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CTSM: la new deal della CAPA ripercorre il passato

da Alessandro Carli

“Vorrei fare con te quello che la primavera fa con i ciliegi” è un verso di una poesia di Neruda, la quattordicesima della raccolta “Venti poesie d’amore e una canzone disperata” che sintetizza con precisione diverse emozioni: l’arrivo della stagione che segue l’inverno, la fioritura degli alberi e dei campi, l’attenzione alla Natura e alla mano che l’uomo può dare ai germogli e alle piante.

Il luogo d’incontro di questi “soffi” è la CAPA, la Cooperativa Ammasso Prodotti Agricoli che riunisce circa 200 soci.

Ci accoglie il nuovo Direttore, Massimo Frisoni, indaffarato tra le richieste dei clienti che chiedono concimi, piantine e tutto quello che può servire alla terra.

“Dopo diversi anni la Cooperativa sta vivendo una forte spinta verso l’innovazione – racconta il Direttore – sia sotto l’aspetto tecnico per rispondere sempre meglio alle esigenze degli agricoltori che da quello del personale. Abbiamo ampliato l’offerta dei prodotti e abbiamo adeguato gli orari di apertura del negozio in base alle necessità di chi viene da noi per acquistare quello che serve per lavorare la terra”. Il cuore del lavoro però, assicura Massimo Frisoni, “è sempre quello di fornire un servizio adeguato e attento ai coltivatori e a chi lavora con i cereali”.

Di pari passo però si sta facendo sempre più spazio gli hobbisti. Hobbisti che, sottolinea Frisoni, “nel tempo sono cambiati. Oggi sono più attenti, anche più esigenti, più aggiornati e più informati sulle novità del settore”.

Come detto, la new deal di CAPA ripercorre quella del passato: garanzia di qualità, dialogo con i soci e grande disponibilità a soddisfare le singole richieste.

Tra i clienti più “fidelizzati” ci sono i tre mulini della Repubblica di San Marino, quelli che “macinano” le farine a marchio “Terra di San Marino”. Il Direttore interrompe per qualche secondo i suoi racconti e guarda il cielo. “La CAPA offre anche prodotti stagionali. In questo periodo molte persone stanno ‘sistemando’ il proprio giardino e quindi ci vengono a chiedere piantine e fiori. C’è un grande ritorno al coltivare, al giardinaggio come momento e luogo di relax, di rapporto con la terra”. E come per l’agricoltura, anche per il verde di casa propria l’attenzione si sta spostando verso il biologico, verso il “naturale”. Meno “chimica” e più terra quindi, soprattutto nelle coltivazioni. Quasi a voler seguire le parole di un proverbio Indù: “La terra produce il grano. Ma l’uomo produce il sogno del grano, ed è il sogno che consente il realizzarsi delle cose”.    

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