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Obiettivo sulla Responsabilità d’impresa

da Daniele Bartolucci

Il tema della responsabilità d’impresa, trasversale ormai a tutte le aziende di qualunque Paese, è il protagonista del convegno “Strategie di prevenzione in materia di responsabilità d’impresa (l. 99/2013): un confronto con il sistema italiano”. Un momento di incontro e di confronto altamente qualificato (per questo valevole per i crediti formativi sia per l’Ordine degli Avvocati e Notai della Repubblica di San Marino, sia per l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili della Repubblica di San Marino) che vede confrontarsi allo stesso tavolo sia la parte più giuridica,   rappresentata dal Dirigente del Tribunale della Repubblica di San Marino Giovanni Canzio, dal  Presidente di Sezione della Corte Suprema di Cassazione Renato Bricchetti e dal Commissario della Legge  Simon Luca Morsiani, sia quella più professionale e imprenditoriale, rappresentata dal Dott. Umberto Poli, Dottore commercialista e revisore legale, componente del Consiglio scientifico e Docente del Master in diritto penale dell’impresa e dell’economia dell’Università di Bologna, dal Dott. Lino Sbraccia, Membro del Consiglio di Amministrazione di Assoservizi s.r.l., dal Prof. Ing. Paolo Pietrogrande, Managing Partner, Netplan Management Consulting LLC e dall’Avv. Andrea Tassi, Responsabile della funzione di Internal Audit del gruppo Bper. Un tema trasversale, come detto, che proprio grazie alla presenza attiva anche dell’Ambasciatore d’Italia presso la Repubblica di San Marino, Dott. Sergio Mercuri, vuole aprire anche un’ulteriore riflessione sulle dinamiche che accomunano San Marino e Italia, in particolar modo quelle economiche e imprenditoriali.

IL MASTER IN DIRITTO PENALE DELL’IMPRESA E DELL’ECONOMIA

Il convegno, previsto per il prossimo 9 novembre, si inserisce nell’ambito delle iniziative organizzate dal «Master in diritto penale dell’impresa e dell’economia» istituito dal Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Bologna, in collaborazione con Confindustria Romagna e con l’Ordine degli Avvocati di Ravenna (per informazioni: www.masterpenaleimpresa.it). La VIII edizione del corso di formazione post lauream (scadenza dei termini di iscrizione: 24 gennaio p.v.), nel rinnovato titolo «Master in diritto penale dell’impresa e dell’economia “Filippo Sgubbi”» in memoria del suo fondatore, si propone di affinare le competenze specifiche nei diversi ambiti dell’attività di impresa, agevolando l’interazione tra le specializzazioni economico-giuridiche e le esperienze imprenditoriali. “Nella duplice direzione dell’acquisizione di nuove competenze e dell’applicazione pratica delle conoscenze già consolidate”, spiega la Prof.ssa Désirée Fondaroli, ordinario di diritto penale e Direttore del Master in Diritto penale dell’impresa e dell’economia nell’Università di Bologna, “il corso ha trovato supporto in Confindustria Emilia ed in numerose imprese che operano nel territorio emiliano-romagnolo. Il Master, infatti, è destinato non solo ai giovani laureati che intendono acquisire conoscenze specifiche interdisciplinari in relazione all’attività di impresa, con particolare riferimento ai risvolti penali, ed ai professionisti che avvertono l’esigenza di mettere a punto conoscenze precipue in materia penale-economica, ma anche ai manager che desiderano arricchire il proprio curriculum ed approfondire alcuni profili della propria attività. Da questo punto di vista la partecipazione al corso garantisce alle imprese di beneficiare del patrimonio conoscitivo acquisito mediante la formazione delle proprie risorse umane. Un ulteriore profilo peculiare del percorso di studi”, aggiunge la Prof.ssa Fondaroli, “è dato dallo svolgimento di parte dei moduli all’interno delle imprese. In tal modo, accorciata la distanza tra preparazione scientifica ed applicazione pratica, le società che sostengono il corso hanno l’opportunità di saggiare direttamente la preparazione di giovani laureati e professionisti cui fare riferimento, anche in forza dei tirocini formativi in azienda che completano il progetto formativo del Master. Questi ultimi sono stati apprezzati a tal punto che molti diplomati hanno trovato prestigiosa collocazione lavorativa presso imprese di rilievo o hanno iniziato una stabile collaborazione professionale esterna con importanti realtà produttive. Molteplici i temi che vengono affrontati durante le lezioni: dal diritto societario alle procedure concorsuali e alla crisi d’impresa, dalla tutela dei mercati finanziari a quella in materia tributaria e al diritto doganale e ai rapporti con la pubblica amministrazione, dalla sicurezza nei luoghi di lavoro alla tutela dell’ambiente. Approfondimenti specifici sono dedicati poi alla materia penale bancaria e alla disciplina antiriciclaggio, mentre uno dei moduli più significativi è riservato alla disciplina della responsabilità “da reato” della società e degli enti: l’attenzione è rivolta non solo al contesto interno, ma anche alle plurime fonti normative e giurisprudenziali sovranazionali”.

IL CONFRONTO TRA ITALIA E SAN MARINO SUI TEMI DELLA RESPONSABILITÀ E DELLA PREVENZIONE

“Ed è proprio in questo contesto, con valenza transnazionale”, spiega quindi la Prof.ssa Fondaroli, “che si collocano gli incontri di studio finalizzati alla comparazione tra esperienze diverse, allo scopo di fornire strumenti utili alla comprensione della complessità del mercato economico, non circoscrivibile entro confini nazionali. Da qui l’idea di proseguire idealmente il percorso iniziato con i primi commenti alla Legge 21 gennaio 2010 n. 6 e al Decreto Delegato del 27 maggio 2010 n. 96 della Repubblica di San Marino, muovendo oggi  dalla Legge 29 luglio 2013 n. 99, che ha abrogato le norme previgenti. Offre infatti nuovi spunti di confronto l’introduzione di una disciplina più severa, su sollecitazione dell’Unione europea (GRECO e Moneyval), in relazione alla responsabilità “da reato” delle persone giuridiche (enti, società, associazioni anche non riconosciute ed enti pubblici che esercitano attività economica) per gli illeciti penali dolosi commessi per loro conto o comunque nel loro interesse da persona che aveva il potere di agire per la persona giuridica stessa e per i reati commessi nello svolgimento dell’attività della persona giuridica, se il reato è stato reso possibile da una lacuna organizzativa ascrivibile alla persona giuridica, alla carenza di sorveglianza o controllo ovvero quando sia stato commesso su indicazione dei vertici organizzativi o gestionali dello stesso. Dell’attività svolta dall’ente, anche attraverso l’adozione di modelli organizzativi, unitamente alla gravità del fatto e al grado di responsabilità della persona giuridica, il giudice deve tenere conto ai fini dell’adeguata commisurazione del trattamento sanzionatorio, cui si aggiunge la confisca delle cose appartenenti alla stessa persona giuridica, secondo le previsioni della legge penale. Obiettivo del Seminario, patrocinato dal Segreteria di Stato per l’Industria, l’Artigianato e il Commercio, la Ricerca Tecnologica, la Semplificazione normativa della Repubblica di San Marino nonché dall’Ambasciata d’Italia, è evidenziare, in chiave comparatistica, analogie e differenze dei sistemi sammarinese e italiano in tema di profili soggettivi ed oggettivi della responsabilità d’impresa, con un focus specifico dedicato alla funzione preventiva dei modelli organizzativi e alla loro rilevanza specificamente ai fini dell’incremento delle potenzialità economiche delle “persone giuridiche”. A riguardo il valore aggiunto dell’esperienza dell’Associazione Nazionale Industria San Marino e degli Ordini professionali (rispettivamente Avvocati e Notai e ODCEC della Repubblica di San Marino) consente l’avvio di una proficua collaborazione, da consolidare nel futuro prossimo, che consentirà di valutare l’opportunità di integrazione delle disposizioni normative vigenti anche mediante l’adozione di direttrici o protocolli di indirizzo ed in considerazione della casistica  sviluppata nel sistema italiano, che ha condotto nello scorso giugno all’aggiornamento delle Linee Guida di Confindustria”.

IL PROGRAMMA

Il convegno “Strategie di prevenzione in materia di responsabilità d’impresa (l. 99/2013): un confronto con il sistema italiano”, patrocinato dalla Segreteria di Stato per l’Industria, l’Artigianato e il Commercio, la Ricerca Tecnologica, la Semplificazione normativa della Repubblica di San Marino e dall’Ambasciata d’Italia, si svolgerà il prossimo 9 novembre, alle ore 15:00, presso la Sala Titano del Centro Congressi Kursaal della Repubblica di San Marino.

Dopo gli indirizzi di saluto dell’On. Dott. Fabio Righi, Segretario di Stato per l’Industria, l’Artigianato e il Commercio, la Ricerca Tecnologica, la Semplificazione Normativa della Repubblica di San Marino, del Dott. Giovanni Canzio, Primo Presidente emerito della Corte di Cassazione, Dirigente del Tribunale della Repubblica di San Marino, del Dott. Sergio Mercuri, Ambasciatore d’Italia presso la Repubblica di San Marino, dell’Avv. Maria Selva, Presidente dell’Ordine degli Avvocati e Notai della Repubblica di San Marino, della Dott.ssa Manuela Graziani, Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili della Repubblica di San Marino e del Dott. William Vagnini, Segretario Generale ANIS, e la presentazione dell’iniziativa da parte della Prof. Avv. Désirée Fondaroli, ordinario di diritto penale e Direttore del Master in Diritto penale dell’impresa e dell’economia “Filippo Sgubbi” dell’Università di Bologna, interverranno il Dott. Simon Luca Morsiani, Commissario della Legge, Tribunale Unico Repubblica di San Marino il Dott. Renato Bricchetti, Presidente di Sezione della Corte Suprema di Cassazione, il Dott. Umberto Poli, Dottore commercialista e revisore legale, componente del Consiglio scientifico e Docente del Master in diritto penale dell’impresa e dell’economia dell’Università di Bologna, il Dott. Lino Sbraccia, Membro del Consiglio di Amministrazione di Assoservizi s.r.l., il Prof. Ing. Paolo Pietrogrande, Managing Partner, Netplan Management Consulting LLC, l’Avv. Andrea Tassi, Responsabile della funzione di Internal Audit del gruppo Bper.

Il convegno è organizzato in collaborazione con l’Ordine Avvocati e Notai e ODCEC della Repubblica di San Marino e con ANIS. Per ulteriori informazioni, visitare il sito www.masterpenaleimpresa.it

CANZIO: “SONO TEMI NON DEFINITIVAMENTE RISOLTI”

Nel 2010 (legge n. 6 del 21 gennaio 2010) l’ordinamento della Repubblica di San Marino ha previsto una responsabilità delle persone giuridiche per gli illeciti amministrativi conseguenti a “misfatti” commessi nel territorio. Di tale quadro legislativo dava conto, facendo seguito a precedenti auspici, il Report on fourth assessment visit of San Marino, approvato nella 36a riunione plenaria del Comitato MONEYVAL (settembre 2011). Se all’epoca quelle disposizioni risultavano ancora “recently introduced and never applied in practice”, il nuovo istituto ha in seguito trovato un sia pur limitato spazio nella giurisprudenza sammarinese, a partire dalla sentenza del Commissario della legge n. 71/2017 del 12 giugno 2017 e nella pronuncia di primo grado nel caso “Mazzini” (sent. n. 55/2018 del 29 giugno 2017), ora all’esame del Giudice di appello.

Nel frattempo, il Legislatore ha rinnovato radicalmente l’istituto (legge 29 luglio 2013, n. 99), configurando una responsabilità della persona giuridica per reati e superando il meccanismo discriminante del “modello organizzativo”. Gli organismi del Consiglio d’Europa, del resto, avevano mosso rilievi alla previgente l. 6/2010 proprio rispetto all’effettività conseguente alla “difesa dei modelli organizzativi” (Rapporto GRECO, dicembre 2011).

Sotto tale profilo, l’impianto sammarinese si diversifica dall’affine istituto introdotto nell’ordinamento italiano con il d.lgs. 8 giugno 2001, n. 231, che appare ancora funzionale ad ancorare la responsabilità “da reato” alla (in)sussistenza o (in)adeguatezza di standards organizzativi di natura marcatamente preventiva.

Questi pochi cenni valgono a testimoniare la centralità assunta dal sistema di responsabilizzazione della persona giuridica nell’ambito delle politiche della Repubblica, in particolare rispetto alla prevenzione della criminalità economica. Si tratta di politiche perseguite convintamente nel quadro di rapporti internazionali da tempo orientati al contrasto della criminalità di livello transnazionale. Basti ricordare che il Consiglio d’Europa ha affrontato il tema della responsabilità degli enti per illecito penale a partire dalla Raccomandazione R (88) 18, adottata nella sessione del 20 ottobre 1988, e poi dalla Convenzione penale sulla corruzione (ETS n. 173, Strasburgo, 1998).

Non sorprende ancor oggi riscontrare – per la verità non solo a San Marino – che all’evoluzione del paradigma normativo consegua con una certa difficoltà il pieno adattamento, anche culturale, degli operatori chiamati alla responsabilizzazione perseguita dal legislatore. Del resto, anche a livello scientifico accade che il dibattito internazionale prosegua diffusamente in favore del superamento del principio di esclusione di responsabilità della società (che Franco Bricola descrisse efficacemente come ‘costoso’), mentre rimangono resistenze sulla convinzione di una supposta incompatibilità tra i sistemi di civil law ed istituti di responsabilità penale degli enti. In un contesto di studio comparatistico, tali resistenze spiegano tra l’altro una particolare attenzione per esperienze come quella tedesca, caratterizzata dell’elaborazione di un modello – Ordnungswidrigketein, OWiG – che per primo ha esplorato formule di sintesi e uno spazio di autonomia dogmatica per l’illecito amministrativo quale paradigma di responsabilità delle persone giuridiche.

Va aggiunto, in ordine all’attualità del tema, che sono al vaglio del Collegio Garante della costituzionalità profili di coerenza costituzionale tra la disciplina di responsabilità degli enti e gli strumenti di risoluzione delle crisi bancarie di cui alla legge n. 102/2019.

La tecnica di responsabilizzazione della persona giuridica non solo indirizza la buona prassi dell’amministrazione delle societates, ma si pone al centro di una visione lucida dell’attuale sistema di responsabilità penale. Occorre essere tuttavia consapevoli che il bilancio ormai ventennale della legge italiana si palesa per alcuni aspetti insoddisfacente per una serie di ragioni, fra le quali si segnalano: – la pigrizia e il deficit di comprensione della cultura di fondo da parte degli operatori; – il senso di inutilità dei modelli di organizzazioni perché destinati ad essere valutati da un magistrato il cui sapere spesso non risulta coerente con quello aziendalistico; – la sgradevole sensazione del senno di poi (se è stato commesso il reato vuol dire che il modello è inadeguato) come scorciatoia di ogni accertamento probatorio: post hoc, ergo propter hoc, sicché la conseguenza temporale diventa rapporto causale; infine, la presunzione di responsabilità nel caso in cui il reato sia commesso da un soggetto che rivesta, all’interno dell’ente, anche di fatto, una posizione apicale.

Si tratta dunque, nel complesso, di temi non definitivamente né pacificamente risolti, rispetto ai quali l’iniziativa di approfondimento patrocinata dall’ANIS – già parte attiva di un percorso di sensibilizzazione iniziato, dopo il d.d. 96/2010, con l’elaborazione di linee guida per la stesura di un modello organizzativo aziendale – appare oggi decisamente tempestiva, specie nel contesto di una stagione riformista che le Istituzioni sammarinesi si apprestano ad affrontare.

Dott. Giovanni Canzio – Primo Presidente emerito della Corte di Cassazione Dirigente del Tribunale della Repubblica di San Marino

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