Home Notizie del Giorno Consiglio Grande e Generale, 17 Gennaio pomeriggio (report SMNA)

Consiglio Grande e Generale, 17 Gennaio pomeriggio (report SMNA)

da Redazione

Concluso il comma comunicazioni, il Consiglio grande e generale procede a una serie di nomine. Nel Consiglio direttivo di Banca Centrale entra Walter Guidi, indicato dal Pdcs, al posto della dimissionaria  Martina Mazza. Nuovo team per l’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali: neo presidente è Umberto Rapetto, indicato  dal Pdcs. Membri effettivi sono Elia Santi, nominato da Rf, e Patrizia Gigante, indicata da Rete.  New entry anche per l’Autorità Garante per l’Informazione: neo presidente è Francesco Bongarrà, giornalista professionista per l’agenzia di stampa Ansa e docente al master di giornalismo dell’Università Lumsa di Roma. Davide Gasperoni e Matteo Selleri sono indicati invece dalla Consulta per l’Informazione, mentre Libera e maggioranza nominano rispettivamente  Alessandro Urbinati e Alessandro Bronzetti. Altra nomina per l’Autorità della Tecnologia dell’Informazione e della Comunicazione: Stefano Mele viene indicato presidente. Infine, Fabrizio Lonfernini è la new entry nel comitato amministratore Fondiss.

Si apre quindi il comma relativo alla ripresa della Discussione sulla relazione conclusiva della Commissione Consiliare d’Inchiesta su  Banca Cis e sulle crisi bancarie, che riparte dalla repliche. Nel corso dei lavori del pomeriggio sono presentati 4 dei 5 ordini del giorno annunciati, uno di maggioranza, due di Libera e altrettanti di Rf. Gli interventi a livello bipartisan auspicano una condivisione verso un unico testo conclusivo del dibattito, anche se i presupposti rendono l’impresa ardua.

Pasquale Valentini, Pdcs, sottolinea l’importanza della conclusione del comma: “Se non capiamo che come noi leggiamo queste cose ha rilevanza all’esterno di San Marino, non capiamo il problema.  Importante non è tanto che diciamo cosa è successo nel passato, lo dovrà valutare solo la magistratura, sarà importante capire come da quel che è successo siamo capaci oggi di fare azioni che vanno a chiudere un certo modo di fare della politica del passato. Attenzione a come concludiamo”.  Andrea Belluzzi, Sds per l’Istruzione, spiega come la relazione abbia raccontato la storia del sistema bancario sammarinese “con un finale al negativo”. E rimarca lo scotto pagato dalla sua forza politica: “Io  appartengo a una forza politica che ha testimoniato che si poteva e si può agire diversamente- sottolinea- nel 2016 abbiamo pagato un prezzo caro, ci siamo divisi. Una parte aveva capito, una parte no. Si può agire e prendere le distanze”. Maria Luisa Berti, Npr, interviene per chiarire come nella relazione, nel paragrafo sulle consulenze, siano stati volutamente colpiti professionisti, come lei stessa. Dalla relazione “sembra che certi liberi professionisti si siano serviti della loro appartenenza politica per macchinare soldi- manda a dire- rispetto quanto indicato di consulenze dello studio cui appartengo- precisa- volevo sottolineare che non è assolutamente vero che siano state fatte consulenze per l’ammontare indicato”. Inoltre, “con il governo di Adesso.sm- aggiunge- tutti i mandati di Cassa di risparmio delle cause civili per lo Studio Berti sono stati revocati”. Alberto Giordano Spagni Reffi, Rete, sottolinea come la relazione, con la precedente, offra “500 pagine di spaccato sammarinese di un sistema che ha fatto una sorta di volo di Icaro, in cui la politica è entrata senza averne le competenze”. E in quel vuoto “malintenzionati si sono inseriti- prosegue- portando alla devastazione del sistema bancario sammarinese”. E “lo Stato viene a mancare per colpa- sottolinea- mancanza di conoscenza, negligenza e anche per dolo”. Anche Manuel Ciavatta, Pdcs, ricorda come nella prima commissione di inchiesta si era usciti con una relazione e conclusione unitaria, ma poi in Aula non si è riusciti ad ottenere un Odg condiviso. “Oggi la questione parte da punto differente- osserva- la Commissione ha fatto una relazione condivisa, ma non una conclusione condivisa e i gruppi si preparano a depositare testi differenti, l’auspicio è che gli Odg siano più vicini possibili”. Michele Muratori, Libera, è molto scettico a riguardo perché ritiene che la volontà della maggioranza punti unicamente ad attribuire responsabilità al precedente governo. Matteo Ciacci, Libera esorta l’attuale maggioranza a prendere davvero le distanze da persone che in passato hanno avuto responsabilità. “Noi non solo li censuriamo, ma li abbiamo cacciati”, sottolinea. Andrea Zafferani, Rf, replica a Matteo Zeppa, che ha riferito in Aula un suo post di Fb, quando da ex Segretario di Stato definiva “falsità dell’opposizione” le denunce fatte sul gruppo Confuorti. “Quei fatti non si sono concretizzati proprio perché noi l’abbiamo impedito”, manda a dire. Infine Gerardo Giovagnoli, Npr, presidente della Commissione, rileva come gli Odg siano ben 5 ma hanno contenuti comuni perché convergono per lo più sugli stessi fatti.

SMNA

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