Home Dal giornale Speciale cultura: Guguianu, ovvero la “Neutralità”

Speciale cultura: Guguianu, ovvero la “Neutralità”

da Alessandro Carli

Una magnifica scultura in marmo del 1980 “controlla” la porta di San Marino Città che si apre in fondo a Viale Antonio Onofri. Si intitola “Neutralità” ed è stata realizzata dal Maestro rumeno Marcel Guguianu. Bianca e morbida, illumina una delle “entrate” più belle della cima del Monte, Patrimonio Mondiale dell’Umanità da oltre 10 anni per l’UNESCO. 

LA STORIA

Nato a Bârlad, Marcel Guguianu ha frequentato la scuola elementare e lì ha iniziato il liceo, finendo a Galaţi. Dal 1941 al 1945 frequenta i corsi della Scuola di Belle Arti di Bucarest, tenuti da Cornel Medrea. Insegnò poi disegno e calligrafia nei licei della sua città natale. Dal 1954 al 1956 ha sede a Iaşi, restaurando monumenti storici lì e a Bârlad. Ha iniziato a esporre le sue sculture alle mostre annuali e biennali nel 1948. Nel 1956 si è unito all’Unione degli artisti della Romania e si è trasferito a Bucarest. Tra le mostre in cui ha esposto il suo lavoro ci sono quelle a Budapest, Odense, Roma, Repubblica di San Marino, Napoli, Aranđelovac, Belgrado, Montpellier, Parigi, San Paolo, New York City, Ankara, Bamako, Washington, Siviglia e Miami.

I suoi riconoscimenti includono un premio onorario alla Biennale di Venezia del 1972; altri tre premi a Napoli negli anni ‘70; e una medaglia d’oro da San Marino (1981). Nel 2002, in occasione del suo 80° compleanno e di oltre 60 anni di attività, il presidente Ion Iliescu lo ha nominato cavaliere dell’Ordine della Stella di Romania.

LA POETICA

Cercando la sua strada, riporta il sito https://www.artcrina.com, si rende conto che “l’arte è l’equilibrio tra il cervello e il cuore, un equilibrio determinato dalle asimmetrie”. Dopo aver provato a diventare regista, direttore d’orchestra, attore e scrittore, Guguianu capisce che tutto ciò non completa la sua personalità come quando mette le mani su argilla e scalpello. “La scultura, come la musica, c’era prima del mondo e prima degli esseri” disse.

Il Maestro è stato audace, abbracciando un modo creativo e originale e creando la forma che ha “luce in sé”, luce al posto del focolare, come racconta la Bibbia: all’inizio era luce; la luce separava terra e acque e sopprimeva il caos. Le sculture di Marcel Guguianu sembrano candele accese – ognuna “ha la sua fiamma ardente”, di solito una fiamma geometrica, parabolica, ma altre volte che si spezza nel vento, o ancora più delicata, quando si aggira nella brezza.

Cercando la fonte di luce, nel volume della forma, nelle forme calme e frenetiche – trovando e applicando mezzi tecnici per manifestare la perfetta unità di dionisiaco e apollineo – Marcel Guguianu ha aperto un nuovo percorso nella cultura.

“Spirilizzo la materia dalla comodità e sono capace di maneggiare lo scalpello con l’anima. Il mio scalpello non scava monumenti, ma li conforta” ha commentato quando gli è stato chiesto qualcosa di più sulla sua arte.

Nella sua scultura unisce armonia, pacata passione, con vivace giocosità. “La mia scultura è un inno alle donne”, come si può “leggere” in “Neutralità”, un “pezzo” davvero sublime. Nelle sue opere ci dice che tutte le creature, specie umana fonte di bellezza, devono emanare luce e farla risplendere sul Creatore, Dio (qualunque sia il Dio biblico, o la natura, o la società). “L’immagine del corpo umano, essendo così armoniosa e ben bilanciata dalla natura rimarrà –  a mio avviso – l’alleato più contestato e pregiato dell’arte, nonostante offensivo delle forme astratte”.

“Noi artisti pensiamo alla bellezza e, pensandoci, abbelliamo il mondo” ha affermato più volte.

Il suo lavoro si riflette in opere di scultura, statuaria, busti in bronzo e marmo di alcuni scrittori, poeti, scienziati, attori, situati in parchi, giardini pubblici, istituzioni, teatri e musei in città in Romania e all’estero.

Nel 1992 nasce la Fondazione “Marcel Guguianu” e successivamente, nel 2006, entra a far parte della Banca Mondiale a Washington.

In segno di apprezzamento, la Banca Mondiale porta come simbolo la scultura “Allodola” donata dal Maestro stesso.

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