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Commissione Esteri: il mancato riconoscimento del vaccino Sputnik

da Redazione

Il “green pass” e il mancato riconoscimento del vaccino Sputnik da parte dell’Italia, all’indomani delle ultime restrizioni approvate dal governo italiano, è al centro del dibattito in apertura dei lavori della Commissione consiliare Affari esteri, riunita oggi a Palazzo Pubblico. Nel suo riferimento, il Sds Luca Beccari sottolinea come da un punto di vista tecnico-formale, il certificato sammarinese sia “interoperabile” nei Paesi Ue. La difficoltà nasce nella scelta, lasciata ai singoli Stati, di riconoscere i vaccini inclusi nel green pass. “Da un punto di vista tecnico, il nostro green pass potrà essere letto in tutti i paesi Ue- sottolinea il Segretario- poi bisogna vedere come ogni singolo Stato approccia il vaccino sottostante”. L’Ue, ricorda il Segretario, ha scelto di “discriminare il vaccino rispetto la produzione di anticorpi- prosegue- E’ un tema per noi caldo e di estrema attenzione su cui stiamo continuando a lavorare”.

Per i commissari di opposizione, la scelta dell’Italia nasconderebbe problemi di relazioni tra i due Stati. “Il riconoscimento della nostra vaccinazione,  l’Italia, se volesse, lo farebbe in 10 secondi”, manda a dire Alessandro Bevitori, Libera, citando la Grecia che diversamente, come Paese Ue, ha riconosciuto lo Sputnik anche senza autorizzazione Ema. A fronte della discriminazione dei sammarinesi che si sono vaccinati con il siero russo, rispetto quelli cui è stato somministrato Pfizer, Bevitori propone poi di offrire tampone gratuito, necessario per ottenere il green pass italiano. “Per chi ha fatto il suo dovere- puntualizza- ci sia come riconoscimento un rimborso”.  Per Andrea Zafferani, Rf, è “paradossale” che San Marino non si riesca a negoziare il riconoscimento del vaccino russo con l’Italia: “C’è a questo punto- evidenzia- un problema di relazioni”.

Nicola Renzi, Rf, si augura si possa avere una deroga per San Marino e nel frattempo esorta la commissione a fare sistema, magari anche tramite un ordine del giorno. “Come parlamento abbiamo fatto una scelta politica coraggiosa andando nella direzione di utilizzare lo Sputnik- sottolinea infine Alessandro Scarano, Pdcs- come governo e maggioranza abbiamo sempre privilegiato la salute dei nostri cittadini, purtroppo in molti casi prevale l’aspetto politico sui vaccini, piuttosto che l’aspetto sanitario”. In replica, il Segretario di Stato ribadisce l’importanza di aver proceduto con speditezza a completare la campagna vaccinale. “Abbiamo scelto lo Sputnik per i ritardi su Pfizer- motiva- A maggio eravamo covid free con il 70% della popolazione vaccinata. Noi ci siamo mossi perché tutta la gente che scelto di vaccinarsi lo potesse fare, abbiamo fatto una scelta responsabile”. Invita quindi l’opposizione a “non raccontare favole”: Il non riconoscimento del vaccino “non è un problema tra noi e l’Italia- manda a dire- quanto tra Ue e Sputnik”.  E assicura: “Con l’Italia continuiamo a ragionare, ma non c’è e non c’è mai stato un problema di mobilità per San Marino- sottolinea- Noi a Rimini, Riccione o in Sicilia possiamo andare, magari c’è problema per accedere a certi servizi, ma non è che un sammarinese non può andare a Rimini per lavorare”.

Concluso il comma comunicazioni, la seduta prosegue con i punti successivi, tra cui nomine e revoche di diplomatici e l’esame dell’Accordo con il governo della Repubblica italiana su sequestri e confische, siglato lo scorso 26 maggio. Infine, prima di concludere la seduta si è proceduto  all’esame delle pratiche di permessi di soggiorno e residenze.

Di seguito un estratto del dibattito in comma comunicazioni.

Comma 1. Comunicazioni

Paolo Rondelli, Rete, presidente dà lettura della lettera inviatagli dall’On. Fassino, presidente della Commissione affari esteri italiana, per ringraziare del sostegno di San Marino alla nomina dell’On. Migliore a presidente della Pam. “Ho risposto con una nota di apprezzamento nel riconoscimento del ruolo dell’On. Migliore, anche in riferimento al nostro centro studi, e ho rilanciato l’idea di un incontro tra le due commissioni o una rappresentanza di esse. La seconda comunicazione è legata al Gruppo di amicizia con il parlamento inglese. Per tramite del console, ci è stata riferita la volontà di visita a San Marino da parte di questo gruppo, anche in questo caso ho inviato una nota al presidente del Gruppo di amicizia parlamentare, nell’auspicio che i due gruppi di amicizia possano presto vedersi. Terza comunicazione arriva dal nostro ambasciatore in Croazia Emiliani che ha accompagnato la delegazione di questa commissione a Zagabria, delegazione composta oltre che da me, dai commissari Albertini e Bronzetti. Mi scrive per informarmi che, a seguito dell’incontro del 24 giugno tra le delegazioni parlamentari, il vice presidente parlamento croato ha avviato richiesta per istituite il gruppo di amicizia San Marino- Croazia in seno al parlamento croato e il 14 luglio ne è stata approvata la costituzione. A proposito di questa visita del 24 di giugno, abbiamo incontrato oltre il vice presidente del parlamento anche il presidente della nostra omologa commissione, sono stati una serie di incontri molto cortesi con un ottimo riscontro di interessi. Sono convinti che la cooperazione fra parlamenti possa fortificare le relazioni tra i Paesi. Visto che anche alcune parti della Croazia sono state colpite duramente dalla pandemia, anche per loro, a livello turistico, è importante tornare attrattivi. Hanno sottolineato anche come si possano organizzati incontri bilaterali più serrati. Abbiamo fatto anche l’analisi del loro percorso con l’Ue, ci hanno indicato la necessità di un forte confronto con la popolazione e ribadito l’importanza di questo scambio. Da parte loro, hanno avuto un buon ritorno dall’ingresso Ue che giudicano efficace, per loro è inoltre importante un allargamento dei Paesi dell’area mediterranea nell’Unione, vedono bene l’ingresso dei piccoli. Non hanno nascosto che il loro percorso di adesione è stato travagliato ,hanno dovuto adeguare pesantemente le loro norme, è durato 10 anni con molte condizioni poste dall’Ue. C’è stato poi interesse sulla situazione sammarinese rispetto all’impatto del covid”.

Luca Beccari, Sds Affari Esteri: “Rispetto all’ultima commissione di un mesetto fa, alcune comunicazioni: la scorsa settimana abbiamo avuto il lancio, da parte di diversi parlamentari italiani del Parlamento Ue, del gruppo di amicizia San Marino – Ue che consolida un’attività fatta dalla fine dello scorso anno e che abbiamo voluto fortemente nell’intento di creare un legame politico tra la Repubblica di San Marino e tutti i parlamentari italiani presenti nel Parlamento europeo per poi legarci anche ad altri rappresentanti di altri Paesi. Perchè ritengo che sia sul fronte dell’Accordo di Associazione con l’Ue, sia per tanti dossier che comportano per San Marino la necessità di un dialogo, il solo rapporto con la Commissione, sul piano tecnico, sia insufficiente a rappresentare le esigenze e gli obiettivi dei sammarinesi in termini di relazioni. Vedremo nei prossimi mesi se è possibile la costituzione di un gruppo di amicizia parlamentare più ampio. Questo gruppo ha prodotto già risultati importanti: abbiamo avuto modo di comunicare il passaggio dell’emendamento sull’approvvigionamento unico dei vaccini che finalmente cambia impostazione originaria. San Marino, Monaco, Andorra e Vaticano potranno accedere alla piattaforma di approvvigionamento Ue, sia per vaccini covid che per farmaci. L’approvazione finale ci sarà a settembre. E’ un risultato importante: solo 7-8 mesi fa ci dicevano che non era possibile per San Marino poter, come per gli altri Stati, impostare una sua strategia di approvvigionamento autonoma, senza passaggi intermedi, come lo è stato fino ad oggi con il vaccino Pfizer. Altro tema: per poter parlare dei certificati sammarinesi e dell’interoperabilità tra certificato Ue o italiano, bisogna affrontare un passaggio inevitabile che è il riconoscimento da parte dell’Ue della possibilità per i paesi terzi di emettere certificati nel formato ‘green pass’, interoperabili per certificare cittadini residenti, ma anche residenti in Ue. E’ un passaggio chiave, senza cui non si potrebbe neanche iniziare un discorso sul green pass, ed è stato possibile grazie all’attività di questo gruppo di parlamentari. C’è il tema del riconoscimento o meno dei vaccini: l’Ue ha scelto un approccio coerente con la competenza dell’Unione su singole materie trattate, lasciando agli Stati decidere quali regole adottare sul green pass. Nel rapporto con gli Stati terzi è necessario stabilire bilateralmente con ogni singolo Stato la validità o meno dei vaccini inclusi nel green pass. Da un punto di vista tecnico, il nostro green pass potrà essere letto in tutti i paesi Ue, poi bisogna vedere come ogni singolo stato approccia il vaccino sottostante. Sappiamo che l’Ue ha fatto una scelta che riteniamo non corretta che è stata quella di discriminare il vaccino rispetto la produzione di anticorpi, concetto che è difficile poter spiegare da un punto di vista tecnico. E’ un tema per noi caldo e di estrema attenzione su cui stiamo continuando a lavorare. Da un punto di vista di relazioni bilaterali e multilaterali: San Marino ha presentato la sua Vnr (Voluntary national review) all’Onu sulle adozioni di 17 punti dell’Agenda 2030, c’è stato un incontro telematico con me e il Segretario Canti, in cui sono state presentate domande da Paesi e Ong. La nostra Vnr ha avuto un primo passaggio nell’implementazione di questi standard. Stiamo lavorando per la partecipazione di San Marino all’evento Cop26 a settembre”.

Alessandro Bevitori, Libera: “Anche questa commissione è iniziata con un numero legale garantito dall’opposizione, auspico la maggioranza sia più presente. Tutt’ora per avere il Green pass in Italia serve il tampone se si è vaccinati con Sputnik. Al di là di strette di mano e strategie, avevo detto al Segretario, quando si parlava che si era fatto finalmente un salto di qualità nei rapporti con l’Italia, ‘vi voglio alla prova dei fatti’. E avevo citato tre cose: il problema delle targhe, la viabilità per raggiungere San Marino, terzo punto era la cosa più banale, il riconoscimento della nostra vaccinazione che l’Italia può fare in due secondi. Lei dice che l’Ue in ambito sanitario lascia libertà ai singoli Stati, tant’è che la Grecia riconosce lo Sputnik. L’Italia, se volesse, lo farebbe in 10 secondi. Credo un occhio di riguardo per i sammarinesi ci dovrebbe essere. Oggi i sammarinesi che si sono vaccinati con Sputnik sono discriminati rispetto chi ha fatto Pfizer, almeno allora sia previsto un tampone gratuito per chi deve andare in Italia, almeno per motivi di lavoro. Per chi ha fatto il suo dovere ci sia come riconoscimento un rimborso”.

Andrea Zafferani, Rf: “La direttiva Ue ha fissato una soglia per la tassazione dell’e-commerce da parte terzo e l’obbligo di un codice per essere riconosciuti all’interno dei sistemi di interscambio. Se non riusciremo a permettere alle nostre 800 licenze di e-commerce di avere questo codice, rischiamo di pagare una doppia imposizione, monofase e Iva, se vendono al di fuori di San Marino,  e se vendono a persone fisiche non possono avere il rimborso. Se invece potessero inserirsi nella piattaforma europea, ottenendo questo codice, il problema sarebbe superato. In commissione Finanze il Segretario di Stato Gatti mi ha spiegato che il problema non è insuperabile, ottenendo l’accesso alla piattaforma, con il codice. Sul Green Pass, ci sono Stati che riconoscono lo Sputnik e trovo paradossale che non riusciamo a negoziare con il nostro vicino il riconoscimento con il vaccino fatto dai sammarinesi. C’è a questo punto un problema di relazioni. Penso sia una priorità: pensate ai cittadini o agli studenti sammarinesi che vivono in Italia. C’è un problema di natura tecnica, ma oggi oltre al problema strutturale per lo Sputnik, si aggiunge un problema anche per chi ha fatto Pfizer perchè la certificazione digitale non funziona. Sembra che valga anche il certificato cartaceo, ma siamo in queste condizioni”.

Nicola Renzi, Rf: “Credo sia un’ottima notizia l’avvio di un gruppo di amicizia tra parlamentari europei, era un progetto della passata legislatura, è un risultato apprezzabile. Un ringraziamento, ci tengo a farlo, per la vicenda dei giovani sammarinesi bloccati a Malta, problema prontamente risolto, e i meriti della Segreteria, del Segretario e dei funzionari, l’ambasciatore e il console a Malta, vanno riconosciuti. Questione del giorno non può però che essere quella del Green Pass. Non ho ancora letto il decreto italiano, magari c’è qualcosa che ci consente di essere tranquilli dal 5 agosto per avere il nostro ‘code’ per andare nei ristoranti o altro, allora sarebbe un ottimo risultato. Se così non è, è evidente che c’è un problema fortemente limitante le nostre libertà, visto che siamo uno Stato enclave. Allo Sputnik ci siamo arrivati perché Pfizer non arrivava dall’Italia, di fatto la maggioranza della nostra popolazione è vaccinata Sputnik e le dichiarazioni del Ministro Speranza mi sembrano tombali: nessun riconoscimento dello Sputnik senza riconoscimento Ema. Speriamo ci sia una deroga per San Marino. Facciamo sentire la nostra voce, facciamo sistema, non so se è utile fare un Odg. Se il problema è il ristorante, poco male. Ma se l’esempio diventa un viaggio di affari, una riunione di lavoro… allora il problema inizia a diventare consistente. Sull’e-commerce: ci dimostra che non possiamo più non fare un passo verso l’Ue. Ogni volta che c’è una nuova direttiva, ci sarebbe un tavolo in cui saremmo informati sui suoi contenuti e potremmo fare un negoziato per deciderne il tempo di applicazione. Invece oggi ci troviamo una normativa sul collo, governo e categorie non se ne accorgono e se ne accorgono gli operatori quando è a rischio la loro esistenza. Sulle residenze: quando affronteremo questo tema? E  la legge sulla carriera diplomatica: a che punto è?”.

Paolo Rondelli, Rete, presidente: “Le residenze saranno uno dei temi dopo ferragosto, tra settembre e ottobre. Torneremo a parlarne in seduta segreta”.

Alessandro Scarano, Pdcs: “Mi associo ai ringraziamenti del collega Renzi a tutte le autorità che hanno permesso di riportare i nostri concittadini a San Marino. In questi mesi abbiamo fatto un percorso importante rispetto la crisi sanitaria. Assolutamente è stato corretto garantire una campagna di vaccinazione di primo livello a tutti i cittadini. Nostro obiettivo è stato quello di mettere in sicurezza il Paese. E vorrei ricordare come la nostra impostazione sia stata questa, e formalmente sono convinto sia stata una scelta corretta. Come parlamento abbiamo fatto una scelta politica e coraggiosa andando nella direzione di utilizzare lo Sputnik, come governo e maggioranza abbiamo sempre privilegiato la salute dei nostri cittadini. Purtroppo in molti casi prevale l’aspetto politico sui vaccini, piuttosto che l’aspetto sanitario, ed è il problema del momento, anche se così non dovrebbe essere. I vaccini andrebbero valutati sulla loro efficacia, non sulla provenienza. Mi auguro ci sia uno sforzo da parte dei singoli paesi che vada in questa direzione e lo attendo dalla vicina Italia. E’ fondamentale, Segretario, che si continui a lavorare in questa direzione. Attivando tutti i canali. Bene ci sia stato quell’incontro a Roma e mi auguro i canali aperti possano portare benefici per il riconoscimento dei green pass vaccinali. La situazione  è in evoluzione ed è accaduto tutto in queste settimane, la situazione è particolarmente confusa, dove ogni stato adotta misure proprie”.

Luca Beccari, Sds Affari esteri: “La polemica dell’opposizione ci sta, non mi aspettavo di venire qui e sentire parole diverse. Sinceramente non so quanto sia produttivo all’interno dell’Aula dirci ‘quanto siamo stati bravi rispetto gli altri’, ma ‘quando c’eravamo noi abbiamo fatto tante cose, voi ne fate altre..etc..etc’. Per esorcizzare questa infinita discussione sulla politica estera, non mi aspetto il consigliere Renzi dica che ho fatto meglio di lui, saranno i cittadini che ci diranno, come governo e maggioranza ,se preferivano qualcosa rispetto all’altro. Vero è che con i ‘ma e i se’ si fa poco, consigliere Bevitori, che sminuisce l’incontro di due mesi fa a Roma, quando invece penso sia stata una iniziativa importante, ma che esercizio è? Siamo tutti impegnati nel promuovere l’interesse di questo paese, in particolar quando facciamo politica estera che è tema che dovrebbe legare un po’ di più qui dentro. Non si può usare alcune vicende di politica estera raccontando favolette. Come ha detto il consigliere Scarano, credo che sei mesi fa in Aula discutevamo dei vaccini e che fosse una priorità avviare una campagna vaccinale e dall’opposizione si diceva di rivolgerci alla Russia… noi abbiamo fatto scelte strategiche che tecnicamente e a ragion di logica erano le possibili e le migliori per San Marino. Abbiamo scelto lo Sputnik per i ritardi su Pfizer. A maggio eravamo covid free con il 70% della popolazione vaccinata. Noi ci siamo mossi perché tutta la gente che scelto di vaccinarsi lo potesse fare, abbiamo fatto una scelta responsabile. E’ irresponsabile invece il tema geopolitico intorno ai vaccini che si ha fuori dai confini. Sono d’accordo che per noi il non riconoscimento dello Sputnik è un problema, ma non è un problema tra noi e l’Italia, quanto tra Ue e Sputnik. Preferisco dire che siamo un Paese sicuro e che affronteremo un autunno con un po’ più di leggerezza rispetto l’anno scorso, piuttosto che rammaricarmi che il 7 di agosto uno può avere difficoltà ad andare a mangiare in un ristorante al chiuso. Non raccontiamo troppe favole, che è un problema di rapporti. E’ un problema di campo che sta facendo l’Europa. A parte che sembra nelle ultime settimane sia stato avviato un percorso autorizzativo più completo da parte Ema per Sputnik. Il Green pass: se non avessimo fatto il lavoro per essere inclusi a livello europeo anche con Pfizer e con tamponi avremmo problemi. Quello che scaricate è già un certificato europeo, manca l’implementazione sul ‘code’ che verrà fatta a giorni. E con l’Italia continuiamo a ragionare: c’è da una parte  la volontà di non discriminare San Marino, d’altra  parte quella di non riconoscere vaccini non autorizzati e non è una cosina da poco .Vedremo nei prossimi giorni come evolve la situazione, ma è giusto riportare le cose nel loro ambito. Non c’è e non c’è mai stato un problema di mobilità per San Marino. Noi a Rimini, Riccione o in Sicilia possiamo andare, magari c’è problema per certi servizi, ma non è che il sammarinese non può andare a Rimini per lavorare. Commercio elettronico: da una prima valutazione, la direttiva potrebbe essere una opportunità per potenziare le possibilità del nostro commercio elettronico che è molto limitato a San Marino, e che è stato sempre in una bolla per la restituzione dell’Iva. La segreteria di Stato per le Finanze sta lavorando, l’aspetto fiscale è reale, ma c’era anche prima nelle vendite a un privato anche on line perché l’iva andava comunque pagata. Con il nuovo regolamento ci sono difficoltà ma anche opportunità. Nulla ci vieta di implementare il regolamento con una versione autonoma, per avere una conformità normativa per allacciarci al circuito tecnico”.

San Marino News Agency

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