Home Dal giornale Editoriale: la “giusta” priorità non va fermata

Editoriale: la “giusta” priorità non va fermata

da Daniele Bartolucci

La riforma delle Giustizia è entrata oramai nel vivo, ma quello che stupisce non è l’enunciazione o la critica ai contenuti, bensì la volontà manifesta di prendere ancora tempo. Tempo che San Marino non ha oggi e probabilmente non aveva nemmeno ieri per fare una riforma che potrà anche sembrare “chiesta da fuori”, ma che di fatto è chiesta a gran voce dal Paese. O almeno, da quella parte maggioritaria del Paese che non ne può più  dei problemi che attanagliano la Giustizia. Se non sono i cittadini a chiederlo, sono sicuramente le imprese, che da anni sono costrette ad operare in un contesto che il mondo (leggasi la Banca Mondiale con il suo Doing Business, il GRECO e ogni altro organismo internazionale) giudica come tra i meno performanti del pianeta. E’ una riforma che va fatta e va fatta ovviamente bene. Anche per questo per primi abbiamo appellato questa piccola grande rivoluzione come il “pacchetto Canzio”, in onore del nuovo Dirigente del Tribunale che non è difficile riconoscere come firmatario di queste nuove norme. Ancora meno difficile è notare la ridda di notizie – false, per il momento – sul suo conto che guarda caso sono arrivate dall’Italia a pochi giorni dall’apertura del confronto su questi temi. Una coincidenza. La solita coincidenza, però. Non è il caso di fare dietrologia o altro, però: guardiamo al sodo. L’obiettivo è ridare al Tribunale la sua autorevolezza e riallineare l’amministrazione della giustizia sul Titano agli standard internazionali. A quel “mondo”, in buona sostanza, a cui San Marino, i suoi cittadini e le sue imprese aspirano ad integrarsi. E la giustizia è uno dei passaggi obbligati.

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