Home Dal giornale Editoriale: il “prezzo” si riduce con le riforme

Editoriale: il “prezzo” si riduce con le riforme

da Daniele Bartolucci

Due anni. È questo l’orizzonte temporale che il Fondo Monetario Internazionale ha delineato per mettere in moto il “pacchetto delle riforme” per San Marino. Non è un tempo buttato a caso, ma è giocoforza fissato dalla scadenza dei Titoli di Stato che San Marino ha piazzato a inizio anno sui mercati internazionali. I primi della sua storia sul mercato estero dei capitali, e quasi certamente non gli ultimi. La regola aurea in questi casi, infatti, non è saldare il debito, ma rinnovarlo. A patto di ridurre il “prezzo”, quindi ridurre gli interessi, che in ambito finanziario significa solo una cosa: pagare un rischio minore agli investitori. È questo, in soldoni, il monito del FMI di qualche giorno fa: se si fanno le riforme che servono, si dà un segnale forte ai mercati. Per questo diventa fondamentale che le riforme arrivino a compimento, con un duplice effetto positivo: si rilancia l’economia, perché un Bilancio più stabile sostenibile favorisce gli investimenti e perché molte delle riforme in discussione servono a liberare le imprese da ostacoli oggi importanti (IVA e rapporti con l’UE). E al contempo si rafforza il Paese e l’immagine, anche come “emittente” (quindi anche il rating, che deve tornare a Investment Grade quanto prima, ndr) nei confronti dell’esterno. Le riforme, in pratica, serviranno non solo a pagare meno oggi in spese correnti (o oneri per le imprese), ma soprattutto a pagare meno domani, quando San Marino potrebbe rendere il suo indebitamento estero strutturale, ma virtuoso e sostenibile. È questa la strada da percorre e, sia chiaro, anche se è in salita, non ce ne è più un’altra a disposizione.

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