Home Dal giornale Anche il Monte Titano ora ha la sua prima pizza “gourmet”

Anche il Monte Titano ora ha la sua prima pizza “gourmet”

da Alessandro Carli

Farine macinate a pietra dal mulino Lab. 301, olio extra vergine di oliva, bresaola e menta: sono questi gli ingredienti principali della pizza gourmet, fortemente voluta dal Consorzio Terra di San Marino, dalla Cooperativa Ammasso Prodotti Agricoli e dai titolari del mulino a pietra Lab.301 e realizzato con la collaborazione della Nazionale Italiana Pizzaioli.

“I progetti portati avanti dal Consorzio Terra di San Marino – ha sottolineato la presidente, Aida Maria Adele Selva – sono pensati per promuovere l’intero Paese i cui riverberi sono il territorio, la cultura, il turismo, la nostra identità. Il primo progetto di valorizzazione dei cereali è nato proprio dal Consorzio Terra nel lontano 2005 con il ‘Filone Terra di San Marino’ ma questo settore è in continua evoluzione e cambiamento, per questo, grazie al contributo e al sostegno dei nostri agricoltori, delle istituzioni, delle cooperative di riferimento e ovviamente alla sapiente esperienza di Dovilio Nardi, possiamo presentare un progetto innovativo ma allo stesso tempo legato alle nostre tradizioni”.

Il Consorzio Terra di San Marino ha deciso di “entrare” a testa alta nel mondo della pizza, un settore in grande espansione. A dirlo sono i numeri snocciolati dal Presidente della Repubblica Internazionale Pizzaioli, Dovilio Nardi: in Italia ne vengono preparate 8 milioni di giorno e il fatturato annuo, sempre nel Belpaese, supera gli 11 miliardi di euro.

In attesa del corso gratuito sulla pizza gourmet, in programma il 9 novembre al Grand Hotel e che consentirà ai partecipanti di ottenere l’attestato (il corso, ha detto Dovilio Nardi, “è rivolto ai locali e panifici di San Marino. Durante l’evento formativo saranno realizzate e preparate ricette innovative nell’ambito pizzeria che si potranno utilizzare anche nel settore panificazione. Un approccio contemporaneo e innovativo nella preparazione di questo simbolo della cultura gastronomica con i prodotti caratteristici del territorio nazionale”), Lorenzo Canini, uno dei fondatori del mulino a pietra Lab. 301, è entrato nei particolari delle tre farine. “Abbiamo voluto fortemente questo progetto che ci ha richiesto un impegno totale. Il mulino a pietra nasce per la valorizzazione dei cereali: tecniche antiche con tecnologie moderne”. Dai grani antichi e biologici sono “uscite” tre farine specifiche: Guaita, Cesta e Montale. La prima è quella tradizionale, bianca; la seconda è una semi integrale, la terza invece integrale.  

Dovilio Nardi poi si è soffermato sull’importanza di lavorare con materiale prime di qualità e sulla trasformazione. “La pietra a macina permette di non surriscaldare il grano e quindi di mantenere le qualità organolettiche”. Sulla pizza gourmet del Consorzio Terra di San Marin le basi, ha ricordato, “sono eccellenti”.

Gianluca Giardi, Presidente della CAPA, ha invece fatto il punto sull’annata 2021: “Sono stati conferiti complessivamente 10 mila quintali di frumento”. Di questi, circa 300 quintali sono di grano antico e biologico.

“La Segreteria di Stato per il  Territorio, Ambiente e Agricoltura – così Giuliana Barulli – sostengono con piacere e onore questo progetto di così ampio respiro, infatti con esso si valorizzerà non solo l’arte della pizza e del pane ma porterà con se anche positivi riflessi economici sulla valorizzazione delle nostre produzioni e dell’intera filiera alimentare, a dare valenza a tale progetto ovviamente Terra di San Marino che è garanzia di sicurezza e qualità alimentare dei prodotti”.

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