’interno della Repubblica, per complessivi 14 milioni di euro distribuiti in territorio”.

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