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“Last minute food”: business e sostenibilità

da Daniele Bartolucci

Quanto cibo fresco viene scartato a fine giornata nei negozi e nelle botteghe artigiane? Quanto di questo prodotto potrebbe invece essere venduto, ovviamente a prezzo ridotto, nel circondario? E’ la domanda da cui sono partiti alcuni studenti della Scuola Secondaria Superiore per costruire il loro progetto, denominato non a caso “Last minute food”, per partecipare all’edizione 2021 di “Che impresa ragazzi”, il concorso nazionale italiano indetto dal Feduf (Fondazione per l’Educazione Finanziaria di ABI). Il team di “ideatori di impresa”, composto da Diego Angiuoni, Edoardo Mularoni, Maria Chiara Zavoli, Martina Bollini, Pietro Conforti, Edorardo Menghini, Alessandro Travisani, Federico Berardi e Sofia Colombini, è stato poi coordinato dalle prof.sse Federica Stefanelli e Alessandra Mularoni durante le lezioni della primavera scorsa, tra gennaio e maggio, quando il progetto è stato inviato all’organizzazione.

Durante l’estate sono state fatte quindi le verifiche su tutti i progetti pervenuti (oltre un centinaio le scuole  italiane che hanno partecipato, oltre a quella sammarinese) e sono state selezionate le migliori nove idee imprenditoriali, tra cui appunto “Last minute food”, che si sono poi sfidate nella finalissima a Roma lo scorso 3 dicembre. “La giuria”, spiega quindi la prof.ssa Federica Stefanelli, “ha decretato la classifica finale, assegnandoci un ragguardevole quarto posto, a ridosso del podio quindi, ma facendo una menzione speciale per il nostro video di presentazione, giudicato il migliore di tutti quelli pervenuti quest’anno. Una soddisfazione ulteriore per tutta la Scuola e la mia collega Alessandra Mularoni, ma soprattutto per questi ragazzi che hanno dimostrato di avere non solo acquisito notevoli capacità, ma anche di possedere talenti importanti come la creatività e una grande sensibilità ai temi che governano l’attualità. Perché non dimentichiamoci che questo progetto nasce sì con lo scopo di creare un’impresa a tutti gli effetti, ma contiene in sè anche il principio della sostenibilità e della lotta agli sprechi, dell’economia circolare. Inoltre ha una caratteristica che lo rende unico: oltre al business plan per la sostenibilità  finanziaria, in un contesto piccolo come quello di San Marino sarebbe facilmente realizzabile”.

Infatti, spiegano i ragazzi, “il nostro progetto imprenditoriale è nato da un’indagine socio-economica sugli effetti della pandemia legati al Covid 19 e da quelle risultanze abbiamo deciso di progettare una start-up nel comparto della somministrazione di cibi e bevande, quello che più di ogni altro è stato danneggiato e penalizzato in questi ultimi tre anni, realizzando un’App che ci permetterà di gestire le ordinazioni e il delivery del cibo fresco invenduto. I nostri partner saranno quindi gli esercenti del food and beverage presenti in territorio sammarinese, che troveranno proprio nel loro invenduto giornaliero una nuova fonte di guadagno”.

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