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Russia: sanzioni “europee” e accoglienza “titanica”

da Daniele Bartolucci

Le sanzioni dell’Unione Europea saranno applicate anche a San Marino. La linea del Governo, sostenuta dall’Ordine del Giorno approvato da tutti i gruppi politici in Consiglio Grande e Generale, è chiara e si basa su un principio altrettanto chiaro: “Non potevamo restare impassibili di fronte all’aggressione della Russia contro l’Ucraina. Come altri Paesi che storicamente hanno mantenuto una posizione simile alla nostra, non si poteva restare solo neutrali”. A ripeterlo, dopo il Segretario agli Affari Esteri, sono i colleghi alle Finanze, Marco Gatti, e Massimo Andrea Ugolini alla Giustizia con delega alla Famiglia, che avranno proprio per queste deleghe delle prerogative sugli atti che dovranno essere disposti in questi giorni, in base al Decreto Legge già deliberato dal Congresso di Stato, che prevede le “Azioni utili a garantire la pace e la sicurezza internazionale e introduzione straordinaria e temporanea del permesso di soggiorno provvisorio per emergenza Ucraina”. Le azioni si dividono infatti in due dinamiche parallele: da una parte c’è la fase sanzionatoria che, essendo allineata a quella dell’Unione Europea, presuppone un impatto finanziario su diversi soggetti russi, persone fisiche e società (in particolare banche e finanziarie); dall’altra c’è l’accoglienza, da sempre una virtù sammarinese e a maggior ragione oggi in una situazione drammatica che impone anche alla piccola Repubblica di gestire, per quanto possibile, il flusso di profughi che dall’Ucraina si sta riversando in tutta Europa.

SANZIONI: POCHI I CAPITALI, SI GUARDA A BARCHE E AEREI

“Le sanzioni previste sono di diverso tipo, ma alcune sono mirate a imporre restrizioni precise che avranno un impatto finanziario su quelle banche e quelle persone che vengono inserite nella liste dell’Unione Europea”, spiega il Segretario Gatti. “Stiamo facendo tutte le verifiche del caso, tenendo anche conto che tali liste possono essere aggiornate più volte nel tempo, per individuare investimenti, patrimoni o proprietà in Repubblica riferibili a questi soggetti. Al momento non risulta, se non forse in maniera marginale, che ci siano capitali o altri grandi valori in Repubblica, mentre stiamo verificando se ci siano aerei o barche intestate a società o persone di quelle liste iscritte nei nostri registri. Dovessero emergere, una volta emessi i decreti con le misure operative, si applicheranno le restrizioni previste, ovvero anche il congelamento dei beni. Ma anche, ci tengo a sottolinearlo, l’eventuale scongelamento, come previsto anche dall’Unione Europea”.

RESTRIZIONI: IN ARRIVO LE DELIBERE OPERATIVE

Questa possibilità andrà però normata, secondo i dettami del Decreto Legge appena deliberato, che prevede: “Al fine di garantire la pace e la sicurezza nazionale e internazionale, il Congresso di Stato, su proposta della Segreteria di Stato per gli Affari Esteri, può adottare con delibera misure restrittive anche in conformità ad analoghe misure adottate dall’Unione europea o da altro Stato”. In pratica, verranno individuate “le Autorità e le amministrazioni pubbliche competenti per settore, ai fini dell’applicazione e della verifica del rispetto delle misure restrittive”, alle quali “competono altresì i relativi poteri sanzionatori previsti dalle specifiche normative di settore”. Va da sé che “la violazione delle misure restrittive è da considerarsi grave e sanzionata coerentemente alla normativa di settore, ferme restando eventuali conseguenze di natura civile o penale”. Non solo, perché  “qualora non sia già presente normativa di settore, la misura restrittiva può essere adottata sulla base di apposito atto normativo e per l’inadempimento della stessa può essere applicata la sanzione pecuniaria fino ad euro 1.000.000,00 dall’Autorità o amministrazione pubblica individuata” precedentemente. Di conseguenza, queste Autorità saranno anche investite dei “necessari poteri regolamentari per adottare le eventuali necessarie norme di coordinamento atte all’applicazione delle misure restrittive, compresi i necessari poteri autorizzativi, di concessione di deroghe e di indicazione delle più opportune linee guida”.

ACCOGLIENZA, ALLOGGI E PERMESSI SPECIALI

Come annunciato già la scorsa settimana, è stata attivata una Unità di Coordinamento istituita presso il Dipartimento Affari Esteri per gestire l’emergenza Ucraina, che sta raccogliendo adesioni da parte dei volontari delle varie Associazioni e anche fondi mirati agli aiuti dentro e fuori San Marino. Ma oltre a questo, vanno garantite ulteriori forme di accoglienza ai profughi che stanno già arrivando in territorio. “Anche per questo”, annuncia il Segretario Ugolini, “nello stesso Decreto Legge è stato istituito un Permesso di soggiorno provvisorio. Si tratta di un intervento “in via straordinaria e temporanea”, si legge nel Decreto, mirato ai “cittadini stranieri di cittadinanza Ucraina attualmente zona di guerra in tutto il territorio nazionale che versano in situazioni di instabilità e pericolo”, i quali “hanno facoltà di ottenere un permesso di soggiorno provvisorio, della durata di 3 mesi, rinnovabile per ulteriori 3 mesi, esente dal versamento della somma prevista dall’articolo 1 comma 2 del Decreto Delegato 22 gennaio 2016 n. 5”. “Questo permetterà a quanti già soggiornanti in Repubblica di potervi rimanere per ulteriori 3 o 6 mesi, senza oneri aggiuntivi e con le stesse tutele, come l’assistenza sanitaria, socio-sanitaria, il diritto all’istruzione e ulteriori servizi assistenziali”, spiega ancora Ugolini. Soggiornare, ma dove? C’è, di fatto, una problematica abitativa, perché, recita il Decreto, “il permesso di soggiorno provvisorio è rilasciato dalla Gendarmeria – Ufficio Stranieri – verificata la disponibilità di alloggio presso privati o strutture di accoglienza pubbliche/private”. Un’esigenza che viene soddisfatta grazie al fatto che “le risorse di cui al cap. n. 1-1-2020 ‘Fondo per la cooperazione allo sviluppo internazionale’ possono essere impiegate per finanziare la messa a disposizione di alloggi per l’accoglienza dei soggetti di cui al comma 1 nonché la fornitura agli stessi di vitto e beni di prima necessità. Tali risorse possono essere integrate mediante somme derivanti da iniziative, anche in sinergia con associazioni ed enti privati, di raccolta fondi ai fini solidaristici coerenti con le finalità del presente Decreto”.

DOCUMENTO ESCLUSIVO: NELLA LISTA UE 680 PERSONE E 53 ENTITÀ A CUI APPLICARE IL CONGELAMENTO DEI BENI

Dal riconoscimento russo delle zone non controllate dal governo delle regioni ucraine di Donetsk e Luhansk e dall’inizio dell’aggressione militare russa nei confronti dell’Ucraina, l’UE ha reagito adottando tre pacchetti di misure restrittive. Il primo pacchetto comprende: misure restrittive mirate, restrizioni alle relazioni economiche con le zone non controllate dal governo delle regioni di Donetsk e Luhansk e restrizioni finanziarie. Il secondo pacchetto comprende: sanzioni individuali nei confronti, tra l’altro, di Vladimir Putin, Sergey Lavrov e dei membri della Duma di Stato russa, oltre ad ulteriori sanzioni economiche. Un terzo pacchetto comprende: l’invio di attrezzature e forniture alle forze armate ucraine attraverso lo strumento europeo per la pace; un divieto di sorvolo dello spazio aereo dell’UE e di accesso agli aeroporti dell’UE da parte di vettori russi di ogni tipo; un divieto di effettuare operazioni con la Banca centrale russa; il blocco dell’accesso a SWIFT per sette banche russe; la sospensione delle trasmissioni nell’UE dei media statali Russia Today e Sputnik; sanzioni individuali ed economiche nei confronti della Bielorussia.

Come è facile intuire molte di queste misure non riguardano direttamente San Marino (come del resto non la riguardavano quelle del 2014, a cui ha deciso di non allinearsi). Quelle che riguardano invece, almeno potenzialmente, la piccola Repubblica sono le misure restrittive individuali, che vanno dal congelamento dei beni alle restrizioni di viaggio (le liste aggiornate al 9 marzo sono state recuperate da San Marino Fixing e disponibili in formato digitale sulla nostra piattaforma online al link contenuto nel Qr-Code qui in fondo). Sul sito del Consiglio dell’Unione Europea viene infatti precisato che “680 persone e 53 entità sono soggette al congelamento dei beni e al divieto di viaggio in quanto le loro azioni hanno compromesso l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina. L’elenco delle persone e delle entità oggetto di sanzioni”, specificano, “è costantemente riesaminato e soggetto a rinnovi periodici da parte del Consiglio”. Del resto, già prima dell’invasione russa esisteva tale elenco, che si è andato ad ingrossare negli ultimi tempi. L’ultimo aggiornamento (prima della guerra) risale all’11 ottobre 2021, quando “il Consiglio decide di imporre misure restrittive nei confronti di altre 8 persone a motivo del loro ruolo nel sostenere attivamente azioni e attuare politiche che compromettono o minacciano l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina. Tra le persone aggiunte all’elenco delle sanzioni dell’UE figurano funzionari delle autorità di contrasto (giudici, pubblici ministeri e agenti di sicurezza) responsabili dell’applicazione del diritto russo in Crimea e a Sebastopoli, illegalmente annesse. Tali persone hanno preso decisioni arbitrarie in casi di matrice politica e hanno perseguito o vessato gli oppositori dell’annessione illegale della Crimea e di Sebastopoli”. Al tempo, si legge nella comunicazione ufficiale del Consiglio dell’Unione Europea, “le misure restrittive dell’UE relative all’integrità territoriale dell’Ucraina si applicano attualmente a un totale di 185 persone e 48 entità. Le persone designate sono soggette a congelamento dei beni, compreso il divieto di mettere fondi a loro disposizione, e a un divieto di viaggio che impedisce loro di entrare o transitare nell’UE”.

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