Home Tempo LiberoEventi Visto per voi al Verucchio Festival: Paolo Fresu e Daniele Di Bonaventura

Visto per voi al Verucchio Festival: Paolo Fresu e Daniele Di Bonaventura

da Alessandro Carli

“La sua tromba non è fatta per suonare ma per ascoltare quello che sale dalla terra” ha spiegato qualche anno fa Paolo Rumiz parlando di Paolo Fresu. Parole che hanno trovato conferma il 23 luglio quando il grande musicista di Berchidda si è esibito assieme a Daniele Di Bonaventura  al Verucchio Music Festival 2021 (c’era già stato, a Verucchio, quasi dieci anni fa in un concerto memorabile eseguito assieme a Ludovico Einaudi) in una “conversazione” sulle emozioni.

Un’ora e mezzo di musica, di grande musica, in cui Paolo e Daniele hanno offerto al pubblico – piuttosto numeroso – un viaggio nelle sonorità internazionali.
Musica, ma anche parole, con Fresu che ha ricordato di essere già stato a Verucchio e con Di Bonaventura che invece non conosceva il borgo riminese (peccato non grave, ovvio, anche se negli anni di direzione artistica di Einaudi il Verucchio Festival era l’evento di riferimento dell’estate della Riviera: si sono esibiti, tra gli altri, anche Yann Tiersen, Emiliana Torrini e Paolo Nutini): così si salpa, alle 21.35 in punto, attraverso oceani di note. “Oh che sarà” (il pezzo scritto da Francisco “Chico” Buarque e tradotto da Ivano Fossati), “Non ti scordar di me” (Ernesto De Curtis – Domenico Furnò ) ”Te recuerdo Amanda” (del cileno Victor Jara, ammazzato poco dopo il golpe del 1973), “Un vestito y un amor” di Caetano Veloso, “Preghiera in gennaio” di Fabrizio De André e tanti altri.   

Bandoneon, tromba e flugehorn: Paolo e Daniele (foto di Lucia Lombardi) sublimano le parole e le fanno diventare musica. Non c’è altro, se non una percezione di meraviglia assoluta.

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