Home Dal giornale Speciale Cultura: Claudio Lolli si sarebbe dovuto “esibire” a San Marino

Speciale Cultura: Claudio Lolli si sarebbe dovuto “esibire” a San Marino

da Paolo Bandini Callegari

“Io mi racconto” è il manifesto che avevamo preparato per la sua esibizione nella Repubblica di San Marino: una promessa che avrebbe voluto di certo esaudire ma la vita è imprevedibile e Claudio Lolli ora canta tra le nuvole.

Anche lui era un ragazzo come me, nato all’Osteria delle Dame di Bologna in quei mitici anni 70, un bicchiere di vino, una chitarra e tante idee da realizzare con un grande impegno sociale.

Ricordo bene le sue prime canzoni e quella chitarra dei toni Finger Picking che accompagnavano la sua voce ruvida a tratti bassa e strascicata.

Una voce vera che raccontava il disagio e il travaglio sociale. Sarà il nostro vecchio amico comune – sì, proprio lui, il “Maestrone” come chiamavamo allora Francesco Guccini – a dargli i primi consigli in osteria e successivamente a presentarlo alla EMI discografica, la sua stessa etichetta, che gli farà incidere il suo primo LP “Aspettando Godot “ e che poi lo avrà in contrato dal 1972 a 1976. Mi sembra di risentire ancora gli accordi di “Ti ricordi Michel i tuoi pantaloni corti” riverberare tra le arcate basse dell’osteria, una delle prime canzoni dedicate a un amico che partiva per non più di tornare, o il sound di “Vecchia piccola borghesia”, una critica aspra e ironica a quella classe sociale alla quale infondo, la sua famiglia apparteneva. Era un ragazzo che come me amava i Beatles e Rolling Stone, leggeva Allen Ginsberg e aveva vissuto il 68, vestiva l’eschimo e fumava Gauloises, pensava di cambiare il mondo, ma il mondo non è riuscito a cambiare lui.

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