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Commissione Finanze: progetto di Legge sui Npl, Carisp e Green Pass

da Redazione

Il progetto di legge sugli Npl, Cassa di Risparmio e il Green pass sono alcuni temi affrontati in comma comunicazioni nei lavori della Commissione consiliare Finanze. Alle comunicazioni ha fatto seguito la presentazione del Programma Economico 2022 da parte del Segretario di Stato per le Finanze, Marco Gatti, di cui ha letto in Aula l’introduzione, e il successivo dibattito.  

Di seguito gli estratti del dibattito.

Comma 1. Comunicazioni

Andrea Zafferani, Rf: “L’Italia ha recepito con decreto legislativo due direttive europee del 2017 e una del 2019 sulla vendita di beni e servizi a distanza, decreto in vigore dal 1° luglio. Tutti coloro che vendono beni e servizi- al di fuori di San Marino- anche a consumatori e a persone fisiche all’interno dell’Ue è soggetto al pagamento Iva, al paese di destinazione, al di sopra di 10.000 euro all’anno. Si pone quindi un grande problema per tutti coloro che hanno licenza e-commerce a San Marino che non possono richiedere rimborso per la monofase e si troverebbero a pagare sia monofase che iva. Se il Segretario ha notizie diverse le può dire. Seconda questione problematica, legata al nuovo atto normativo italiano, sarebbe il fatto che si applica anche a soggetti non residenti in Ue per far vendita di oltre 10 mila euro annui, c’è anche il fatto che i venditori dovrebbero avere un codice che a quanto mi hanno riferito non è ancora accessibile ai sammarinesi perché mancano accordi.  Altro tema: Su “Italia Oggi” ho letto un articolo intitolato: “Il Gafi su San Marino, falle nel sistema antiricilaggio”. Il Gafi avrebbe fatto presente alcuni rischi presenti ad oggi anche se San Marino non è più off shore, perché ha economie interne piccole. Al di là del titolo acchiappa click, volevo capire dal Segretario se è arrivata ad Aif la notizia di rilievi sintetizzata qui in poche righe”.

Matteo Ciacci, Libera: “Tema turistico: su alcune aree del centro- zona ex stazione, cantone funivia- rispetto a manifestazioni di interesse recenti, noi pensiamo si debba lavorare con maggior chiarezza e programmazione rispetto l’assegnazione delle stesse. Vorrei capire le motivazioni che hanno portato a non sviluppare dei bandi per le assegnazioni di queste aree. Ci risultano anche progetti presentati per la Piana dei mortai che non hanno avuto seguito. Chi ha deciso? Qual è stato l’iter? Crediamo che le manifestazione di interesse su aree così suggestive potevano essere maggiori, ben vengano in un contesto più trasparente e con una programmazione. Altro tema: Sembra sia stato scelto già ad agosto di portare in Aula il progetto Npl. Eppure per un progetto così importante e strategico si è parlato dell’esigenza di concordare i dettagli, di coinvolgere istituti bancari, ma tutto questo percorso di ampia condivisione in questo caso non è avvenuto. Il governo ha intenzione di portare a Ferragosto il pdl sugli Npl? Noi ad oggi abbiamo pochissime informazioni, vorrei la posizione del governo sul metodo. Sarebbe poco opportuno si riunisse a breve il Consiglio o la commissione su un progetto di tale portata. Spero in un ripensamento”.

Nicola Renzi, Rf: “Su Cassa di Risparmio vorrei parlare in modo costruttivo. L’Odg proposto è stato liquidato dal Segretario con poche frasi, dicendo che era scorretto, ed è stato bocciato dall’Aula. Io però mi sento di dire che quello che il governo ha fatto è stata una scelta che ha ritenuto strategica, ma fa sì che oggi Cassa sia ancora più centrale che in passato nel nostro Paese per gli ingenti soldi investiti. Io vorrei sapere se il governo intende in futuro procedere alla sua privatizzazione o se pensa a fusioni bancarie… penso sia fondamentale per questa commissione essere ragguagliata tempo per tempo su quello che stia succedendo a Cassa di Risparmio. Spererei che ci potesse essere una piccola apertura di confronto su questo tema e di poter decidere insieme quali modalità usare per portare avanti questo argomento. Una domanda sul governo: nel Ccr è cambiata la composizione, chiederemo di sapere il perché. Mi associo alla richiesta del collega Ciacci sul progetto di legge sugli Npl. Si sente parlare di una commissione a brevissimo e di un Consiglio in agosto, appare un blitz che si compie quando tutti si godono un po’ di riposo. La capacità di spesa dei dipendenti e l’impatto che tematiche del pubblico impiego possono avere sulla nostra economia sono rilevanti. Da quando il governo si è insediato, non sappiamo quali sono le intenzioni sui dipendenti pubblici, inclusi quelli dell’Iss. Vorrei chiedere a che punto è il governo sul pubblico impiego, su Iss e se si sta parlando di un nuovo regime retributivo o di stabilizzazione. In caso, occorre un atto di indirizzo forte del parlamento. Altra delucidazione vorrei chiedere al Segretario sul green pass: immaginate a chi vuole fare turismo fuori e a chi vuole venire a San Marino, cosa comporterebbe?”.

Eva Guidi, Libera: “Sul recupero Npl, ci auguriamo si possa discutere in commissione, naturalmente in seduta segreta. Sul progetto Npl che si sta andando ad approvare chiediamo se ci sono state evoluzioni, rappresenta oggi uno dei progetti più grandi che andiamo a mettere in piedi. Sappiamo ci sarà anche una variazione delle procedure per una più efficiente gestione del recupero, e si vedranno più soggetti intervenire con importi molto ingenti. Su questo progetto bisognerebbe avere la migliore costruzione possibile. Noi avevamo posto le nostre perplessità sulla garanzia dello Stato, bisognerebbe vedere se c’è la possibilità di abbassare questi rischi”.

Emanuele Santi, Rete: “E’ una buona notizia che sono stati recuperati 8,3 mln. di euro. Condivido che quando verrà trasformato il veicolo come trust bisognerebbe fare una ricognizione sul ‘come siamo messi’”.

Stefano Giulianelli, Pdcs: “A giugno San Marino ha superato brillantemente il quinto round di valutazione del Moneyval che si occupa di valutare le risposte dei paesi alle raccomandazioni del Gafi. San Marino si è riuscito a mettere in pari su tutte le raccomandazioni, anche io quindi sono rimasto stupito dall’articolo su Italia oggi”.

Giovanni Maria Zonzini, Rete: “Nella relazione Aif si citano diverse cose, anche che sull’antiriciclaggio gli organismi internazionali hanno da tempo promosso San Marino”.

Marco Gatti, Segretario di Stato per le Finanze: “L’Europa ha trovato una norma sui 10.000 euro, ma i paesi avevano già loro norme a riguardo. E’ quindi un provvedimento già presente da sempre, non è quello un elemento di novità . Lo è il fatto che l’Ue ha chiesto di standardizzare la soglia a 10.000 euro, noi con l’Italia restiamo all’accordo con la soglia di 27.000 euro. Per tutti gli altri restiamo 10.000 euro. La vera novità è stata l’introduzione della figura del facilitatore. Se la vendita è avvenuta on line o per telefono, non rientra nel regime della vendita a distanza. Il ‘facilitatore’ è una figura che aiuta l’acquirente ad individuare il trasportatore. Introducendo questa figura, nel momento in cui il venditore propone uno o più trasportatori all’acquirente, cambia le cose. Bisognerà vedere le interpretazioni. Non è che San Marino deve fare accordi particolari, possiamo iscriverci allo sportello unico previsto in qualunque paese. Mi sembrerebbe strano questa cosa non sia operabile, sicuramente crea difficoltà in chi si avvale di “markeplace”. Se si fanno vendite sopra 150 euro e non si è aperta una posizione allo sportello unico allora bloccano la vendita. Non ci sarà comunque un problema di doppia imposizione di Iva. Sull’articolo del Gafi non so a cosa si riferisce in particolare. Sul progetto Npl: è un progetto su cui ragionava già il precedente governo e noi siamo partiti da quel testo, il 22 aprile abbiamo avuto un confronto con tutte le parti coinvolte e il 22 maggio 2020  è stata trasmessa una bozza a tutti i gruppi chiedendo contributi. Abbiamo preso una linea di indirizzo stilando il testo, partendo dal testo precedente, scegliendo di fare due testi, uno sulla cartolarizzazione e uno sulle procedure. Dal 22 maggio sono arrivati tutti i contributi e sono stati esaminati uno per uno, fino ad arrivare il 9 febbraio con il deposito del testo in prima lettura. Abbiamo chiesto di far arrivare altri elementi di confronto, qualcuno è arrivato e li abbiamo esaminati tutti. Oggi abbiamo finito di raccogliere le osservazioni e stiamo finendo il testo emendato da presentare all’Aula. Ve lo presenteremo  nei prossimi giorni, prima di una seduta parlamentare. Purtroppo molte osservazioni giunte non sono molto nel merito. E’ un testo molto tecnico, non ci inventiamo niente sulle cartolarizzazioni, non possiamo sovvertire l’ordine delle cose e fare un progetto al di fuori degli standard internazionali, non servirebbe a nessuno. Nel giro di pochi giorni vi faremo avere il testo per ragionare sulle modifiche apportate dalla prima lettura. La più importante riguarda l’impostazione richiesta da Abs in un primo tempo, leggendo anche le relazioni del Fondo monetario, abbiamo visto che il pro-solvendo continua a tenere una legame tra banca e credito e non consente la gestione al meglio dei crediti. Abbiamo lavorato per trovare una soluzione che portasse il soggetto per una soluzione pro-soluto dei crediti più in linea con gli standard internazionali. In definitiva, vorrei nel mese di agosto portare in commissione il progetto Npl che è lì da tempo. Sulle richieste di Renzi sul Ccr: abbiamo fatto una scelta di rotazioni legate anche all’impegno dei Segretari che si ritrovano con carichi di lavoro intensi in determinati periodi.  Su Cassa di Risparmio: io condivido la necessità di avere un’attenzione alta su Cassa, abbiamo portato in dibattimento il piano industriale, abbiamo discusso di Delta, del termine del 182 bis… ci risentiremo e faremo commissioni nel momento in cui il Consiglio di amministrazione ci dirà se il piano industriale subisce variazioni o meno. I Cda sono nominati per fare un lavoro e non i sembra corretto il socio si inserisca, corre il rischio di essere compartecipe. Questo governo ha approvato il piano industriale con degli obiettivi che ci aspettiamo siano portati avanti. Se questo non dovesse avvenire, il governo può richiamare quel Cda. Sulle necessità di verifica i collegi sindacali sono chiamati a quello. Qualora ravvisino motivi gravi per convocare il socio, sarà fatto. Fiducia piena agli organismi nominati. Nell’assemblea di bilancio tenuta a giugno il cda ci ha detto che al momento non tutti gli obiettivi del piano sono pienamente raggiunti ma il risultato di esercizio continua ad essere positivo, sicuramente dovremo giungere ad un utile di fine esercizio. Sul Green pass: mio suggerimento è di parlarne con chi lo segue. Io al momento posso dire che il nostro green pass ha superato l’esame tecnico europeo. L’Europa non farà una scelta sui vaccini ma ha lasciato liberi i vari paesi di riconoscere i green pass. Può essere accolto o meno in altri paesi. Il nostro green pass ha due ‘code’, uno extra Ue e uno Ue, il secondo non è funzionante. Ci è arrivata da poco la sua approvazione a livello Ue e ora bisogna lavorare con i singoli Paesi per il riconoscimento. Bns: nel mese di settembre possiamo vedere di fare una convocazione anche congiunta con l’organo amministrativo di Bns e fare il punto e quindi l’audizione sul veicolo”.

Comma 2. Riferimento in merito alla presentazione del Programma Economico 2022 da parte del Segretario di Stato per le Finanze ed il Bilancio, ai sensi dell’articolo 15 della Legge 18 febbraio 1998 n.30.

Marco Gatti, Sd Finanze dà lettura dell’introduzione del Programma economico, (premesse): “Il periodo che si sta attraversando è caratterizzato dal perdurare della crisi internazionale causata dalla pandemia da Covid 19, che ha reso tutti i Paesi più fragili. Il Fmi ha ribadito che è in corso una recessione mondiale senza precedenti. I dati ripubblicati nel report del Fmi sull’Eurozona, nel 2020 rispetto al 2019, segna una contrazione Pil del 6,6%, mentre in Italia la contrazione è dell’8,9%.  Nella Repubblica di San Marino la riduzione del Pil 2020 stimata è dell’8.63 %. Come in ogni periodo di recessione, l’aumento dell’incertezza sulla durata ed effetti sull’impatto economico nelle previsioni di medio-lungo termine porta a stime molto prudenziali, qualora le misure per contenere il contagio dovessero protrarsi. Ci sono comunque buone ragioni per mantenere un clima di fiducia rispetto al passato, perché la situazione in molti paesi, grazie anche alla campagna vaccinale, non è più quella del 2020. Almeno il 40% della popolazione Ue ha ricevuto almeno una dose di vaccino, tuttavia non è possibile abbassare la guardia, a causa della circolazione di nuove varianti del virus. Tuttavia abbiamo acquisito molte più informazioni e abbiamo farmaci più efficaci. Il governo di San Marino ha seguito le politiche dei principali Paesi europei, per contenere effetti della pandemia e dando sostegno alle attività e a famiglia. La campagna vaccinale a San Marino: dall’inizio fino alla metà mese di luglio il dato è di 45.074 dosi somministrate ai residenti, oltre ai 1.347 turisti stranieri vaccinati. Al 5 luglio si è registrato l’azzeramento delle persone positive sull’intero territorio sammarinese, dato che ha rappresentato un segnale di speranza per tutti i sammarinesi, con l’avvio della nuova stagione turistica. La rapida ed efficace campagna vaccinale messa in atto da San Marino è stata riconosciuta da autorevoli istituzioni internazionale (Fmi, Agenzia Fitch, testate internazionali), in grado di favorire ripresa economica Paese. Le misure adottate dal governo hanno permesso interventi di spesa e rinuncia introiti fiscali, nonché proroghe di scadenze tributarie e contributive hanno permesso di rendere il nostro sistema economico maggiormente resiliente di fronte agli effetti negativi della crisi sanitaria. Nonostante alcuni settori tradizionali come turismo e commercio abbiano indubbiamente subito un forte impatto. Certamente si sarebbe voluto fare di più, ma il governo si è dovuto confrontare in parallelo con la crisi di liquidità ereditata dal precedente esecutivo e non potendo contare su strumenti di ricovero internazionale, ci si è adoperati per calibrare con attenzione le risorse a disposizione per interventi a favore di famiglie e operatori economici. I primi dati 2021 confermano che con quegli interventi si è garantita la tenuta economica di quasi la totalità delle imprese che sono rimaste a pieno regime. Le sfide e le eredità delle gestioni politiche precedenti aggravate da effetti pandemici impongono al governo di intervenire con urgenza nei prossimi mesi su riforme strutturali necessarie al settore finanziario, al controllo della spesa pubblica, alla ricerca di equità fiscale, all’equilibrio del fondo pensioni, alla riorganizzazione del mercato del lavoro e alla modernizzazione della Pa. Tali obiettivi, una volta raggiunti tramite u  percorso ambizioso di ammordernamento della Repubblica di San Marino, rimuoveranno i principali ostacoli che hanno bloccato  lo sviluppo del paese degli ultimi decenni e prevederanno un impatto economico positivo sul bilancio dello Stato.  Non dobbiamo nascondere che interventi straordinari- cui bisogna far fronte nei prossimi interventi di bilancio, con particolare inserimento a sostegno finanziario per contenere le crisi del settore bancario- impongono alla politica del paese di adoperarsi celermente(…). Il programma economico mantiene dubbi e incertezze evidenziate anche nel precedente anno, sebbene i dati sulla pandemia consentono di esprimere un cauto ottimismo”.

Pasquale Valentini, Pdcs: “In genere di prassi questo programma economico viene messo subito da parte. Nella premessa letta ci sono indicazioni che avrebbero bisogno di approfondimento. Rispetto al “percorso di ambizioso ammodernamento, per rimuovere ostacoli che hanno bloccato lo sviluppo del paese”. Perché non siano equivoci: a cosa attribuiamo possibilità di sviluppo del Paese? Quali sono questi ostacoli?  La parte sulla situazione debitoria dello Stato mi preoccupa molto, tra debiti e titoli emessi, vengono fuori cifre complessivamente che mi fanno un attimo sussultare. Ed è tutto legato alla questione sviluppo, con questo peso sulle spalle”.

Emanuele Santi, Rete: “Il dato del Pil: è in crescita continua dal 2015, anche se in percentuale molto piccola, intorno al 2%. E se per il 2020 si  prevede un -8% per il covid, la previsione è che per il 2021 -2022 ritorneremo ad un tasso di crescita come prima del covid. Nonostante l’export nel 2020 e una sua perdita intorno al 9%, bisogna dire che il dato occupazionale e delle imprese ha tenuto. Nonostante un calo di 80 imprese dopo la prima ondata del covid, oggi siamo tornati ai numeri precedenti di gennaio 2020. Sul discorso occupazione, abbiamo oggi 140 lavoratori dipendenti in più rispetto al ‘prima del covid’. C’è una perdita di lavoratori frontalieri di 63 unità. Alla luce del valore dei disoccupati in senso stretto c’è una riduzione. Quindi, sia per la tenuta dei posti lavori e sia per l’occupazione, mi sembra che  la nostra economia dia dei dati incoraggianti. Sul discorso conti pubblici è evidente un disequilibrio strutturale che si riscontra da diversi anni di 30-40 mln di euro. I dati denotano una base di partenza di tenuta del nostro tessuto economico a fronte di tutte le difficoltà avute”.

Eva Guidi, Libera: “Il programma economico ogni anno ci porta una serie di dati importanti, peccato venga accantonato brevemente. Per noi invece rappresenta una base di analisi. Non si è mancato di fare presente nel testo sull’eredità del passato esecutivo rispetto alla crisi di liquidità. Noi l’abbiamo fatto presente più di una volta che in realtà è la stessa liquidità che ci siamo ritrovati noi. Vera questione è che purtroppo il nostro bilancio è in deficit strutturale di liquidità. C’è un disequilibrio di spese rispetto alle entrate, anche per l’aggravarsi del disequilibrio relativo al sistema pensionistico. Senz’altro non abbiamo lasciato liquidità, ma il problema era presente da lungo tempo. Volevo invece chiederle,  Segretario, le valutazione e i dati sulla liquidità del settore pubblico allargato. Al 31/05 la liquidità è di 265 mln di euro, quali sono le voci di questo totale? Il prestito Carghill è da computare in questo totale?  In questo totale sono compresi i 10 milioni di prestito Ceb, Banca di sviluppo europea, per il covid?”.

Andrea Zafferani, Rf: “Sappiamo che le  previsioni Fmi non sono molto attendibili, per colpa nostra, per la base di dati esigua. Non diamo troppo peso alle previsioni. Ci mancano dati fondamentali per certe previsioni, per esempio sugli investimenti, stessa cosa sui consumi. Raccomando di migliorare il più possibile la nostra base dei dati. Santi ha preso i dati annuali contro dati puntuali, cerchiamo di mettere dati attendibili sulla disoccupazione: mettiamo il tasso di disoccupazione in senso stretto. Nonostante il covid, abbiamo una ripresa per i dati che possiamo vedere. Purtroppo sul pil non vedremo l’impatto sugli investimenti, ma i dati occupazionali stanno andando bene e mi fa piacere. Sullo squilibrio entrate e uscite di 35-40 mln è sempre esistito negli ultimi anni, temo che per il covid sarà amplificato. Continuo a non vedere un modo di come affrontarlo se non con l’idea di coprire buchi con i debiti”.

Giovani Maria Zonzini, Rete: “Nel 2019, a fronte di un imponibile per 1.398.000.000, il gettito si è attestato a circa 99.000.000. Abbiamo tassato del 7,1% l’imponibile, forse mi sembra un po’ troppo basso. Se arrivassimo ad avere il 10% del gettito, avremmo incassato 139.000.000, 40.000.000 in più. Tanto basterebbe per coprire il disavanzo strutturale. Penso sia un obiettivo ragionevole che permetterebbe al bilancio dello Stato quasi di andare in pareggio con l’aumento dell’Igr di 40 milioni di euro”.

Iro Belluzzi, Npr: “Ormai da 12-13 anni si va a conteggiare sempre lo squilibrio tra entrate ed uscite, siamo arrivati a un costo della macchina-Stato che è al minimo sindacale per il funzionamento di uno Stato con le sue attività diplomatiche e lo sviluppo della macchina amministrativa, anche alla luce dei percorsi che stiamo facendo.  Le politiche della Segreteria per le Finanze con l’interlocuzione della vicina Italia permetterà in tempi rapidi di mettere in moto anche settori produttori di ricchezza. Certo la variabile covid è un elemento che ci fa stare all’erta, come in tutto il contesto globale”.

Nicola Renzi, Rf: “La difficoltà di analizzare un documento corposo in un week end è di tutti. Il programma economico dovrebbe essere una cosa condivisa dalla maggioranza. Se poi invece deve diventare u modo per dare qualche stoccata al precedente governo, non mi stupisco, ma ormai non ci crede più nessuno. Il governo è riuscito nel grande obiettivo di indebitarci per 490 mln di euro. E’ un merito che siamo andati sui mercati. Noi abbiamo un bilancio che negli anni – salvo la parentesi del governo di Adesso.sm che era riuscito al pareggio- ha accumulato uno squilibrio tra uscite ed entrate che mostra un margine preoccupante. Il governo dovrebbe tracciare una linea per far capire alla sua maggioranza se a questa analisi ci crede o se ha un’altra visione”.

Stefano Giulianelli, Pdcs: “Si è avuto un tempo limitato per analizzare il testo, auspico altro tempo per discuterne. Parlare di politica del debito è anche fastidioso: è stato necessario per permettere che tutti gli impegni finanziari dello Stato fossero onorati e rispettati alle scadenze. E’ impossibile, stante il frazionamento e anche la diversificazione delle attività economiche che esercitano le nostre imprese, andare a tracciare una politica industriale, così come possono fare altri Stati. Il nostro Stato non può governare politica monetaria, San Marino non può accedere a fondi europei e non ha moneta propria. Probabilmente in assenza di una politica industriale in relazione alla quale il governo può intervenire e avendo la possibilità solo di governare politiche fiscali e occupazionali, il problema è trovare dei sistemi di efficienza in tutto il contesto organizzativo e procedurale della nostra Pa. L’obiettivo dell’efficienza è la vera sfida che dovrebbe avere a monte la politica del governo”.

Michela Pelliccioni, Dml: “Saranno le mie solo osservazioni generali, dato il poco tempo per analizzare la mole del documento. Condivido che San Marino e il suo sistema economico abbiano tenuto e hanno resistito alle difficoltà enormi che abbiamo attraversato. Siamo riusciti a presentarci al mercato dei capitali, scelta imprescindibile che ci ha aiutato a dare sostegno all’economia. C’è un debito importante, occorre guardare allo sbilancio entrate-uscite per non intervenire con interventi spot, ma con un sistema di interventi coordinato con un progetto di sviluppo. Non posso non ricordare a riguardo che c’è “San Marino 2030”. Intervento prioritario è quello sul sistema finanziario, il progetto Npl è importante per dargli ossigeno”.

Marco Gatti, Sds per le Finanze: “Quando si chiede se ci basta la liquidità senza fare niente, bisognerebbe mettere sul tavolo altri fattori. I costi restano invariati? La pandemia è finita ma continua il trend di crescita, non avremo problemi di liquidità, ma non significa che il paese cresca bene, i problemi di oggi sono legati al fatto che quando le cose andavano bene abbiamo lasciato che le risorse si gestissero da sole ma non  ci siamo preparati ai cambiamenti, al nuovo modello economico. Quando si parla di rimuovere i principali ostacoli, questi ostacoli siamo noi stessi, quando abbiamo il timore di affrontare il cambiamento. Quando parliamo di riforme: tutti dicono che dobbiamo farle, ma poi nessuno le vuole, perché nessuno vuole cambiamenti. La sfida della politica è far capire al paese che è importante cogliere il passaggio del cambiamento per continuare lo sviluppo di un paese che sta tenendo bene. L’industria tiene perché ha investito negli anni precedenti e anche durante la pandemia. Il turismo, se avrà la capacità di non ragionare più come negli anni 70-80-90, ma vorrà davvero un nuovo modello, puntando su qualità e presenza dei visitatori, quindi su infrastrutture, cui deve pensare sia pubblico che privato, significa creare quelle condizioni.  Dei 260 mln di liquidità di oggi, 150 mln chiaramente sono per Carghill, quindi è come non li avessimo, il resto dobbiamo usarli bene. Abbiamo la possibilità di arrivare ad altri titoli. Oggi abbiamo fatto emissione per consentire di gestire la liquidità dello Stato e il debito va misurato bene. Ma parimenti gli altri Paesi, a partire dall’Italia, avranno la possibilità nei prossimi anni di ricevere dall’Ue il recovery fund, il loro rapporto debito-Pil continuerà a crescere, ma mi aspetto che faranno interventi fortemente incentrati sulle infrastrutture.  A livello internazionale oggi di San Marino si parla bene: bisogna cavalcare il momento e fare in modo che soggetti esteri prendano in considerazioni investimenti a San Marino, magari nel settore dove siamo più deboli, il turismo. Va impostata una politica di approccio al turismo diverso. Saremo capaci di investire in infrastrutture elevando la vivibilità del paese? Lì vanno fatti investimenti. Se ci si indebita su progetti così condivisi, non vedo problemi. Poi abbiamo problemi nel far fronte agli interventi fatti per salvare il sistema bancario, e questo pesa sul bilancio. Sono due sommatorie per chi deve fare da soli come noi, che richiederanno strategia e cambio di paradigma, ci vogliono scelte coraggiose. Adesso abbiamo messo in sicurezza la situazione, ora riforme e modernizzazione. Non siamo ‘un paese messo male’, il covid se ci ha tolte delle cose, altre ce le ha date. Il sistema finanziario è tornato solido, con ingresso di nuova finanza, abbiamo disoccupazione interna che sta scendendo. Sono fiducioso, vuole dire che dobbiamo comunque tirarci su le maniche per continuare a stare al passo con gli altri”. 

San Marino News Agency

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