Home Notizie del Giorno Visto per voi a teatro: “Sani! Teatro tra parentesi” di Marco Paolini

Visto per voi a teatro: “Sani! Teatro tra parentesi” di Marco Paolini

da Redazione

Proemio: sul palco un castello di carte trevigiane, scenografia serve; Lorenzo Monguzzi battuta simpatica e amata armonica e canzone, serve anche se non necessarie. Poi entra lui, la voce. E ti saluta. E il saluto fa bene. Perché viene da Salus (che significa salute, in latino – in lingua nostra ‘oh, tci ancora viv? … è uguale) e quindi niente ‘ciao’ non così positivo perché ‘servo’ (ma secondo me perché veneziano e se sai cosa significa ‘campagne’…).

Diciamolo subito così ci togliamo il pensiero del panegirico: è bravo tanto (quando non canta) e la sua voce non ha bisogno di sussurri e grida.  Come dice Richard Feynman se non lo so spiegare a parole vuol dire che non ho capito. E la sua voce è chiara e ‘forte’. L’attore non si preoccupa della posa ma che il senso delle parole ti arrivi.

Se lo conosci, Marco Paolini – passato al Teatro della Regina di Cattolica il 26 marzo 2022 – sai già, entrando, che ti racconterà di che cosa succede veramente fuori della nostra porta, di casa ha fatto il misconosciuto scienziato di Israele, dei tre TIR che portano il microfono di Carmelo Bene, della signora Rosina nel terremoto del Friuli, del suo incontro col grande maestro e dei suoi ricordi d’infanzia e delle banane e del cemento e di Petrov e la guerra atomica e, dulcis in fundo, del caffè con la moka (ovviamente corretto… sani!!).

È un pallone da rugby che, essendo ovale ha il rimbalzo incontrollabile. Il teatro, il suo non quello che è sempre sé stesso programmaticomediaticoconsensuale, pone questa condizione: l’attenzione emergenziale. Lo dico anche stavolta: ci vuole il manico e l’attenzione ma le cose van comunque pensate prima. Sennò si finisce nella ‘gestione’ emergenziale che è il peggio possibile (vedi l’incendio con tante vittime del cinema di Torino). Perché il futuro ha bisogno di movimento e l’Europa te lo dimostra con la staticità del peggior pubblico. Dorme, senza stimoli, come lo spettatore che riesce a essere solo sé stesso. La situazione Covid ha portato a galla il peggio, tutta quella roba che galleggia. In Italia idem (“…dagli Inti Illimani la sinistra italiana non si è più tirata su…”).  

Non ci si salva senza questa attenzione. Marco lo dice chiaramente. Non puoi dar delega alla politica per risolvere i problemi del mondo.

La differenza fa la forza perché il mondo tutto uguale è debole. E la differenza la fa chi pensa e muove come il vento e le nuvole: gli artisti, i poeti ma messi insieme e non soli come Vincent. Insieme come una grande olimpiade di Epidauro. Scienziati e artisti insieme, sani!!! Lontano dalla certezza del ‘centro’.

Ci vuole la testa, il manico e chi ascolta. “Portatemi un orario ferroviario, per mettere i treni nelle pause”.  

Teresio Troll

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