Nuovo Codice Ambientale, pronti a partire. Come noto, infatti, la Repubblica di San Marino avendo aderito alle Convenzioni internazionali sullo sviluppo sostenibile, ha recentemente modificato la normativa di riferimento, il cui obiettivo è incentivare la corretta gestione dei rifiuti (soprattutto quelli speciali derivati dagli insediamenti industriali), allineandosi alle normative già in vigore in Italia e in Europa, con particolare attenzione alle responsabilità dei produttori e gestori dei rifiuti. A tal proposito, il Decreto Delegato n.25 del 2021 aveva già apportato a inizio anno delle sostanziali modifiche al Codice Ambientale (Decreto Delegato nr. 44 del 2012), che poi sono state aggiornate e in parte modificate con la ratifica, ovvero il Decreto Delegato n.91 del 2021, dove il legislatore è intervenuto anche su altri aspetti relativi all’ambiente, oltre al citato tema dei rifiuti. Stringendo il campo alla gestione di questi ultimi, il cambiamento più importante riguarda la responsabilità, che resta in capo ai produttori dei rifiuti – quindi le imprese – fino all’avvenuto smaltimento degli stessi, ma sono diverse le novità in questo ambito. Si va infatti dal passaggio in modalità informatica della tenuta dei registri di carico /scarico dei rifiuti e dei formulari all’istituzione di un vero proprio registro per MPS e sottoprodotti, a cui le aziende potranno iscriversi previo rispetto degli adempimenti previsti dalla norma. “Questo tema”, spiega la Dott.ssa Giorgia Pecci, consulente e Responsabile Ambientale di Assoservizi, la società di ANIS che si occupa di servizi alle imprese, “sarà un argomento da sviluppare ed approfondire , perché sarà molto vantaggioso per coloro i quali, con una puntuale valutazione e successiva relazione da parte del consulente ambientale, avranno la possibilità di gestire alcuni dei propri ‘scarti di processo’ non più come rifiuti – e quindi con oneri e costi – bensì come sottoprodotti di processo e nel caso venderli a ditte terze con un valore di mercato”.
Detto che per le imprese alcune norme sono già in vigore, altre invece hanno scadenza il 31 dicembre 2021, in particolare quella riguardante l’obbligatorietà – per ogni attività economica produttrice di rifiuti speciali pericolosi che superano i 100 kg o litri oppure non pericolosi che superano 5.000 kg o litri – di nominare il proprio Responsabile Tecnico Gestione Rifiuti (RTGR). “Rispetto al precedente Decreto, infatti”, spiega la Dott.ssa Pecci, “nel momento in cui l’azienda produttrice conferiva i propri rifiuti all’operatore autorizzato, la responsabilità veniva trasferita a questo e l’impresa produttrice era sostanzialmente a posto. Oggi, con le nuove norme introdotte, non è più così: l’impresa ha infatti la responsabilità sui rifiuti prodotti fino allo smaltimento totale, ovvero al momento in cui l’operatore a cui ci si è affidati fornirà il feedback del corretto smaltimento dei rifiuti. Questo dovrà avvenire entro 9 mesi dal conferimento. In pratica non basterà più il conferimento avvenuto tramite formulario, ma sarà necessario avere la certezza che il rifiuto prodotto venga effettivamente e regolarmente smaltito. Tale monitoraggio, insieme ad altre funzioni, sarà compito del RTGR, che va quindi nominato dalle aziende produttrici di rifiuti e può essere una figura sia interna al proprio organico che esterna. “Oltre a coordinare le attività degli addetti dell’impresa in campo gestione rifiuti”, spiega la Dott.ssa Pecci, “dovrà definire le procedure di emergenza e le istruzioni di prevenzione, ma anche vigilare sull’osservanza delle prescrizioni e verificare la validità delle iscrizioni e delle autorizzazioni in capo ai soggetti ai quali vengono affidati i rifiuti dell’azienda. Dovrà quindi conoscere in dettaglio la normativa ambientale sammarinese e quella relativa ai trasporti transfrontalieri, per poter quindi vigilare sulla corretta gestione del trasporto rifiuti verso gli impianti di smaltimento/recupero, oltre che sulla correttezza dell’autorizzazione degli impianti di trattamento rifiuti a cui vengono convogliati gli stessi. Uno degli aspetti più tecnici, in cui entrano in gioco competenze specifiche, riguarda inoltre l’avvio di un’indagine chimico fisica in azienda al fine di identificare quali codici CER sono veramente appropriati e quindi quali rifiuti possono eventualmente essere sostituiti e declassati a sottoprodotti. Questa attività è in effetti il vero valore aggiunto del RTGR, perché può fornire all’azienda un grande risparmio in termini di costi e di risorse da investire, ma anche ai fini del miglioramento delle prestazioni ambientali, una caratteristica ormai obbligatoria per tutte le aziende nel mondo nell’ottica della riduzione dell’inquinamento e della salvaguardia dell’ambiente esterno”. Come in Italia, tale figura deve essere però adeguatamente formata e validata dalle autorità competenti, per cui è stato previsto un corso di formazione statale finalizzato al conseguimento del titolo, e l’elenco di prerequisiti per potervi partecipare. Il corso, che sarà gestito dal Centro di Formazione Professionale, dovrebbe partire nella seconda parte del mese di novembre e avrà una consistenza di 40 ore di lezione in aula con esame finale, per cui è bene che le aziende inizino fin da subito a verificare se nel proprio organico ci siano figure professionali con i requisiti corretti o, in alternativa, a ragionare su una figura esterna”. Proprio in previsione di tutto questo, come annunciato in precedenza, ANIS ha organizzato per tutte le aziende associate un seminario specifico su tutte le novità del Codice Ambientale, che si svolgerà mercoledì 10 novembre dalle 9:30 alle 12:30 in modalità videoconferenza, con la collaborazione e la partecipazione dell’Ing. Giuliana Barulli Segretario Particolare della Segreteria di Stato al Territorio che ha la delega di competenza e del Dott. Omar Raimondi del Dipartimento Prevenzione – Unità Organizzativa Tutela dell’Ambiente Naturale e Costruito, che si occupa in particolare di raccolta, trasporto, produzione, detenzione, trattamento, smaltimento e intermediazione di rifiuti. Durante il seminario verranno quindi date alle aziende tutte le informazioni necessarie sia sulle novità del Codice Ambientale sia in merito all’imminente corso di formazione per RTGR. Nel frattempo Assoservizi garantirà la migliore assistenza e consulenza possibile affiancando le aziende nel percorso di adeguamento normativo previsto dal nuovo Decreto, fornendo ove richiesto anche il servizio specifico di RTGR esterno.