Home Notizie del Giorno Visto per voi al teatro Turroni: “La Gilda” con Laura Marinoni

Visto per voi al teatro Turroni: “La Gilda” con Laura Marinoni

da Alessandro Carli

Funziona, e bene, la lettura scenica messa in scena da Laura Marinoni e impreziosita dall’accompagnamento musicale di Alessandro Nidi, “pianofortista” che ha dato quel tocco brillante e vivo che differenzia l’anima spesso soporifera dei reading dalla messa in scena vibrante, contagiosa, in grado di abbattere la quarta parete.

L’operazione di rispolveramento di un autore del Novecento purtroppo poco frequentato – Giovanni Testori, Maestro del Neorealismo e tra le penne più complesse e dense – merita già un applauso (dovrebbe essere compito degli attori più celebri osare i testi meno rappresentati: l’enciclopedia italica possiede grandi nomi, uno su tutti, oltre Testori ovviamente, Alberto Savinio): un battimani che aumenta di voltaggio e di frequenza per “La Gilda”, portata sulle assi del teatro Elisabetta Turroni di Sogliano sul Rubicone sabato 19 febbraio per un’ora tonda e accolta con entusiasmo dalla platea. Laura Marinoni (foto: Emilio Scappini) “vive”, oscillando tra due microfoni, una storia d’amore degli anni Cinquanta in una Milano che torna anche nella scelta linguistica, nella cadenza indovinata che l’attrice dà alla figura di questa eroina dell’amore, innamorata di Gino, un balordo che le fa perdere la testa. Il ragazzo, già impegnato con un’altra donna e condannato per ricettazione di refurtiva, finisce in carcere e lei sceglie di prostituirsi per fargli riacquistare la libertà.  La milanesità è un elemento totemistico che caratterizza questa gradevolissima mise en scene: Alessandro Nidi riempie lo spazio con le note e la parole di Enzo Jannacci e di altri autori meneghini (ma ci pennella anche il Fabrizio De André de “La ballata dell’amore cieco” mentre in chiusura “esplode “Le Tourbillon de la vie” cantata anche da Jeanne Moreau, un pezzo che Gianluca Nicoletti ha utilizzato per la trasmissione Melog” su Radio 24), ottimo “fondale sonoro” che anticipa il finale: il Gino, una volta libero, la ripudia  perché i “buoni costumi” lo vogliono accanto a una donna “onesta”, la moglie che già ha e che lo aspetta a casa in dolce attesa. La vita però concede sempre una seconda possibilità: Gilda incontra un giovinetto, bello e aitante, disposto ad amarla. Il suo nome? Gino, ovviamente…

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento