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Codice Ambientale e rifiuti: le imprese pronte alle novità

da Daniele Bartolucci

Grande partecipazione, con oltre sessante aziende presenti, al seminario organizzato da ANIS per le proprie associate sul Nuovo Codice Ambientale sammarinese, svoltosi in modalità videoconferenza mercoledì 10 novembre. Come noto, infatti, la Repubblica di San Marino avendo aderito alle Convenzioni internazionali sullo sviluppo sostenibile, ha recentemente modificato la normativa di riferimento, il cui obiettivo è incentivare la corretta gestione dei rifiuti (soprattutto quelli speciali derivati dagli insediamenti industriali), allineandosi alle normative già in vigore in Italia e in Europa, con particolare attenzione alle responsabilità dei produttori e gestori dei rifiuti. A tal proposito, il Decreto Delegato n.25 del 2021 aveva già apportato a inizio anno delle sostanziali modifiche al Codice Ambientale (Decreto Delegato nr. 44 del 2012), che poi sono state aggiornate e in parte modificate con la ratifica, ovvero il Decreto Delegato n.91 del 2021, dove il legislatore è intervenuto anche su altri aspetti relativi all’ambiente, oltre al citato tema dei rifiuti.  Il focus di questi due interventi in successione (il 91 ha infatti modificato in parte alcune norme del 25) è principalmente quello di  incentivare a tutti i livelli la corretta gestione dei rifiuti per portare tutti gli attori della filiera ad un livello di maggiore responsabilità e consapevolezza, per migliorare l’impatto ambientale che necessariamente la produzione dei rifiuti genera. Si tratta in sostanza di tutti gli impianti di trattamento, ovvero di gestione dei rifiuti, a cui è chiesto lo sforzo importante di certificarsi ISO: un valore aggiunto per gli impianti stessi, ma anche per il produttore che conferisce così a chi è non solo autorizzato ma anche certificato da un ente terzo e a livello internazionale. Anche per i produttori (le aziende quindi) ci sono delle novità, a partire dalle maggiori responsabilità che, come specificato, riguardano tutta la filiera dalla produzione alla fine dei rifiuti. Fine che oggi avviene necessariamente in Italia perché a San Marino non ci sono impianti idonei: le aziende produttrici di tali rifiuti devono richiedere entro 9 mesi all’impianto a cui si sono rivolte di inviare l’oggettiva evidenza che il rifiuto sia stato smaltito correttamente, con un documento che attesti tale operazione. Altra novità è poi l’obbligatorietà – per ogni attività economica produttrice di rifiuti speciali pericolosi che superano i 100 kg o litri oppure non pericolosi che superano 5.000 kg o litri – di nominare il proprio Responsabile Tecnico Gestione Rifiuti (RTGR). Nomina da effettuarsi entro il 31 dicembre. A illustrare l’intervento normativo e tutte le dinamiche conseguenti, sono poi intervenuti l’Ing. Giuliana Barulli Segretario Particolare della Segreteria di Stato al Territorio che ha la delega di competenza e del Dott. Omar Raimondi del Dipartimento Prevenzione – Unità Organizzativa Tutela dell’Ambiente Naturale e Costruito, che si occupa in particolare di raccolta, trasporto, produzione, detenzione, trattamento, smaltimento e intermediazione di rifiuti. Al termine della loro relazione, sono seguite numerose domande da parte della aziende associate ANIS, a cui è stata fornita adeguata risposta. ANIS, anche alla luce di queste perplessità, chiederà comunque un nuovo confronto con la Segreteria di Stato e il Governo, per approfondire alcune tematiche emerse nell’applicazione delle novità normative.

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