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San Marino, tariffe idriche: scattato l’aumento del 30%

da Alessandro Carli

L’aumento del 30% per l’uso domestico dell’acqua e del 15% per “uso diverso” è già scattato: dal 1° aprile, riporta una delibera datata 31 marzo e approvata dall’Autorità di regolazione, i cittadini sammarinesi si trovano a far fronte al rincaro che, rispetto alle richieste dell’AASS (+40% per il primo uso, + 20% per il secondo), arriva nelle tasche leggermente più calmierato. Lo smaltimento delle acque reflue invece ha fatto segnare un +45%.   

TARIFFE ACQUA POTABILE

La richiesta di aumento delle tariffe acqua potabile, contrariamente alle recenti richieste di adeguamento tariffe energia elettrica e gas, non si basa su un oggettivo andamento del mercato. “Quando lo fa – riporta la delibera in oggetto – lo fa solo in parte; ricordiamo ad esempio che l’acqua potabile acquistata dalla Società Gruppo Hera spa – pari al 30- 40% del fabbisogno sammarinese – è passata da un costo di 0,49073 €/mc nel 2011, a un costo di 0,803318 €/mc nel 2021, con un aumento percentuale del 63,7%. L’acqua potabile acquistata da Romagna Acque spa – pari al 5-10% del fabbisogno idrico sammarinese – è passata da un costo di 0,50500 €/mc nel 2011 ad un costo di 0,64410 €/mc nel 2021, con un aumento percentuale del 27,5%. Un’altra quota parte dei costi del servizio idrico è legata al mercato dell’energia elettrica, perché riguarda i costi del pompaggio (con pompe elettriche). Dal 2011 al 2020 il costo medio del pompaggio è stato di € 744.599,50, superato solo negli ultimi 4 anni (ad esempio € 804.896,31 nel 2021)”. Insomma, “i costi della fornitura e quelli di pompaggio sembrano non incidere con decisione sui costi totali. In media, nel periodo 2011-2020 il costo totale del servizio è stato di € 5.676.065,97. Va però considerato che nel 2017 il costo è stato di quasi 3 milioni di euro più alto del costo normale. Le cifre degli altri anni mostrano valori simili tra loro senza evidenti trend positivi o negativi”.

Per questi motivi l’Autorità ribadisce che “la richiesta di adeguamento tariffe non sembra essere conseguente a evidenti cambiamenti di situazioni di mercato, o di aumento dei costi totali. La richiesta sembra più legata al ripianamento di una cronica perdita di servizio, che dal 2011 al 2020 si attesta su un valore medio di € 1.731.105,41 (ma € 2.778.461,35 nel 2020)”.

SMALTIMENTO ACQUE REFLUE

Le tariffe di depurazione delle acque praticate ai punti di consegna dal Gruppo Hera (determinate da ATERSIR) mostrano un evidente trend in crescita, da 0,845653 €/mc del 2016 a 1,005322 €/mc del 2021 (+18,8%).  In conseguenza di ciò, i costi totali di depurazione sono passati da € 1.632.258,42 nel 2012 a 2.358.910,75 € (+44,5%). 

L’A.A.S.S. quindi puntualizza che, considerando i costi applicati da Hera e i costi diretti per l’erogazione dei servizi da parte di A.A.S.S. si otterrebbe un incremento tariffario attorno al 70%, ma che, comunque, “ritiene congruo un primo step di variazione più limitato, pari al 45% sia per le utenze domestiche che per gli altri usi.

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