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Sanità, il “piano Bevere” parte dalla condivisione

da Daniele Bartolucci

È stata presentata e dibattuta in Commissione 4 l’attesa relazione del Dottor. Francesco Bevere, che ha portato così a termine la consulenza disposta dal Congresso di Stato e potrà – salvo colpi di scena – dedicarsi al prossimo incarico di Direttore Generale dell’ISS. Un incarico che lui stesso per il momento non ha anticipato, facendo riferimento al futuro Comitato Esecutivo più volte nel corso dell’audizione. Del resto, il suo compito, professionalmente parlando, era quello di “redigere un documento che tracciasse un focus sui problemi sistemici della sanità sammarinese e un programma da seguire per poter far fronte alle esigenze determinate dall’epidemia da Covid19 di questi ultimi due anni”. Come riporta una nota del Governo.

E domani? “Non posso fornire indicazioni operative, bisogna chiedere al C.E. cosa diventa operativo. Il mio mestiere, fino al 31 gennaio, è di svolgere le indicazioni richieste.  Come realizzare il piano, lo deciderà il prossimo C.E.. Con quale C.E., lo vedremo a breve”, si limita a dire in Commissione, anticipando comunque l’impegnativo percorso che lo attende: “Il compito assegnato al Ce da questa relazione è molto complesso che richiede grande esperienza, grande pazienza e grande capacità di interazione. Il C.E. farà le sue considerazioni, con le risorse diponibili, per far fronte a situazioni di grandi velocità. Noi siamo già molto indietro. Lo voglio dire. Non per responsabilità di San Marino, anche l’Europa e altri paesi oltre l’Europa sono indietro, non stanno correndo con il passo giusto e hanno anche le risorse a disposizione. San Marino non mi risulta abbia ricevuto un euro per far fronte a questo grave problema generato dal covid”. “Per il resto confermo la necessità, ed elemento cruciale, che sulla salute pubblica ci deve essere convergenza quando il progetto riguarda un ripensamento. Poi il futuro dice sempre la verità. Ma rimanere fermi è la cosa più grave in questo momento”. Mentre sulle polemiche e la sua nomina va dritto: “Chiarisco che non sono stato scelto né dalla Dc, né dal Ps, né dal partito del Segretario Ciavatta. Lavoro da oltre 40 anni in sanità… Sgombro il campo da questioni che non hanno a che fare con la verità dei fatti. Patti chiari e amicizia lunga, sempre”.

DAI PROBLEMI AL RILANCIO E UN NUOVO OSPEDALE

“Il consulente Dottor Bevere”, ha quindi relazionato la nota governativa, “ha esposto nella sua audizione la situazione attuale dell’ISS dettagliando possibili soluzioni alle criticità osservate e dedicando un intero capitolo all’innovazione, alla ricerca ed alla formazione. Tali soluzioni sono state oggetto di un’ampia e approfondita discussione coordinata dal Presidente Oscar Mina, che si è poi protratta fino al pomeriggio. I dubbi e gli approfondimenti posti dai vari commissari hanno trovato risposte adeguate da parte del consulente”.  Tra gli argomenti di discussione più animati, la realizzazione del nuovo Ospedale di Stato. “Rispetto alle modalità attraverso le quali ricorreremo alle risorse per costruirlo”, ha ricordato il Segretario alla Sanità Roberto Ciavatta, “ci sarà tutto il tempo per ragionare e illustrare, assieme al Segretario di Stato per le Finanze Marco Gatti e anche ai partiti di opposizione, le migliori soluzioni per raggiungere l’obiettivo, in piena trasparenza. L’interesse comune deve essere quello di garantire un futuro ancora migliore ai cittadini sammarinesi, attuando al contempo politiche sanitarie che mirino alla buona gestione finanziaria”.

La relazione ha toccato i principali punti strategici che sono contenuti nei vari capitoli della stessa. “La chiave di lettura complessiva”, concordano dal Governo, “è quella di un progetto a ampio respiro che coinvolgerà tutte le persone interessate e che sarà comunicato e condiviso in fasi successive alla popolazione e ancor prima alle commissioni parlamentari preposte”.

Anche per quanto riguarda la medicina di base, tema più volte portato all’attenzione dai vari commissari, il consulente del Congresso di Stato ha mostrato idee molto chiare: “Serve una nuova generazione di pensiero sull’assistenza territoriale e la sua integrazione con l’Ospedale di Stato. Un pensiero che comprenda fino in fondo il momento fragile a cui la pandemia ci ha esposto e che condivida nei fatti l’integrazione di cui più volte abbiamo parlato. Non ci si integra da soli, è necessario adattare alcune componenti della nostra identità professionale per dare origine ad una nuova visione: nel concreto, il medico di medicina generale deve ritornare ad essere il “medico di famiglia” e cioè il perno sul quale regge il governo della domanda delle prestazioni”.

“IL SUCCESSO DEL PIANO SI BASA SULLA CONDIVISIONE”

“Negli ultimi anni, la maggior parte dei sistemi sanitari europei ha dato un forte impulso ai propri programmi di adeguamento strutturale, tecnologico e organizzativo”, ha chiosato il Dottor. Bevere, “per far fronte ai cambiamenti demografici, epidemiologici e sociali ancora in atto. In questo contesto, la pandemia da Covid-19, ha messo a nudo, spesso in modo drammatico, le criticità di sistema per anni annunciate e mai risolte, su tutti i fronti. L’esigenza di intervenire in maniera determinata deve essere lo spirito guida”.

“E aggiungo”, ha concluso, “il successo di un cambiamento così atteso dalla popolazione non può che essere guidato dalla piena condivisione, in ogni sua fase, tra tutte le forze politiche”.

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