Sono quattro le modifiche introdotte dal Regolamento numero 1 del 2022 “Criteri per la concessione in affitto e in uso di terreni di proprietà dell’Ecc.ma Camera”.
Il comma 1 dell’articolo 3 del Regolamento nr. 5 del 2013 è così emendato: “L’assegnazione in affitto di lotti di terreno di proprietà pubblica, con destinazione agricola (‘ZONA E’) ai soggetti di cui al successivo articolo 4, avviene mediante emissione di bando esclusivamente per l’ampliamento delle Aziende Agricole già in regime biologico o in conversione al biologico o per le Aziende Agricole esistenti o nuove che entro sei mesi dall’assegnazione del terreno si assoggettano all’organismo di Controllo di cui al Decreto Delegato 155/2020”. L’emissione di bando per la concessione in affitto di lotti di terreno di proprietà pubblica inseriti in Zona Agricola (Zona ‘E’) è autorizzata dal Congresso di Stato.
L’art. 4 del Reg. 5/2013 è così rettificato: “Possono presentare domanda di partecipazione al bando i coltivatori diretti o gli imprenditori agricoli di età non superiore ai 60 anni. Possono altresì presentare domanda di partecipazione al bando i soggetti in possesso di codice operatore agricolo non professionale e i soggetti residenti in territorio in età compresa fra i 18 e i 40 anni e che entro sei mesi dall’assegnazione del terreno acquisiscano il titolo di coltivatore diretto oppure di imprenditore agricolo.
I titolari di codice di operatore agricolo non professionale e i soggetti residenti in territorio in età compresa fra i 18 e i 40 anni, alla domanda di partecipazione al bando devono allegare un piano aziendale che indichi almeno:
a) gli obiettivi individuati per lo sviluppo delle attività aziendali;
b) l’eventuale programma degli investimenti previsti per il raggiungimento degli obiettivi prefissati;
c) la programmazione per la realizzazione degli interventi previsti ed i tempi di realizzazione;
d) il fabbisogno formativo ai fini dell’acquisizione delle capacità imprenditoriali;
e) la situazione finale dell’azienda, con riferimento anche a eventuali strategie di mercato, agli aspetti occupazionali, ai risultati economici conseguibili e alla sostenibilità finanziaria dell’investimento.
Alla domanda di partecipazione dovrà essere allegata dichiarazione relativa all’impegno di:
a) indicare il tipo di coltura in regime biologico che si intende attuare sui terreni oggetto di concessione in affitto;
b) mantenere la destinazione a coltivazioni di tipo intensivo o di tipo estensivo in regime biologico;
c) conservare il 10% della superficie complessiva di ciascun lotto nello stato di conservazione naturale e quindi incolto (fatta eccezione per le aree site in prossimità delle banchine stradali) ciò al fine della conservazione della biodiversità e per permettere agli animali di potersi alimentare;
d) realizzare un laghetto o uno specchio d’acqua al fine di garantire un grado minimo di sopravvivenza per la flora e la fauna durante tutto l’anno e in particolare nei periodi siccitosi. Il mancato adempimento degli impegni determina la revoca della concessione in affitto e l’immediata restituzione integrale dei contributi ottenuti relativamente ai terreni concessi in affitto a seguito del bando.
Per gli operatori agricoli non professionali e i residenti in territorio in età compresa fra i 18 e i 40 anni, la durata del contratto di affitto è stabilita per il periodo di un anno, decorso il quale, in caso di ottenimento della licenza di operatore agricolo professionale, il contratto sarà rinnovato per la durata prevista dalla Legge. Qualora, per ragioni di pubblica utilità, l’Eccellentissima Camera rientri nella piena disponibilità dei terreni oggetto di concessione in affitto, è riconosciuto all’affittuario un indennizzo relativo ai frutti pendenti.
Le ultime modifiche invece riguardano la tabella dell’Allegato “A”, quella relativa ai punti (vedi la tabella qui sotto).
Il Regolamento numero 5 del 2020 in versione integrale è scaricabile dal sito del Consiglio Grande e Generale.
