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“Attenti al gorilla”: Andrea Amati canta De André a San Marino

da Alessandro Carli

Il cantautore riminese Andrea Amati (foto: Elisa Borghesi) e la sua band portano in scena uno spettacolo incendiario che attraversa il repertorio più o meno noto di Fabrizio De André (“Il pescatore”, “Volta la carta”, “Bocca di rosa”, “Zirichiltaggia”, “Il bombarolo” e tanti altri ancora). Una delle tappe della tournée intitolata “Attenti al gorilla – Fabrizio De André come non l’avete mai sentito” è prevista anche nella Repubblica di San Marino: il 18 giugno alle 21 difatti si esibirà all’anfiteatro del parco “La Stradella” di Montegiardino.

“In attesa che esca il mio nuovo lavoro discografico (previsto per il prossimo anno, ndr), quest’estate mi muoverò con una band di sei elementi, con alcune delle eccellenze musicali della Romagna e non solo, portando finalmente in giro il mio spettacolo dedicato a Faber che ho sempre portato in scena con una certa parsimonia, una o due volte l’anno” racconta il cantautore. Insomma, FdA “reinterpretato e rivisto in una chiave del tutto inedita, basata su un sound e un’impronta vocale originali, moderni ed estremamente coinvolgenti”.

Andrea poi entra nelle pieghe del progetto. “Il concetto rimane uno: prendere il cantautore più mitologico e mitizzato di sempre, Fabrizio De André, e… smitizzarlo. Le cover sono strane: più l’artista è grande e più si tende a considerarlo intoccabile e di conseguenza a reinterpretarlo in modo schematico e conservatore. Io vorrei buttare giù questo muro, con buona pace dei puristi e dimostrare che un cantautore come De André, proprio perché così rivoluzionario, può e deve essere fonte di ispirazione, di esplosione creativa, di libertà interpretativa e di suono e non una gabbia. Anche perché è un attimo ritrovarsi a portare in scena un ‘Tale e Quale show’ e non un qualcosa che vuole sì celebrare un artista ma che anche trasmettere l’animo di chi quell’artista lo sta interpretando”.

Sul palco, assieme ad Andrea Amati, anche Andrea Costa (violino), Massimo Marches (chitarre), Pasquale Montuori (batteria), Francesco Preziosi (basso) e Stefano Zambardino (tastiere).

E chissà che tra un pezzo e l’altro, magari in chiusura, non si sentano quelle due note – Re e La7 – che introducono il capolavoro di Georges Brassens che Faber ha tradotto…

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