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Giustizia, per una riforma che guarda all’Europa

da Alessandro Carli

Il titolo del libro presentato alla platea del Kursaal venerdì 19 novembre – “Giustizia per una riforma che guarda all’Europa” (Ed. Vita e Pensiero, 2021) e scritto a quattro mani da Giovanni Canzio e Francesca Fiecconi – sottende diverse chiavi di lettura ed ha tutte le caratteristiche per diventare un “faro” per capire cosa sta succedendo e dove si sta andando. Il Primo Presidente emerito della Corte Suprema di Cassazione italiana ha subito spiegato che “un autore non commenta il suo libro”: spazio quindi alle parole dei relatori.  Un “tema comune tra i due Stati” lo ha definito il Segretario di Stato all’Istruzione Andrea Belluzzi che sottende un “confronto sulla riforma” e che è rivolto non a un Paese specifico ma “a una comunità più grande, quella delle Nazione europee”.  “Un’opera autorevole – ha spiegato il Segretario di Stato Massimo Andrea Ugolini – che tratta questioni italiane ma le iniziative per la giustizia del futuro mi pare possano efficacemente essere applicate anche alla Giustizia sammarinese. Nel libro si riflette sul valore dell’indipendenza della giurisdizione, che San Marino si è impegnato a rafforzare attraverso un complesso apparato di riforme, si affronta il tema della rinascita di un diritto comune europeo; ius comune che è vigente nella Repubblica di San Marino e che è elemento caratterizzante della nostra tradizione giuridica”.

Nel libro, ha posto l’accento il Rettore Corrado Petrocelli, “emerge un’analisi a tutto campo sul potere legislativo e sui conflitti con la magistratura”. Giustizia, ha ricordato Petrocelli, che deve essere vista “come servizio e non come potere”. Un tema italiano, ha invece spiegato Maria Selva, Presidente dell’Ordine degli Avvocati e dei Notai di San Marino, che “non è alieno al sistema del Titano. San Marino deve accelerare – questa la sua esortazione – perché potrebbe diventare un esempio. La digitalizzazione della giustizia, ha ricordato alla platea, non può essere ancora chiamata sfida”. Il volume, ha rimarcato Pietro Curzio, Primo Presidente della Corte di cassazione italiana, “esce in un momento cruciale della nostra storia: ci siamo da poco lasciati alle spalle un lungo periodo di metamorfosi, quello della crisi finanziaria”. Per Curzio, riferendosi alla pubblicazione, “vanno ridotti i tempi processuali. Il linguaggio, ha insistito, deve essere sintetico e chiaro: le sentenze devono essere comprensibili”.

Il mantra, secondo Fiecconi, deve essere quello di “migliorare le giurisprudenze, cercare una unitarietà di fondo nonostante l’enorme flusso di cause. è il momento per intervenire anche sull’organizzazione e sulla costruzione del giurista. La riforma della giustizia per la prima volta deve essere organica e funzionale”. In un momento di dispiegamento delle persone, ha esordito Canzio, “c’è il desiderio crescente di un Risorgimento, di una ripartenza”. Sul libro ha raccontato che “una riforma deve scontrarsi con una multifattorialità di situazioni: la crisi dei cittadini, gli strumenti elettronici, la formazione professionale. Guardare al futuro significa guardare al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e alle sue risorse finanziarie”. Ci sono risorse e quindi, ha proseguito Canzio, abbiamo dei doveri, ovvero utilizzarle in maniera corretta. Il prodotto ‘giustizia’ deve essere di qualità”.

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