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CTSM: la prima vendemmia di Serena Benedettini e Marco Lazzari

da Alessandro Carli

“Gli uomini hanno, come gli alberi, il loro lato esposto al vento e, come le montagne, la loro parete Sud. Dobbiamo solo cercare l’accesso ai pendii dei loro vigneti, alle miniere dei loro tesori. Allora doneranno l’oro e il vino, là dove nessuno se l’aspettava” ha scritto il filosofo Ernst Jünger. Parole che scendono il declivio di San Marino, in direzione sud – più o meno – rispetto al Titano. Siamo in zona Faetano: ad aspettarci, davanti al cancello della proprietà Serena Benedettini e suo marito Marco Lazzari.

Il sole sta tramontando e la luce si fa piano piano sempre più orizzontale. Mentre ci incamminiamo verso i campi coltivati a vitigni, si raccontano: entrambi sono nati e cresciuti a contatto con la natura. Prima i rispettivi terreni di famiglia – si occupavano della “manutenzione” degli ulivi e degli alberi da frutto –, poi la scelta di un luogo tutto per loro e per il figlio. Il nonno di Marco aveva 10 ettari di terreno coltivato e, ricorda, “lo andavo ad aiutare spessissimo” e come tutti i ragazzini, è stato con lui che ha imparato a guidare il trattore, ovviamente ben prima di avere la patente, come tantissime persone che crescono in campagna.

“Abbiamo acquistato il terreno da pochissimo tempo: a fine 2020, novembre, abbiamo cercato un posto che potesse piacerci e appena abbiamo lo visto ce ne siamo innamorati” spiega Serena, sorridendo. “Volevamo tornare alle origini”.

E mentre un vino della Cantina San Marino, il Tessano di San Marino I.O. 2017, è entrato nella 17esima edizione la guida “Emilia Romagna da bere e da mangiare 2021/22” (PrimaPagina editore), quella che aprirà a settembre sarà la loro prima vendemmia. “Abbiamo due ettari di vigne. Un ettaro di Biancale, quindi uva bianca, e un ettaro uva rossa: Sangiovese, Merlot e Ancellotta. Il primo vigneto ha 40 anni, il secondo è più giovane, 20 anni circa” aggiungono. Un terreno che, con l’arrivo della famiglia Lazzari – Benedettini, ha cambiato anche “filosofia”. “Sino allo scorso anno il vecchio proprietario produceva in modalità biodinamica. Noi invece, per scarsa conoscenza, non la porteremo avanti e ma saremo comunque biologici” affermano. “Per i trattamenti ci siamo ‘appoggiati’ e abbiamo ascoltato i consigli degli esperti del Consorzio Terra di San Marino, Michele Margotti e Lorenzo Canini. E ora aspettiamo la raccolta. Dovrebbe essere un buon anno, nonostante la siccità. Molto dipenderà dal mese di agosto”. Serena e Marco sorridono, ci mostrano i grappoli che stanno maturando al sole. “Li conferiremo tutti alla Cantina San Marino. Poi tra qualche anno forse terremo qualcosa anche per noi”. In questo lembo di Paradiso, sembrano diventare ancora più vere le parole di Galileo Galilei: “Il sole, con tutti quei pianeti che gli girano attorno e da lui dipendono, può ancora far maturare una manciata di grappoli d’uva come se non avesse nient’altro da fare nell’universo”.

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