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Nuova IGR entro settembre con pensioni e mercato del lavoro

da Daniele Bartolucci

La presentazione della “Relazione Tecnica – Programmatica di indirizzo ai progetti di legge dell’introduzione della Carta dei Diritti del Contribuente e della Riforma dell’Imposta Generale sui Redditi” in Commissione Finanze ha aperto ufficialmente il percorso che dovrà portare nei prossimi mesi alla revisione della fiscalità, sia per rendere più equa la tassazione a cittadini e imprese, ma anche per garantire allo Stato un gettito maggiore. C’è un obiettivo del Governo, come noto di circa 20 milioni di euro, ma non è ancora definito perché, come spiega il Segretario di Stato per le Finanze e il Bilancio, Marco Gatti, “non sono state fatte previsioni di entrata perché il documento indica linee di intervento, poi a seconda di come si interverrà, sposterà poi l’ipotesi di entrata, volendo partire dal confronto preliminare, cercando di capire le posizioni, che saranno anche distanti tra operatori economici rispetto quelle del mondo sindacale. Dopo di che prima di portare a compimento una riforma vanno fatte le previsioni di attesa e di entrata. Noi pensiamo una riforma debba puntare a 20-25 milioni di entrate, se no, non sarebbe una riforma”.

Ed è sulla parola “riforma” che Gatti rilancia, perché non basterà quella dell’IGR, ma servono anche tutte le altre in cantiere, a iniziare da quelle delle pensioni e del mercato del lavoro, su cui sono impegnate le Segreterie alla Sanità e al Lavoro, ma tutto il Governo. Un “tris” da calare a settembre, quando a San Marino si svolgerà la nuova missione ufficiale del FMI. E’ questa la scadenza a cui puntano in Congresso di Stato, insomma, che coincide anche con la tempistica del nuovo PRG da presentare all’appuntamento dell’UNECE che si svolgerà proprio a San Marino a inizio ottobre.

IL RUOLO DEL FMI E IL PESO DELLE “RIFORME DA FARE”

“Il FMI è un advisor del governo per le politiche finanziarie. In questi giorni è in visita a San Marino, in delegazione ridotta, ma a settembre è previsto l’Article four”, ha avvertito Gatti in Commissione. “Ci stiamo confrontando sugli aggiornamenti rispetto al bilancio di previsione. E’ una visita fortemente richiesta da noi, anche in presenza, per confrontarci anche sulle scelte strategiche riferite alla gestione del debito”, che da totalmente interno è diventato poi anche esterno. “Ricordate che il giudizio del Fondo per tanti anni era ‘debito insostenibile’? Perchè la valutazione del rischio sul Paese era tale da non avere  prospettiva. Le scelte che ha fatto poi il governo, di rompere questo legame tra debito interno, quindi banche e depositanti, nei confronti dello Stato, è stata una scelta che oggi ha visto cambiare il giudizio del Fondo. Il nostro debito oggi è definito ‘sostenibile’ e hanno addirittura innalzato la possibilità di fare debito rispetto al passato. Perchè il rischio viene suddiviso con player esterni e c’è possibilità per lo Stato di poter recuperare liquidità anche attraverso finanziatori esterni. Questo è diventato un elemento di valore. Chiaro che oggi il nostro paese per il debito esterno paga un costo maggiore rispetto quello del debito interno. Oggi la gestione migliore che uno Stato può fare è di tenere un equilibrio possibile tra debito interno ed estero, per contenere i costi finanziari. Se siamo ad aprile e ancora non è stato emesso il titolo, è perché le scelte fatte da governo e imprese – dopo due anni di chiusure e graduali riaperture -, hanno permesso alle imprese di riprendersi. Quando si parlava di restrizioni, iniziare a parlare di riforme sarebbe stato controproducente. Oggi”, invece, “malgrado l’elemento inaspettato della guerra, che ha ripercussioni anche importanti, come è stato sottolineato, e non va preso sotto gamba, io credo che siamo nel momento per iniziare a impostare le riforme e possibilmente, nel 2022, di fare le riforme”.  A iniziare da questa dell’IGR, con l’obiettivo, dopo il confronto con le parti economiche e sociali, di “arrivare prima  dell’estate a definire il progetto e possibilmente arrivare a concludere il progetto”. Ma non è l’unico obiettivo del Governo, spiega Gatti: “Sarebbe rilevante che all’Article 4 (a settembre, ndr) si possa arrivare con questa riforma e con tutte e tre le riforme a cui stanno lavorando anche i miei colleghi, con le riforme promulgate. Il Governo non ha interesse ad andare avanti a testa bassa, vero è che le scelte vanno fatte e il governo deve avere coraggio di farle. Sulle riforme non saremmo mai tutti d’accordo, ma il governo è nato proprio con l’obiettivo di portare stabilità di bilancio, questa stabilità arriva proprio dalle riforme IGR, pensionistica e del mercato lavoro, che da un lato devono rendere più stabili i fondi pensione e dall’altro dare possibilità di sviluppo. Obiettivi assolutamente da centrare”.

LE LINEE: DEDUZIONI E CONTROLLI

Come annunciato nei mesi scorsi, le “leve” su cui si agirà saranno le deducibilità e le altre agevolazioni fiscali, mentre per il momento non si valutano modifiche alle aliquote. In tal senso anche la SMaC diventa fondamentale: “E’ un elemento di deducibilità della base imponibile, anche rilevante”, ha spiegato Gatti, in quanto “abbatte la base imponibile in modo significativo”. Anche per questo tra gli interventi ipotizzati c’è quello di un nuovo calcolo o meccanismo per certificare le spese ai fini fiscali. Dall’altro lato, servono controlli puntuali. “Ho messo nella relazione che vanno potenziati”, ha spiegato Gatti, “vanno creati programmi più sofisticati in ambito per rilevare anomalie. Dobbiamo trovare un meccanismo che possa garantire allo Stato di avere comunque una entrata e poi vanno fatti i controlli”.

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